Donne di Cultura dalle carte di Tommaso Fiore e Girolamo Comi
Martedi, 18/02/2020 - Studiando i carteggi di Tommaso Fiore e Girolamo Comi mi sono chiesta cosa hanno in comune due uomini di cultura apparentemente così diversi. Per nostra fortuna Tommaso Fiore ha conservato la maggior parte della sua corrispondenza con donne come Sibilla Aleramo, Adele Bei, Maria Brandon Albini, Palma Bucarelli, Adriana Chiaromonte, Maria Corti, Anna de Lauro Matera, Rina Durante, Ada Gobetti, Maria Antonietta Macciocchi, Anna Maria Ortese, Elsa Raimondi, Carla Voltolina Pertini. Anche il carteggio con politici e uomini di cultura è abbastanza ben fornito e interessante. La stessa cosa dicasi per Girolamo Comi il cui archivio presente a Palazzo Comi a Lucugnano (LE) mi ha permesso di studiare un interessante carteggio.
animarono uno dei periodi più attivi della cultura salentina. Insieme diedero vita alla rivista “L’Albero” così chiamata per omaggiare la pianta d’ulivo che ben rappresenta la terra salentina. La raccolta poetica “Spirito d’Armonia” (1954) gli conferì un discreto successo di pubblico. Comi morì a Lucugnano il 3 aprile 1968.
Sibilla Aleramo, narratrice e poetessa, deve la sua notorietà soprattutto al suo primo romanzo Una donna di stampo fortemente autobiografico, pubblicato nel 1906. Il fallimento matrimoniale dei genitori, il tentato suicidio e la follia della madre, il matrimonio riparatore per la violenza subita da un impiegato della fabbrica in cui ambedue lavoravano e da cui nasce un bambino, l’impossibilità di reggere la vita provinciale imposta dal marito, il tentativo di suicidio, l’abbandono del tetto coniugale: sono tutte tappe drammatiche di una vita e di un'educazione sentimentale che vengono ripercorse dalla giovane scrittrice nel suo romanzo d'esordio, a testimonianza dello sviluppo di una coscienza sempre più femminista. Di li a qualche anno arriverà alla direzione del settimanale milanese Italia femminile. Nel dopoguerra Sibilla si iscrisse al PCI e inizia ad impegnarsi in politica e nel sociale. Iniziano in questo periodo le collaborazioni all'Unità, a Noi donne, a Rinascita e a Vie Nuove.
Altra donna presente in entrambi gli archivi è Maria Corti, filologa, critica letteraria, scrittrice e semiologa italiana, che rientra in quella rosa di scrittori che si sono occupati della cultura meridionale. La si ricorda per la sua straordinaria dote comunicativa, per la sua gentilezza e correttezza, per la sua passione per la letteratura ‘classica', sempre circondata da amici e allievi, attenti e affettuosi. Il costante impegno culturale proiettato a sviluppare e diffondere in una nuova veste la letteratura contemporanea, la pone fra le personalità eccellenti del nostro panorama culturale italiano contemporaneo. Fondò e diresse riviste di prestigio: Strumenti critici nel 1966, Alfabeta nel 1979, Autografo nel 1984; collaborò alle pagine culturali del Giorno e dal 1980 de la Repubblica. Diresse due collane di Bompiani: Nuova corona e Studi Bompiani di italianistica. Membro delle Accademie della Crusca, di Brera, dei Lincei e dell’Arcadia. Istituì con singolare lungimiranza a Pavia il Fondo manoscritti di autori moderni e contemporanei, un archivio ricchissimo, forse oggi il primo del genere in Europa, che raccoglie saggi, romanzi, poesie e appunti manoscritti dei più importanti autori dell’Ottocento e del Novecento: Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Alfonso Gatto, Italo Calvino, Giorgio Manganelli, Anna Banti, Elsa Morante, Carlo Levi, Umberto Saba, Maria Luisa Spaziani, Goffredo Parise, Rita Levi Montalcini, Paolo Volponi, Luigi Meneghello, Alda Merini, Alberto Arbasino e molti altri.
mode, ebbe anche il merito nei primi anni Settanta di riprendere la lezione di Ernesto de Martino per un fecondo e rigoroso lavoro di ricerca folklorica e antropologica sui temi del tarantismo e della cultura popolare e musicale del Salento.
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