Domenica, 23/06/2013 - Ho da poco letto su Corriere.it l'articolo "Celi mio marito" a firma Aldo Grasso. Confesso di essere scandalizzata.
Ho sempre considerato Il Corriere una testata seria, magari non sempre condivisibile per qualche scivolone piduista di trent'anni fa, ma generalmente affidabile e informato. L'articolo di cui sopra invece riesce ad infilare, in un solo rigo di pochissime parole, un numero spropositato di strafalcioni e di scorrettezze circa questo giornale, defunto, secondo Grasso.
La Direttora Tiziana Bartolini, com'è suo diritto/dovere, ha rettificato seccamente (non abbastanza, secondo me) ed è stata liquidata con un "[non vi è sorto] il dubbio che si stesse scherzando?".
Ebbene no, nemmeno a me è mai sorto quel dubbio, perché la disinformazione non mi fa mai ridere. E nemmeno la maleducazione.
Mi sarei inoltre augurata che tale articolo fosse immediatamente ritirato dal web, invece no, è sempre lì che brilla per la sua scorrettezza professionale e umana. Che fa il Direttore Responsabile? Sta irresponsabilmente su una spiaggia a prendere il sole?
E allora, come rispondere?
Invitando i nostri lettori a boicottare il Corriere.it, a ignorare Aldo Grasso? A contestarlo vivacemente con messaggi sinceri e sentiti alla redazione? Oppure a non curarsene, perché loro vivono in un altro pianeta, quello delle frasi ad effetto, dell'aria fritta e delle notizie senza fondamento?
Lascia un Commento