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SE NON ORA QUANDO / ROMA... verso le elezioni regionali

SE NON ORA QUANDO / ROMA... verso le elezioni regionali

LE DONNE CAMBIANO: CAMBIA LA REGIONE LAZIO. Martedì 19 febbraio le proposte di SNOQ/Comitato romano per politiche di genere nella Regione Lazio

Martedi, 12/02/2013 - LE DONNE CAMBIANO: CAMBIA LA REGIONE LAZIO



Martedì 19 febbraio 2013 ore 18.00



La Casa Internazionale delle Donne e Se Non Ora Quando Roma saranno liete di incontrare le candidate alle Elezioni Regionali del Lazio per una conoscenza reciproca ed un confronto concreto in particolare sui temi della cultura, dell’ autodeterminazione e della salute, del lavoro e del reddito femminile, del bilancio di genere, del welfare, del contrasto alle discriminazioni, alla violenza e al femminicidio…

Avremo occasione di confrontare percorsi, pratiche e progetti e di stabilire un’alleanza tra di noi, per dare forza all’agire politico delle donne e alla loro partecipazione.



Per partecipare comunicare l'adesione entro il 12 febbraio 2013 a: segreteria@casainternazionaledelledonne.org

oppure

snoq.roma@gmail.com



LE DONNE CAMBIANO: CAMBIA LA REGIONE LAZIO

Le donne sono una forza, non una debolezza, una ricchezza di competenze, energie ed esperienze che non possono essere ignorate e sprecate.

Per questo convincimento desideriamo che siano elette alla regione Lazio numerose donne, autorevoli e rappresentative della realtà, che si impegnino a superare le discriminazioni e le diseguaglianze, e a modificare la realtà quotidiana delle cittadine della nostra regione.

Proponiamo alle candidate di costruire un confronto che parta dalle donne, dalle nostre priorità a cui segua un impegno nelle istituzioni su temi precisi in termini di contenuti, di continuità di confronto e di relazioni con le cittadine.

Le donne del Comitato romano di Senonoraquando? chiedono un serio impegno per realizzare efficaci politiche di genere nella nostra regione.



Cultura di Genere

Il valore delle conoscenze, competenze ed esperienze delle donne in settori che vanno dalla ricerca alle professioni, dall'impresa all'attività culturale, dal volontariato all'associazionismo deve essere riconosciuto.

Pertanto si auspica che attraverso il linguaggio, la valorizzazione delle differenze di genere, il contrasto agli stereotipi e ai pregiudizi possa determinarsi una trasformazione culturale della società in cui viviamo.



Noi proponiamo che:

• si promuova nella scuola pubblica la cultura della differenza attraverso percorsi di sperimentazione, di formazione degli insegnanti e della ridefinizione di contenuti, programmi, metodologie e strumenti.

• si privilegi l'assegnazione di finanziamenti a progetti che nella scuola pubblica e nel territorio propongano iniziative ed attività volte a valorizzare la cultura delle donne.

• si usi un linguaggio istituzionale non sessista e rispettoso della diversità di genere.

• si contrasti ogni forma di omofobia e la promozione di una cultura per il riconoscimento delle differenze indipendentemente dall’ orientamento sessuale.

• si crei una banca dati effettuando il monitoraggio, a livello locale, dell'informazione, dei contenuti della programmazione televisiva e radiofonica e della produzione pubblicitaria.



Lavoro

La disoccupazione e la sottovalutazione delle donne è un problema per la crescita e lo sviluppo del paese. Anche la Banca d'Italia riconosce che “ le donne sono un giacimento di Pil potenziale”.

Per garantire una piena partecipazione delle donne al lavoro è necessaria una sostanziale riforma del sistema del welfare, senza la quale la parità di genere è un enunciato privo di fondamento.



Noi proponiamo che:

• si promuovano azioni integrate che favoriscano accesso e permanenza nel mondo del lavoro alle donne.

• sia incoraggiata e sostenuta l'imprenditoria femminile per promuovere il protagonismo delle donne nel lavoro.

• si individuino provvedimenti e strumenti per incentivare le imprese a conduzione femminile e per stimolarne la creazione di nuove.

• siano riservati alle donne il 50% dei posti nei corsi di formazione professionale e facilitare la loro presenza nel sistema dell'apprendistato.

• siano premiate con incentivi le aziende che assumono donne e praticano comportamenti non discriminatori.

• siano valorizzate le donne nell'amministrazione pubblica, garantendo le carriere e le posizioni apicali.

• si consideri la riorganizzazione dei servizi e del welfare come un'occasione di lavoro qualificato e motore di sviluppo.

• si promuova ed incentivi la stabilizzazione del lavoro precario.

• si introducano misure di reddito garantito.



La Conciliazione e il Welfare

Conciliare vita e lavoro, le relazioni e la cura, i tempi e la qualità della vita è una esigenza che partendo dai bisogni fondamentali delle donne porta a migliorare la vita di tutti, a rivoluzionare positivamente l'organizzazione della società e ad affrontare con un'ottica nuova il tema del welfare.

