Idee - "Stare in rete con altre donne e non temere mai di osare"
Iori Catia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008
Come è difficile per noi donne far sentire la nostra voce più autentica a prescindere dallo stereotipo che ci vuole o arrendevoli e poco assertive o maschiacce e con gli attributi. La naturale bellezza di una donna, spesso accompagnata dalla grazia con cui la vita si fa cultura al femminile, è spesso tranciata da una mise al maschile sempre più tronfia, da linguaggi scurrili e volgari, dall’aggressività incapace di ascoltare empaticamente le ragioni dell’altro. Credo che una donna possa e debba rimanere se stessa, senza pagare un prezzo troppo alto, solo se si fa aiutare dalle altre, quelle “che ce l’hanno fatta” o che pensano di condividere esperienze di successo. Quando una donna raggiunge posizioni di vertice non può non voltarsi indietro e guardare alle altre, quelle che ancora arrancano, quelle che non credono nei loro talenti o hanno perso la capacità di sognare e fare progetti. Colei che acquisisce potere, solitamente appannaggio dei maschi, non può dormire sonni tranquilli se non recupera il dna delle sue lotte, con la consapevolezza che un’aspettativa realizzata si possa trsformare in un modello di esperienza e di impegno fecondo per tutte le altre. Guai a quelle, e ce ne sono tante, che si dimenticano da dove vengono perché fanno del male a loro stesse in primis e deludono a livelli esponenziali tutte le altre. Per una donna brava, oltre alla tenacia e all’impegno continuo, serve anche uno sponsor, non in senso clientelare ma qualcuno che ti riconosca, che creda in te, che ti costruisca le occasioni e ti metta nei posti che contano in termini di visibilità. Se al cancello del tuo sviluppo professionale sta un uomo oscurantista puoi star certa di sentirti un nulla se non ti adegui alle sue aspettative. Mortificanti e improponibili. Quindi una via di uscita c’è sempre se si guarda al futuro con ottimismo e prudenza: guardare ai giovani padri che potrebbero fruire dei congedi parentali ed equilibrare i carichi familiari, cercare donne di valore a cui attaccarsi per poter fare emergere i propri naturali talenti, stare in rete con altre donne e non temere mai, dico mai, di osare perché l’audacia aiuta sempre e regala un senso di sana consapevolezza di esistere, di esserci e di avere il proprio personalissimo canto da intonare sul palcoscenico della propria vita. Coraggio a tutte!
Lascia un Commento