Sezione AID di Catanzaro realizza la Terza edizione della Settimana Nazionale della Dislessia 2018.
Realizzati a Catanzaro e Lamezia Terme due convegni gratuiti e aperti al pubblico in occasione della terza edizione della Settimana Nazionale della Dislessia 2018, in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week a cura dell'AID di Catanzaro.
Venerdi, 12/10/2018 - Si è realizzata a Catanzaro e Lamezia Terme la terza edizione della Settimana Nazionale della Dislessia, in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (EDA) a cura dell’ AID . La sezione
AID di Catanzaro ha organizzato due convegni gratuiti e aperti al pubblico sul tema degli aspetti emotivi ed emozionali degli alunni con DSA; l’8 ottobre presso l’ I.C. Mattia Preti a Catanzaro e il 12 ottobre I.C. Nicotera-Costabile, a Lamezia Terme. L’ obiettivo è stato quello, come ribadito dalla Dott.ssa Daniela Riommi, di far capire ai docenti che avere uno studente dislessico in classe è come un termometro: se lo studente con DSA sta bene significa che la scuola "è sana".
Gli eventi , che hanno visto l’attiva partecipazione di oltre 200 docenti, dopo i saluti delle autorità e dei dirigenti scolastici sono stati introdotti dagli interventi della Dott.ssa Daniela Riommi, presidente provinciale associazione AID, cui hanno fatto seguito gli interventi della Dott.ssa Anna Fazzari Presidente del Cles, Psicologa-psicoterapeuta-sociologa e si sono conclusi con le testimonianze di Martina e Clara.
Filo conduttore della terza edizione l’ approfondimento della sfera emotivo relazionale nell’apprendimento degli alunni con DSA.
La relatrice Dott.ssa Anna Fazzari del CLES, ha messo in evidenza come le disfunzioni neurobiologiche alla base del DSA, interferiscono con il normale processo di acquisizione della lettura, della scrittura e del calcolo. I fattori ambientali – rappresentati dalla scuola, dall’ambiente familiare e dal contesto sociale, si intrecciano ed interagiscono con quelli neurobiologici contribuendo a determinare il fenotipo del disturbo e un maggiore o minore disadattamento. Gli studenti che vivono continuamente situazioni di frustrazioni nello studio
presentano scarsa autostima, non attribuiscono valore a sè stessi come persone capaci di ottenere gli stessi risultati cognitivi del gruppo dei pari. L’ identità è così continuamente minacciata e, percependosi come “incapaci”, immaginano di essere considerati anche dagli insegnanti, dai familiari e dai compagni in modo negativo.
Il ruolo della scuola ha un compito importante nel riconoscimento precoce del problema disconoscendo anche in seguito alla certificazione, come gli studenti con DSA sono caratterizzati da un sistema meta cognitivo estremamente carente con bassi livelli di attribuzione a fattori interni (impegno e abilità) e alti livelli di attribuzione a fattori esterni (compito, fortuna e aiuto), bassa autostima, bassa percezione di autoeffcacia e sentimenti di depressione. La complessità delle dinamiche emotivo relazionali si intrecciano con la scarsa conoscenza da parte del mondo docente di tali aspetti peculiari generando spesso mancanza di chiarezza e di consapevolezza, equivoci sui comportamenti degli alunni con dsa definendoli come “pigrizia, svogliatezza, mancanza di impegno e di attenzione”, accentuandone la loro sofferenza psicologica e il disagio non compresi nella loro causa reale.
Come esplicitato dalle referenti AID in tale contesto risulta fondamentale nella visione dell’Associazione, la sinergia di due elementi fondamentali : il potenziale e la collaborazione. Ogni persona ha una propria unicità: è importante cooperare per imparare a valorizzare il potenziale di ciascuno, al di là delle difficoltà. Le difficoltà non sono infatti invalicabili:cambiando strategie d’apprendimento o metodologie di lavoro è possibile valorizzare il potenziale di ognuno di loro. Ogni persona con DSA affinché possa esprimere il proprio potenziale, ha necessità della collaborazione di tutti i soggetti interessati nei processi : genitori, studenti, docenti, specialisti del settore sanitario.Con la Settimana Nazionale della Dislessia 2018 AID si pone quindi l'obiettivo di includere nella riflessione sui DSA anche gli adulti, aprendosi a temi come l'accesso al mondo universitario, l'inserimento lavorativo e tutte le questioni che concernono ilpassaggio all’età adulta. In questo modo gli argomenti trattati riprenderanno le fasi che contribuiscono alla realizzazione personale dell’individuo: dall’infanzia, al percorso scolastico, all’apprendimento di un metodo di studio, alla formazione dei docenti, genitori e specialisti, fino alle sfide da affrontare a partire dalla maggiore età. È fondamentale che questo percorso si sviluppi in maniera positiva, in ogni suo aspetto, per consentire un’effettiva inclusione e una reale scoperta delle potenzialità personali. Nel corso dell’evento svoltosi a Catanzaro è stato dato l’annuncio dell’attivazione dei LABORATORI SPECIALISTICI PER DSA, rivolti a studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, figli di soci AID a cura della Dott.ssa Riommi e della Professoressa Gennarina Anania. Il laboratorio specialistico AID, attraverso l’utilizzo di strategie che aiutino a studiare in modo attivo e proficuo, vuole essere uno spazio in cui il ragazzo percepisca l’esperienza di “essere in grado di” e possa generalizzarla nell’ambito scolastico e familiare. Grazie alla presenza di personale specializzato e all’uso di nuove tecnologie, si proporranno percorsi e strategie di studio funzionali e rispondenti alle diverse caratteristiche dei ragazzi, promuovendo così un percorso di autonomia nello studio. Inoltre, l’ambiente di lavoro motivante e sereno lascerà spazio al confronto e alla socializzazione di tutti i ragazzi. Lo sportello d’ascolto è rivolto ai genitori di bambini e ragazzi con DSA e ad insegnanti i quali avranno la possibilità di consultare i nostri esperti, oltre che telefonicamente e per mail, anche direttamente incontrando i Referenti Sportello. Gli eventi hanno destato l’attenzione sui temi emotivo-relazionali degli alunni con DSA dalle scuole elementari sino alle scuole superiori ed università sia da parte dei docenti dell’hinterland provinciale che dei genitori e dei ragazzi aprendo nuovi scenari di conoscenza e buone pratiche.
Anna Fazzari
Presidente CLES
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