Serata impegnata all’Isola del Cinema di Roma con il film “La Sabbia negli Occhi”
Dedicata alle persone affette dalla Sindrome di Sjögren, la pellicola sarà presentata il 1° agosto. Presenti l’attrice Valentina Corti e la produttrice Lucia Marotta
Martedi, 24/07/2018 - Cosa accade quando una donna dinamica, coraggiosa e piena di vita, insegnante, volontaria e psicopedagogista, scopre improvvisamene di avere una malattia invisibile ed insidiosa che inizia a scorrerle nelle vene, impedendole di muoversi e cambiando radicalmente la sua vita? Una malattia che ha un nome difficile da menzionare, la Sindrome di Sjögren.
È questa la storia di Beatrice, raccontata nel film “La Sabbia negli Occhi”, di Alessandro Zizzo, con Valentina Corti e Adelmo Togliani, che affronta il dramma della Sindrome di Sjögren e che sarà presentato all’Isola del Cinema di Roma sull’Isola Tiberina (trailer).
L’appuntamento con il pubblico per parlare della malattia e del film, è il 1° agosto alle ore 22.00 presso lo spazio Cinelab alla presenza dei due protagonisti ed interpreti, Valentina Corti e Adelmo Togliani. Presente all’incontro anche la produttrice e Presidente dell'Associazione A.N.I.Ma.S.S (Associazione Nazionale Italiana Malati Sindrome di Sjögren), Lucia Marotta, che da oltre 12 anni combatte per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sul dramma di questa malattia devastante di cui lei stessa è vittima da 19 anni.
Il film racconta la vita di una donna, Beatrice (Valentina Corti), sposata con Sergio (Adelmo Togliani), molto impegnata nella sua professione di insegnante e nel mondo del volontariato. Una donna che ama, soffre, resiste, che cade e si rialza, che, nonostante tutto, continua a guardare in faccia il dolore e a sopportarlo a denti stretti, senza smettere di combattere e di sperare nel futuro, sempre pronta ad aiutare gli altri.
Attraverso la vicenda di Beatrice, il film vuole raccontare il dramma della Sindrome di Sjögren. Nel cast, insieme a Valentina Corti anche Adelmo Togliani interpreti di un’opera intensa e profonda, prodotta dalla A.N.I.Ma.S.S. con la produzione esecutiva di Gregorio Mariggiò.
Il film è stato fortemente voluto dal Consiglio Direttivo dell'Associazione e dalla sua Presidente Lucia Marotta: in seno all’A.N.I.Ma.S.S.Onlus c’era la volontà di realizzare un lungometraggio che trattasse il tema della Sindrome di Sjögren, una malattia autoimmune che colpisce un numero sempre più alto di persone nel mondo di cui 9 su 10 sono donne.
La regia e la sceneggiatura del lungometraggio sono state affidate a Zizzo, ideatore e regista di numerosi documentari, lungometraggi, spot. La produzione esecutiva è stata curata da Gregorio Mariggiò per conto dell’Associazione Southclan Arts. Il progetto cinematografico ha coinvolto due attori di fama nazionale: Adelmo Togliani e Valentina Corti. Adelmo Togliani, figlio del celeberrimo cantante Achille Togliani, è un volto noto del cinema italiano, avendo interpretato diverse produzioni televisive e partecipato a numerosi film e progetti teatrali. Valentina Corti è attrice di successo in diverse produzioni televisive e cinematografiche.
Il lungometraggio, interamente girato nel territorio di Maruggio, in provincia di Taranto -valorizzando così le bellezze e le risorse del territorio locale - è stato presentato in diversi concorsi e mostre nazionali e internazionali.
Numerosissime le richieste del film da tutta Italia. Il calendario delle proiezioni è costantemente aggiornato sul sito di A.N.I.Ma.S.S. (www.animass.org).
Il progetto dell’A.N.I.Ma.S.S
Lo scopo primario, nel realizzare un lungometraggio sulla Sindrome di Sjögren, era quello di sensibilizzare le donne e gli uomini sull’esistenza di una malattia quasi sconosciuta ma che colpisce un’altissima percentuale della popolazione femminile mondiale. L’associazione nazionale A.N.I.Ma.S.S.Onlus è un punto di riferimento per i pazienti, i familiari, paramedici e per tutti quelli che esprimono il loro interesse nei confronti della patologia: essa offre ai malati informazione, assistenza, consulenza psicologica e si batte per il riconoscimento di questa sindrome come malattia rara, per poter godere delle esenzioni sanitarie. Nell’ambito di questa iniziativa il linguaggio cinematografico è particolarmente adatto ad affrontare una tematica così importante e di alto valore sociale. Il cinema permette infatti di portare sullo schermo delle storie particolari che diventano storie universali, che appartengono a tutti. La sofferenza, le storie personali, il coraggio e la determinazione con cui tante donne combattono quotidianamente con le conseguenze della malattia vengono portate sullo schermo per essere conosciute, ma anche condivise e comprese.
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