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Separazione affrontata con la pedagogia del cuore

Separazione affrontata con la pedagogia del cuore

Henning Köhler, uno dei nomi illustri della pedagogia curativa, spiega come aiutare i figli dei genitori separati.

Lunedi, 30/01/2012 - Tema attualissimo per molti bambini quello della separazione dei loro genitori, al punto di richiedere, per migliorare la situazione di sofferenza l’intervento di psicoterapeuti o esperti del settore. Henning Köhler, esperto di pedagogia curativa a indirizzo antroposofico, fondatore dello “Janusz Korczak Institut” di Nürtingen vicino a Stoccarda -un ambulatorio di consulenza psicopedagogica-, ha pubblicato diversi libri sulla questione dei bambini, chiarendo che la soluzione dei loro problemi rappresenta anche la soluzione dei problemi dell’umanità. La conferenza "Il bambino nelle nuove realtà familiari e sociali" tenuta da Henning Köhler, introdotta e tradotta dal Dott. Marcus Fingerle, è ospitata dal IV Municipio di Roma, presso la Sala Agnini, in seguito alla richiesta dell’Associazione “La Primula”, una sala gremita da un pubblico molto interessato all’argomento.

Köhler premette che da molti anni si occupa dei figli di genitori separati o in via di separazione. “Nei paesi occidentali, negli ultimi cinquant’anni, è in atto un processo che porta a un’erosione delle strutture sociali. Questo mutamento è solo una nuova forma di trasformazione sociale”. Köhler ricorda che già agli inizi del ‘900 la struttura della famiglia contadina si è andata estinguendo, ma anche il piccolo nucleo della nuova famiglia borghese, che ha soppiantato quella patriarcale, è ormai su una curva discendente. Nell’ambito di questi nuclei familiari sempre più ristretti e isolati, si sono create delle frammentazioni, proprio come nella società in cui si vive. In Germania, ad esempio, nascono meno bambini, è diminuita la media delle persone che vivono nello stesso nucleo familiare, sono aumentate le separazioni dopo brevissimi periodi di convivenza e così bambini di appena uno o due anni vivono prevalentemente soltanto con un solo genitore, oppure nel tempo, con la formazione di nuovi nuclei, con altri partner e bambini. Si possono sviluppare grandi conflitti o una nuova convivenza nel tipo di famiglia “patchwork”. In questo nuovo tipo di famiglia, in questa trasformazione è possibile intravedere un modello per il futuro, come una nuova luce, poiché da un punto di vista sociologico il modello “idilliaco” di famiglia borghese, dal medioevo a oggi è stato il meno idilliaco di tutti. In realtà, afferma Köhler, nemmeno il modello “contadino” è stato soddisfacente, perché le forme della convivenza più adatte per i bambini non le abbiamo ancora trovate. Molte separazioni costituiscono in questo periodo un elemento di sincerità, soprattutto rispetto alle famiglie divorate dall’odio e dalla freddezza, dei veri inferni per i bambini. “Eppure –afferma Köhler-, come consulente pedagogico dico che oggi ci si separa molto e troppo rapidamente. Supponiamo che sia il giusto passo da fare occorre trovare il modo che si possa assumere il punto di vista del bambino”. Il rischio è grande per il bambino, perché il suo mondo può andare in pezzi in modo irreparabile. Un concetto-chiave dell’attenzione da parte dei genitori verso il problema è espresso dal pediatra Remo Largo: “I genitori che si separano devono sapere che ciò che li unisce è il bambino”. Sarebbe opportuno, continua il relatore, proporre una terapia di coppia a coloro che si separano, per aiutarli ad amare il bambino. Molte volte Köhler si rifiuta di trattare il bambino invitando prima i genitori a un trattamento terapeutico della coppia. E’ un appello morale quello di rivolgersi a un consulente prima di separarsi o anche dopo, e solo per amore dei figli: “Mettete da parte le vostre ferite e per una mezz’ora occupiamoci delle ferite del bambino”, propone Köhler alla coppia. I padri sono meno propensi a elaborare rispetto alle madri, e le donne perdonano più facilmente rispetto agli uomini, i quali sono capaci di azioni violente dopo aver subito un tradimento: “Gli uomini impazziscono quando vengono traditi”! I figli di separati sperano a lungo che i genitori tornino insieme. I bambini fino al dodicesimo anno d’età non capiscono che la forma d’amore che lega i genitori possa spezzarsi, perché in loro vive un archetipo, una certezza interiore: “Dall’amore dei miei genitori scaturisce la mia esistenza”. Non ha senso, infatti, per un bambino sapere che sia nato da una relazione sessuale, perché non esaurisce la ragione del suo esserci. Fino ai dodici anni i bambini attraversano una fase che può definirsi “mistica” e le spiegazioni tecniche sulla sua nascita, ad esempio, non servono a molto. Ciò che vuole sapere veramente un bambino è di essere nato da una relazione d’amore, ed è anche la versione più consolatoria in caso di separazione. Köhler suggerisce una formula poetica per i bambini molto piccoli: “Tu discendi dal cielo scivolando su un raggio di luna…” oppure: “io e il tuo papà –o la tua mamma- ci volevamo così bene che tu sei sceso da questo raggio”. Novalis ha scritto: “Il bambino è un amore diventato visibile”. Il bambino, infatti, si sente sempre responsabile della frammentazione della coppia genitoriale e per questo motivo è come se inconsciamente dicesse: “Io non ho più alcun valore”. Questo è il vero dolore profondo di un bambino. Egli può essere in grado di capire che un amore può anche cambiare il suo volto, ma non sopporta l’odio tra i genitori. Köhler suggerisce una formula per i genitori che non riescono a restare in buoni rapporti: “Mamma e papà hanno litigato terribilmente e dobbiamo percorrere strade separate, ma prima ci occuperemo di te, per trovare vie comuni, non più come prima, ma in un altro modo”. I figli meritano questo sforzo e anche se saranno ugualmente tristi, coltiveranno ancora una prospettiva di speranza.

