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SE PARLO DI SESSO: il documentario indipendente con il crowdfunding

SE PARLO DI SESSO: il documentario indipendente con il crowdfunding

SE PARLO DI SESSO, la sessualità femminile attraverso le storie delle donne che vendono sex toys per donne a domicilio. E una petizione...

Lunedi, 24/07/2017 - SE PARLO DI SESSO, il crowdfunding per il documentario indipendente che esplora la sessualità femminile attraverso le storie delle donne che vendono sex toys (per donne) a domicilio



Mezzo secolo dopo i Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini - il primo film-inchiesta sulla sessualità degli/delle italiani/e – e mentre a proposito di sesso tutto sembra essere cambiato, parte il crowdfunding per il progetto crossmediale Se parlo di sesso.



Se parlo di sesso racconta questo cambiamento – soprattutto parla di come le donne italiane vivono oggi la sessualità – e lo racconta a partire da un osservatorio molto particolare: quello delle 130 consulenti per il benessere sessuale che da oltre 5 anni con le loro valigie rosse entrano nelle case delle italiane per vendere sex toys, palline della geisha per allenare il pavimento pelvico, coppette mestruali e biancheria sexy, ma che soprattutto parlano – finalmente – di sesso con e tra donne.



Nell’era del porno di massa e dell’iper esposizione del corpo femminile, queste consulenti – a cui è dedicata una video gallery che ne raccoglie i ritratti – si sono rese conto che, dietro l’apparente libertà e autonomia conquistata dalle donne a partire dagli anni Sessanta documentati da Pasolini, quando si tratta di sessualità, della consapevolezza del proprio corpo e della possibilità di esprimere e soddisfare il proprio desiderio, le cose non stanno esattamente come ci mostrano pubblicità o la TV.



Quattro di loro – Errica a Lecce, Letizia a Roma, Chiara nell’Appennino modenese e Silvia a Milano – sono le protagoniste del film documentario che il regista Silvio Montanaro sta girando insieme a Francesca D’Onofrio, psicoterapeuta diventata anch’essa consulente de La Valigia Rossa, e autrice del fortunato volume In viaggio con la valigia rossa. Indagine casuale e semiseria sulla sessualità delle italiane di oggi (Editore Zona, 2015), da cui il progetto Se parlo di sesso ha preso le mosse. Sul sito gli autori tengono un diario del making of del progetto.



Numerose sono le organizzazioni che sostengono il progetto e contribuiranno alla sua diffusione – l’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma, l’associazione che promuove la sessualità in malattia e disabilità LoveGiver, l’associazione di promozione sociale SCOSSE, che si propone di diffondere l’educazione al rispetto delle differenze e alla decostruzione degli stereotipi di genere, la Cooperativa Sociale BeFree impegnata contro tratta, violenza e discriminazioni di genere, l’associazione leccese Lu pilu e lu ‘nsartu, attiva sulle tematiche dell’emancipazione sessuale attraverso la riscoperta e l’espressione del desiderio femminile, l’Associazione italiana donne per lo sviluppo, AIDOS, che lavora per i diritti, la dignità e la libertà di scelta di donne e ragazze nel mondo. Finora però solo l’azienda Bijoux Indiscrets, impegnata nella vendita di sex toys, ha deciso di sostenere con un piccolo contributo la realizzazione di Se parlo di sesso.



E' partito a maggio il crowdfunding su Produzioni dal basso, ( teaser di 16’), per raccogliere i fondi necessari a completare le riprese, il montaggio, le animazioni e la post produzione, e a produrre le musiche originali di Mario Mariani. Si possono donare da 10 a 1000 euro, cifra che permette di diventare veri e propri co-produttori del film, partecipando a una quota degli eventuali utili derivanti dai diritti di diffusione nelle sale o in TV. Ci sono pochi mesi di tempo per raggiungere l’obiettivo.



Nel frattempo Se parlo di sesso continuerà a promuovere anche la raccolta delle firme sulla petizione che chiede l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole: “Il nostro film punta a essere visto anche, anzi proprio, dalle/gli adolescenti, nelle scuole: perché oggi il sesso si vede, ma non se ne parla molto, mentre è parlandone che si possono gettare i semi per una sessualità più consapevole e per rapporti tra i sessi più rispettosi ed egualitari”, dicono gli autori.

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