Ancora una volta il punto di vista delle donne si pone come un decisivo elemento di cambiamento collettivo.



Noi proponiamo di:

• sperimentare nuove forme di organizzazione del lavoro che tengano conto sia nel pubblico che nel privato dell'intreccio tra produzione e riproduzione.

• programmare delle politiche del tempo negli orari perché si adeguino alle esigenze di vita e di lavoro.

• diffondere l'utilizzo dei congedi per maternità e paternità attraverso incentivi alle aziende che li applicano.

• favorire il part-time per motivi di cura e di vita.

• intervenire per migliorare la qualità e la quantità dei consultori e dei nidi e in genere di tutti i servizi sociali.

• organizzare gli orari dei servizi ( trasporti, uffici, musei, enti culturali, servizi socio-sanitari, biblioteche ) per garantire un accesso più facile e una fruizione più vasta.

• promuovere esperienze di vita solidali e sostenibili quali condivisione di case, ambienti di lavoro, mezzi di trasporto e acquisti collettivi solidali.

• riqualificare l'ambiente urbano e il territorio per recuperarlo alla socialità di adulti e bambini.



Violenza sulle donne

Ogni forma di violenza contro le donne, sia nella vita pubblica che nella vita privata è una violazione dei diritti umani.

L'impegno contro la violenza è un punto programmatico imprescindibile, poiché la violenza sulle donne è diventata una emergenza nazionale non più tollerabile.



Noi proponiamo:

• che si approvi la Convenzione Nazionale “ NO MORE! “ e le azioni in essa contenute al fine di contrastare la violenza contro le donne.

• che sia assicurata l'accoglienza, la protezione e il sostegno alle donne vittime di violenza.

• che si promuovano campagne di sensibilizzazione sul fenomeno della violenza contro le donne.

• che si sostenga con misure stabili nel tempo la costituzione di centri antiviolenza nel territorio.

• che si garantisca un numero adeguato di case rifugio per donne maltrattate.

• che si promuova una adeguata ed efficace formazione degli operatori addetti alla accoglienza delle donne vittime di violenze ( forze dell'ordine, strutture sanitarie....)

• che si istituiscano centri di aiuto per uomini autori di violenze per individuare le cause e per tentare di modificarne i comportamenti violenti.



Autodeterminazione e Diritto alla Salute

Il diritto che le donne hanno conquistato di scegliere per sé e di determinare le scelte che riguardano il proprio corpo è una priorità irrinunciabile come è irrinunciabile il diritto alla salute per tutte e tutti.



Noi proponiamo di:

• garantire una corretta applicazione della legge 194, contrastando l'abuso della obiezione di coscienza.

• promuovere il valore di una maternità consapevole e desiderata, diritto messo a rischio da rinnovati tentativi di limitare la libertà di scelta e di riprendere un controllo pubblico sul corpo delle donne.

• potenziare i consultori pubblici.

• garantire interventi di promozione della salute mirati alla prevenzione e alla educazione sessuale e riproduttiva anche nella scuola pubblica.



Democrazia Paritaria

La democrazia paritaria, fondata su un modello che richiede una parità attuata per entrambi i generi sia nella sfera pubblica che in quella privata è frutto del superamento delle “quote rosa”.

“Un patto di genere” è per noi un imperativo imprescindibile da attuare, a costo zero, nei primi 100 giorni dalla nuova giunta regionale.



Noi proponiamo di:

• declinare il riequilibrio di genere delle rappresentanze, il 50 e 50 non è una concessione, ma un principio che apre la strada ad una democrazia compiuta e non dimezzata.

• garantire la presenza paritaria negli organismi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta Regionale.

• destinare nelle nomine di competenza regionale il cinquanta per cento di presenza alle donne.

• procedere alla riforma della legge elettorale, introducendo il meccanismo della doppia preferenza: stretta alternanza di candidati uomini e di candidate donne, con attenzione anche alla composizione della testa di lista .

• prevedere una sanzione di inammissibilità delle liste qualora non venissero rispettati i criteri di cui al punto precedente.

• garantire alle donne le condizioni per poter realmente partecipare alle campagne elettorali.



Strumenti per l’attuazione delle Politiche di Genere

• Favorire la creazione di un Organismo che programmi, proponga, monitori e verifichi le politiche di genere dell'intero sistema regionale, composto da soggetti istituzionali e non, attenti al compimento delle pari opportunità .

• Redigere il Bilancio di genere per valutare, individuare e promuovere quanto disatteso o attuato dalla Regione in merito al punto precedente.

• Istituire l'Archivio delle competenze delle donne per rappresentarne la ricchezza dei saperi e consentire una loro qualificata presenza nella realtà territoriale.

• Valutare ex ante tutti gli atti principali della programmazione regionale secondo un ottica di genere.

• Istituire l'obbligo, per la Regione Lazio e per tutti gli Enti e Associazioni pubblici/privati che ricevono finanziamenti pubblici, di progettare, produrre e diffondere statistiche in ottica di genere.

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