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Senza donne l’Autorità garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità

Senza donne l’Autorità garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità

La nomina di tre uomini nel Collegio non rispetta quanto prevede la Costituzione, che garantisce il principio di uguaglianza e di pari opportunità per uomini e donne

Venerdi, 10/01/2025 - Roma, 10 gennaio 2025

Al Sig. Presidente del Senato
On.le Ignazio La Russa

Al Sig. Presidente della Camera dei Deputati
On.le Lorenzo Fontana

Alla Sig.ra Ministra per le Disabilità
On.le Alessandra Locatelli


Onorevoli Presidenti, Onorevole Ministra,

Noi Rete Donne è una rete informale di donne italiane che, da oltre quindici anni, è impegnata sui temi della democrazia paritaria con l’obiettivo di una partecipazione femminile ugualitaria nei processi e negli organismi decisionali di natura pubblica e privata in tutti i settori: dalla cultura alla scienza, dal diritto alla politica e all’economia, considerando questo valore quale nodo centrale della democrazia.
Noi Rete Donne, in continuità con tale lavoro, ha formulato una proposta per inserire una norma generale antidiscriminatoria finalizzata a garantire il principio di uguaglianza e rappresentanza paritaria nelle nomine pubbliche di competenza parlamentare e governativa.

La nostra rete è venuta a conoscenza della nomina del Collegio che, dal primo gennaio del corrente anno, rende ufficialmente operativa l’Autorità garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità, istituita in attuazione della L. 227/2021, e parte della c.d. “riforma della disabilità”, che prevede interventi per favorire l’autodeterminazione e la partecipazione attiva delle persone con disabilità.
Sono stati designati Maurizio Borgo, in qualità di Presidente, Antonio Pelagatti e Francesco Vaia.
Al di là della competenza dei membri e dei criteri di selezione prescelti, Noi Rete Donne sottolinea che, ancora una volta, dalle nomine è stata esclusa la rappresentanza femminile, ciò in evidente contrasto con “la parità tra uomini e donne”, che la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006 (ratificata dall’Italia con la Legge 18/2009) annovera tra i suoi Princìpi generali (art. 3, lett. g).
Del resto non è la prima volta che si cade in questa discriminazione: già nel 2016, il Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità, nelle Osservazioni conclusive al Primo rapporto italiano sull’applicazione della Convenzione, si era detto «preoccupato perché non vi è alcuna sistematica integrazione delle donne e delle ragazze con disabilità nelle iniziative per la parità di genere, così come in quelle riguardanti la condizione di disabilità» e nel 2023 tra le nomine delle cinque figure di coordinamento dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, annunciate in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, non vi fosse neppure una donna. Anche qui non sono in discussione le professionalità dei soggetti nominati, quanto l’idoneità a rappresentare in modo adeguato le istanze delle donne con disabilità che, in ragione della discriminazione multipla, risultano ancor più svantaggiate delle donne senza disabilità e degli uomini (con e senza disabilità) in tutti agli ambiti della vita (Conv. ONU 2016, art.6).

Noi Rete Donne ricorda, peraltro, che la nostra Costituzione garantisce il principio di uguaglianza e di pari opportunità per uomini e donne, in particolare con riferimento agli artt. 3; 51 e 117, co. 7; analoghe previsioni sono contenute nella Carta dei diritti fondamenti dell’Unione Europea (art. 23) e nel Trattato sul funzionamento dell’Unione (art. 157, par.4) che vincolano l’Italia in quanto Stato membro dell’Unione. Tale normativa nella specie non risulta osservata.

Nello spirito paritario della norma qui richiamata, si invitano gli Onorevoli ed i rappresentati delle più alte cariche dello Stato ad individuare soluzioni adeguate al fine di ricondurre la composizione dell’Authority all’intento autentico del legislatore e di renderlo coerente con le finalità che la norma nazionale ed internazionale intende perseguire.
Noi Rete Donne si rende disponibile sin d’ora ad un utile confronto sull’argomento.

Confidando in un positivo accoglimento del nostro invito, vogliate gradire l’espressione della nostra alta considerazione,

​p. Noi Rete Donne
​Daniela Carlà, Antonella Roselli, Alessandra Ciotti, Sabrina Cicin



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On.le Ignazio La Russa
Presidente del Senato

On.le Lorenzo Fontana
Presidente della Camera dei Deputati

On.le Alessandra Locatelli
Ministra per le Disabilità 

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