Lunedi, 19/11/2012 - Una bella domenica di ottobre migliaia di persone in tutta Italia hanno condiviso un gesto antico eppure ormai semisconosciuto: la semina del grano a mano.
Seminare il Futuro! è il nome di questa esperienza condivisa nata in Svizzera nel 2006 da un’idea di Ueli Hurter, agricoltore biodinamico, e di Peter Kunz, selezionatore di cereali biologici per sensibilizzare le persone sul tema degli ogm, della provenienza del cibo e del futuro dell'agricoltura.
L’iniziativa si è velocemente diffusa in tutta Europa e da qui in tutto il mondo, Australia compresa. In Italia è stata “sposata” da NaturaSi, catena di supermercati di prodotti biologici e naturali che la promuove insieme a EcorNaturaSì e Cuorebio con il patrocinio dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica, di Demeter Italia e di Agribio Piemonte.
E così in 27 aziende agricole diffuse sull’intero territorio nazionale tantissime persone si sono riunite per seminare a mano una semente biologica e biodinamica.
Nel Lazio ha aperto non i suoi saloni ma i suoi terreni l’Azienda Agricola I Pini di Ilaria Venturini Fendi, da anni convertitasi all’agricoltura biologica.
Insieme a Fabio Brescacin, fondatore di NaturaSi che ha sposato dall’inizio “Seminareilfuturo”, Ilaria ha accolto le tante persone, raccontando con passione la sua scelta di vita. Non paga di essersi “riciclata” con successo come imprenditrice agricola ha creato “Carmina Campus”, (www.carminacampus.com) un progetto di creatività sostenibile che fa del riuso la propria filosofia. Accessori, mobili, borse: quasi tutti sono pezzi unici e per tutti vengono utilizzate solo materie prime riciclate.
Circa 200 persone di ogni età, la più giovane ancora nel pancione della mamma, il più anziano di oltre 80 anni, italiani e stranieri, hanno preso parte a questa esperienza che ha visto insieme come ha poi approfondito Brescacin “Il produttore, il trasformatore, il distributore ed il consumatore finale, in una condivisione della filiera produttiva che oggi assume sempre più importanza”.
Tante le famiglie, tantissimi i bambini per una volta assolutamente benvenuti (“sono il nostro futuro” si leggeva nel sito (www.seminareilfuturo.it ), cagnolini, voci basse quasi a non voler disturbare la natura, un clima assolutamente festoso complice anche la stupenda giornata di soleggiato autunno. Una sana colazione biologica a base di pane casereccio, marmellate, succhi di frutta e poi tutti il fila per la consegna dei sacchetti con il grano da seminare. Una lunga colonna di persone si è incamminata verso il campo già arato, ha seguito con attenzione i gesti lenti della semina e poi ha iniziato a lanciare i semi: ogni seminatore riempiendo più volte il proprio sacchetto ha coperto circa 50 metri quadrati di terreno.
Amore per la natura e sensibilità per le tematiche ambientali le caratteristiche salienti dei partecipanti: lo si leggeva nell’attenzione con cui gli adulti spiegavano ai bambini i dettagli della semina o mostravano gli animali della fattoria, nella cura che ponevano anche nel camminare, nei volti sereni e soddisfatti per aver compiuto insieme un’azione piccola ma significativa.
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