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Semplificazione e riordino amministrativo. Passi in avanti verso la buona burocrazia in Emilia-Romag

Semplificazione e riordino amministrativo. Passi in avanti verso la buona burocrazia in Emilia-Romag

Emilia Romagna - Un percorso che ha inizio nel 2011 con il progetto di legge sulla semplificazione del sistema amministrativo regionale

Pariani Anna Domenica, 27/10/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2013

Vi parlo di un percorso che ha inizio nel 2011, quando vengo nominata relatrice del progetto di legge sulla semplificazione del sistema amministrativo regionale. Una sorta di punto di non ritorno per la nostra Regione, che ha deciso di passare dalle parole ai fatti su uno dei problemi storici e apparentemente insolubili del sistema-Paese: l’eccesso di burocrazia. La questione, si sa, investe almeno due aspetti. Da una parte la riduzione dei costi della pubblica amministrazione per contribuire al pareggio di bilancio, dall’altra la maggiore efficienza e trasparenza di una macchina farraginosa che non risponde alle esigenze di cittadini ed imprese ed è percepita come ostile. La legge sulla semplificazione – così come altre normative che sono seguite e ancora seguiranno – ha esattamente questi obiettivi, dal momento che elimina sovrapposizioni e ridondanze, vuole garantire la certezza dei tempi amministrativi e delle relative decisioni, riduce oneri a cittadini e imprese, favorisce la competitività, impedisce illeciti e corruzione. Si tratta di una bella sfida, che ho raccolto con entusiasmo perché ritengo che qui si giochi la credibilità futura delle istituzioni e dunque il rapporto tra noi rappresentanti e i cittadini.



La seconda tappa l’abbiamo percorsa con la legge regionale sul riordino territoriale di fine 2012 che, ancora sul solco della semplificazione, rafforza l’associazionismo tra Comuni, regola le gestioni associate obbligatorie e il superamento delle Comunità montane. Lo fa attraverso incentivi economici per le Unioni dei Comuni e la riorganizzazione dei territori in “ambiti ottimali” per la gestione associata delle funzioni. Questa Regione sta perseguendo da tempo obiettivi di aggregazione e cooperazione istituzionali, che sono dunque antecedenti alle attuali leggi nazionali di riordino. Tanto che già oggi siamo passati da 14 parchi a 5 macroaree, abbiamo dimezzato i consorzi di bonifica, si è realizzata una fitta rete di forme associative: su un totale di 348 comuni, ben 300 risultano associati. Le forme associative sono complessivamente 51, che gestiscono insieme quasi 600 funzioni o servizi. Il sistema locale, i Sindaci prima degli altri, hanno risposto positivamente, cogliendo appieno l’opportunità di mantenere i servizi per i loro cittadini senza aumentare le tasse nel periodo più duro per la finanza pubblica.



Nel 2013, nel periodo più difficile per l’economia e l’occupazione, abbiamo deciso di dare priorità alla semplificazione della disciplina edilizia, riducendo in maniera essenziale il ricorso al permesso di costruire e procedendo con l'asseverazione (SCIA) per la gran parte dei casi e con controlli in fase finale per tutta l'attività edilizia. Il ruolo di relatrice mi ha permesso ancora una volta di condividere con categorie e rappresentanze del settore l’utilità di una riduzione degli adempimenti, sia per le imprese che per i cittadini. Se dunque è vero che la “rivoluzione” della burocrazia pubblica resta nelle mani dello Stato, è altrettanto certo che una Regione può e deve fare la sua parte, ad esempio appunto allargando l’ambito dell’edilizia libera e riducendo gli atti dovuti a due soli momenti: il deposito del progetto all’avvio dei lavori e, al termine, il deposito delle eventuali varianti e della pratica per l’abitabilità. L’amministrazione ha eliminato i pareri preventivi sugli immobili produttivi, mentre ha facilitato il recupero del patrimonio edilizio esistente, per la sua riqualificazione energetica e per rendere gratuito il frazionamento con opere minime, per favorire il riutilizzo da attività dismesse in questa fase di crisi. Il ruolo del pubblico viene limitato a quello di consulente e controllore finale sul costruito, con una completa informatizzazione di tutti gli atti relativi all’edilizia, introducendo così anche maggior trasparenza.



(Redazionale)

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