Mercoledi, 28/05/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2014
Peperoncino marchigiano, grano marzolino, orzo, rucola selvatica, insalata primavera e peperoncino dall’Emilia Romagna; cipolla di Certaldo, cece piccolo Pergentino e cece del Casentino, girasole e zucca gialla dalla Toscana: sono i semi che le Donne in Campo della Cia-Confederazione italiana agricoltori hanno portato a Firenze per lo scambio simbolico con agricoltori e cittadini in occasione del ‘Festival dei semi del Cibo e della Democrazia della Terra’, evento internazionale svoltosi a fine aprile allo scopo di tutelare il libero scambio delle sementi tra gli agricoltori e la loro non brevettabilità a tutela della biodiversità.
Il capoluogo toscano ha ospitato una delle tappe della “Carovana dei semi”, evento ideato da Vandana Shiva per una nuova economia e che ha coinvolto i giovani con la firma della “Promessa” tra i bambini e Vandana Shiva, insieme agli agricoltori custodi quale gesto simbolico che ha voluto richiamare le più antiche tradizioni di condivisione dei saperi. Navdanya International è impegnata da anni nella “Campagna Globale per i semi della libertà”, a cui aderisce Donne in Campo, per sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi sull’importanza di difendere le sementi native, un bene pubblico e quindi libero da brevetti e da monopoli.
Promosso da Seed Freedom, Navdanya International, la Fierucola ha avuto il Patrocinio della Regione Toscana e di Banca Popolare Etica e ha coinvolto numerose associazioni e istituzioni che lavorano sui semi e sul cibo. “Donne in Campo - ha affermato la vicepresidente nazionale Maria Annunziata Bizzarri - vista l’importanza che le donne rivestono nella cura e conservazione delle colture e delle tradizioni locali, è impegnata da tempo nella difesa delle varietà vegetali e ha aderito a questa iniziativa con la partecipazione di molte sue imprenditrici. La nostra associazione, in linea con la risoluzione della deputata Susanna Cenni, ritieneondamentale mettere in atto tutte le iniziative utili ai fini di tutelare il libero scambio delle sementi tra gli agricoltori e la loro non brevettabilità a tutela della biodiversità”.
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