Gabriella Ercolini e Laura Salsi Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2006
Donne della Resistenza, donne della Costituente, donne d’oggi impegnate in politica e nelle istituzioni. Una storia lunga 60 anni, dal primo voto “rosa” della democrazia italiana ai giorni nostri, raccontata attraverso figure femminili tra le più significative della politica nazionale e reggiana di questi 12 lustri.
Così Reggio Emilia, per la precisione il Coordinamento Donne Ds e il Coordinamento Donne Spi-Cgil, ha voluto celebrare, sul palco di una festa d’estate – la Festa Biasola – le “sue” donne, che hanno trovato in Nilde Iotti, divenuta negli anni ’80 presidente della Camera dei Deputati, la più autorevole e prestigiosa rappresentante.
La recita-talk show, presentata dalla telegiornalista Liviana Iotti e commentata da Elena Paciotti, già europarlamentare e presidente della Fondazione Basso, ha intrecciato, in una suggestiva alternanza di testimonianze a viva voce e pezzi recitati, immagini in bianco e nero e volti in carne ed ossa, le vicende umane e civili di tante protagoniste di un bel pezzo della nostra storia, prendendo le mosse da un’emozione grande grande: quel primo voto che le giovani di allora rivivono come una conquista senza pari, la prima vera possibilità di contare qualcosa anche fuori dalle mura domestiche.
Il viaggio ideale attraverso 60 anni di battaglie femminili ha preso il via dalle donne della Resistenza, rappresentate da Annita Malavasi, nome di battaglia “Laila”, giovane staffetta che nella lotta partigiana trovò una chiave per affermarsi a dispetto di chi, in casa e fuori, la zittiva ogni volta che voleva dire il suo parere: «Cosa vuoi sapere tu che sei una donna?!». Forte anche la testimonianza di Maria Cervi, figlia di Antenore, uno dei sette fratelli di Gattatico uccisi dai fascisti, che nel suo racconto ha esaltato la figura della nonna, Genoveffa Cocconi, madre privata, in quell’eccidio, di tutti i figli maschi.
La scia della memoria culmina nel profilo altissimo di Nilde Iotti, fra le cittadine più illustri di Reggio. Un simbolo del 1946 del riscatto delle donne: in rapida successione, colei che riuscì poi a raggiungere la terza carica dello Stato, divenne prima consigliera comunale nella sua città (31 marzo) e poi deputata (2 giugno). Di lei, della sua carriera, dei suoi valori, delle sue intuizioni e delle sue passioni, hanno parlato in particolare le compagne reggiane di molte battaglie, attiviste Udi, già amministratrici o parlamentari, Loretta Giaroni, Ione Bartoli ed Eletta Bertani, sottolineandone il profilo di donna delle istituzioni ma anche la semplicità nel quotidiano.
Tra le grandi intuizioni di Nilde Iotti deputata costituente, ecco la sua concezione di famiglia, che ebbe modo di illustrare durante i lavori della Sottocommissione I e che a Reggio Emilia è stata ripresa dall’attrice Monica Morini, accompagnata al piano da Claudia Catellani: «La famiglia non era più basata sulla necessità di accasamento delle donne, sullo scopo della procreazione o della trasmissione del patrimonio – così sosteneva la futura presidente della Camera -. Ciò che nel mondo moderno spinge le persone al matrimonio e alla formazione della famiglia, ciò che rende morale nella coscienza popolare la formazione della famiglia, è in primo luogo l’esistenza dei sentimenti. Il dono totale di se stessi che è alla base del matrimonio diviene ad un tempo affermazione e conquista di se stessi. Questo io credo è oggi la base morale del matrimonio. E la famiglia proprio perché basata sui sentimenti, diviene centro di vita morale e di solidarietà».
Raccogliere il testimone, nell’ideale staffetta in rosa, è toccato poi alle donne di oggi impegnate in politica, a cominciare da Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia e dunque insignita dagli elettori di un ruolo di responsabilità dal quale spesso l’altra metà del cielo è tuttora esclusa. Il secondo intervento è stato quello della consigliera regionale del gruppo Uniti nell’Ulivo Ds Laura Salsi, che ha sottolineato le disparità di genere ancora presenti nella società odierna, in particolare una particolarmente ingiusta: la differenza salariale, ancora oggi in qualche modo giustificata sulla base di una presunta “differenza di resa” tra uomini e donne sul lavoro in termini quantitativi. Non meno significativa l’esperienza di Sara Iori, 24enne attivista del Comitato cittadino Ds di Reggio Emilia, entusiasta nel confessare che a muovere il suo impegno politico è la stessa passione di cui tutte le altre donne protagoniste sul palco si sono dette infiammate.
Quella passione di cui sembra esserci oggi più che mai bisogno, in tutti i settori della società.
*Consigliere regionali Uniti nell'Ulivo-DS
(27/9/2006)
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