La strutturazione dei legami richiede calma e nella nostra cultura, caratterizzata invece dall’angoscia è come se la paura si mangiasse l’amore… “Non abbiamo più uno spazio interiore per interessarci agli altri. Le relazioni d’amore sono diventate commerciali e il capitalismo è entrato nella nostra testa. La distruzione delle relazioni ha a che fare con l’economia, è una questione politica” afferma Köhler, e continua: “I bambini hanno bisogno di campi sociali di calore! Il capitalismo è entrato nelle scuole ed è qualcosa di disgustoso, perché i bambini sono trattati come materia prima”. Köhler continua spiegando che non serve l’accanimento sul processo d’apprendimento con eccesive pressioni e prestazioni, altrimenti il bambino può perdere la stima di sé e la fiducia nel futuro. Sotto accusa è anche l'accanimento farmacologico sui bambini. Scuole e asili non sono più luoghi sociali! Rudolf Steiner diceva che noi entriamo nell’epoca in cui dobbiamo creare le relazioni sociali in modo cosciente, perché nulla accadrà più in modo naturale. Gli istituti sociali si stanno estinguendo a causa del processo crescente d’individualismo dell’uomo. Dobbiamo diventare degli artisti nel campo sociale per creare nuove forme, pensare a come strutturare l’ambiente sociale per andare incontro ai bisogni del bambino.

La forza sociale si sperimenta quando un essere può mostrare interesse autentico per un altro essere umano, mentre nella nostra epoca c’è la difficoltà di far scorrere naturalmente l’amore tra gli esseri umani. Per una coppia separata o che si sta separando è fondamentale rispettare sempre l’altro mostrando un reale interesse per il suo bene. Un altro punto essenziale è l’aiuto tra gli esseri. Soprattutto per le coppie separate, infatti, è bene aiutarsi nonostante la situazione critica.

Poter donare qualcosa, inoltre, a chi si vuole bene suscita il ricordo di un bisogno che riguarda tutti, adulti e bambini. Un dono può evitare il senso di disperazione.

Le tre qualità, interesse, aiuto, dono, si possono coltivare in noi consapevolmente anche senza un amore travolgente impegnandosi di non parlare mai male dell’altro genitore di fronte al bambino! Occupandoci, infatti, di persone che hanno “poco” nasce un campo sciale di calore, che permette uno scambio di relazioni anche verso chi non può permettersi tale scambio. Per amore dei bambini sono forze che dobbiamo mobilitare per raggiungere un nuovo gradino nella vita sociale.

Dall’estinguersi del modello di famiglia borghese nascono nuovi modelli sociali, ma dobbiamo comprendere quali forme sociali sono più adatte per far soffrire meno i bambini. Le nuove forme di convivenza dovrebbero già avvenire nelle scuole nel senso che dovremmo attivarci per creare quel campo di calore in grado di far sorgere le relazioni sociali: “Le scuole dovrebbero diventare luoghi di calore delle relazioni sociali. Occorre avere il coraggio di auto educarsi all’arte sociale. Creare nuove forme di convivenza è il nuovo compito del futuro. Occorrono quindi dei modelli cooperanti con queste nuove forme di famiglia”. Köhler cita l’esempio della scuola Waldorf all’interno della comunità Freie Dorfschüle nella Foresta Nera, nel piccolo villaggio di Unterlengenhardt, ormai meta turistica, circondato da foreste. C’è un ospedale, una fattoria biodinamica, un piccolo supermercato con un negozio di alimentari, attività artigianali e alcune istituzioni sociali. Villaggio voluto e costruito da un gruppo di genitori per contribuire a realizzarsi con molteplici iniziative nel rispetto della diversità di ognuno.

Henning Köhler è autore di diversi libri editi in Italia da Natura e Cultura, tra cui “Non esistono bambini difficili, per una trasformazione del pensiero pedagogico”. In questo libro l’autore racconta di una pedagogia del cuore e rinnova un messaggio per svegliare la coscienza dei genitori sul ruolo fondamentale e privilegiato che hanno quali persone insostituibili e di fiducia del bambino.

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