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Senegal / Dove le donne tessono lo sviluppo

Senegal / Dove le donne tessono lo sviluppo

A Louga, nel nord del Senegal, un gruppo di donne intraprendenti ha dato vita a un originale atelier di confezioni. Che oggi, oltre a garantire loro l'autonomia economica, serve a finanziare i servizi sanitari e scolastici. E a contrastare la mendicit&agr

Giovedi, 15/09/2011 - Keur Gui, “casa” in lingua wolof. E’ il nome di un atelier di confezioni senegalese che in effetti ricorda un po’ una grande famiglia, formata da una ventina di donne impiegate nella struttura, situata nella cittadina di Louga, dove realizzano abiti, sciarpe, tovaglie, borse e altri accessori: tutti rigorosamente prodotti utilizzando le tecniche tradizionali del batik e del bogolan. La prima è la pittura su stoffa mediante pigmenti naturali, in cui si spalma la cera sulle parti della tela che non si vogliono tingere, producendo originali effetti caleidoscopici; mentre il bogolan è formato da strisce di cotone tessute a mano, cucite una accanto all’altra e decorate con disegni in argilla.

L’atelier di Keur Gui è stato ideato e costruito, mattone su mattone, dall’Adksl, un’associazione locale che riunisce una trentina di realtà femminili, gruppi giovanili, società sportive e culturali, e realizzato grazie al progetto Fondazioni4Africa (vedi box) allo scopo di creare una fonte di reddito duratura per le donne, che sono uno degli elementi più svantaggiati - ma anche più determinati e dinamici - della popolazione.

A gestire l’atelier dal 2009 è madame Sokhena Dia, 56 anni, una donna solare ed energica che organizza le attività: ripartisce i compiti, controlla la produzione e la vendita, cura le relazioni esterne, e lavora lei stessa. Dopo aver fatto l’impiegata in Mauritania, dove ha dato alla luce 5 figli, ha dovuto rimpatriare per l’interruzione dei rapporti tra Senegal e Mauritania nell’89. Tornata nel suo paese, Sokhena Dia si è data da fare per continuare a lavorare: «Ho seguito corsi di tecniche tintorie, corsi sulla lavorazione e trasformazione degli alimenti… Ho trovato una serie di impieghi grazie a progetti di cooperazione allo sviluppo, ma quando il progetto si concludeva, finiva tutto» racconta. «Le cose sono cambiate il giorno in cui è nato il Keur Gui, così il progetto Fondazioni4Africa ha permesso a me e alle altre donne di avere per la prima volta qualcosa di stabile». Per garantire l’occupazione di più persone possibile, l’atelier funziona attraverso una divisione delle donne in due gruppi: uno lavora durante i primi quindici giorni del mese e l’altro nelle due settimane successive. Ogni donna è impiegata solo per metà del mese, ma si tratta di un’alternanza “sicura”, che garantisce uno stipendio fisso.

La storia di Sokhena Dia è molto simile a quella di Condeye Diagne, responsabile alla vendita dell’annessa boutique (così in Senegal si chiamano le botteghe di rivendita) ma anche a quella di Ngone, Fatou, Aminata, Fatma… e tante altre. Quando il pomeriggio i cancelli del Keur Gui chiudono, la maggior parte di loro continua a vendere per strada noccioline e verdure, mantenendo le vecchie occupazioni, instabili e poco remunerative; ma quello che prima era la loro unica fonte di reddito, oggi serve giusto per arrotondare lo stipendio.

Il lavoro presso l’atelier sta rendendo le donne di Louga sempre più autonome e in grado di provvedere dignitosamente alle proprie famiglie. Non solo: parte del reddito ottenuto dalle attività di tessitura e cucito - circa il 35% delle vendite - viene da loro devoluto all’associazione di quartiere Adksl, che se ne serve per lo sviluppo dei servizi sanitari e scolastici e per contrastare il fenomeno della mendicità infantile, qui molto diffuso.

Negli ultimi anni Louga è diventata anche meta gettonata dai gruppi di viaggiatori “responsabili”, richiamati dalle attrattive artistico-culturali della regione: come il Fesfop, il Festival internazionale di folklore e percussioni che si svolge ogni anno tra Natale e Capodanno, e attira spettatori da ogni parte di Africa ed Europa. Durante la permanenza a Louga, i turisti hanno la possibilità di partecipare a stage di batik e tintura insieme alle donne dell’atelier Keur Gui, portandosi a casa, oltre al ricordo dei paesaggi e della vita senegalese, anche i capi d’abbigliamento creati con le proprie mani!

www.incontrasenegal.com



Approfondimenti sul progetto Fondazioni4Africa

Fondazioni4Africa è un’iniziativa di partnership economica e progettazione partecipata nell’ambito della solidarietà internazionale che vede impegnate per la prima volta insieme 4 fondazioni d’origine bancaria: Compagnia di San Paolo, F. Cariparma, F. Cariplo e F. Monte dei Paschi di Siena, che in Senegal stanno realizzando progetti di sostegno all’agricoltura, microfinanza, turismo responsabile, in stretta collaborazione con l’organizzazione Cisv di Torino e alcune associazioni di migranti africani in Italia come Actu di Torino e Sunugal di Milano.

Info http://incontrasenegal.com/

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