Login Registrati
Se il ‘Cuore è di donna’

Se il ‘Cuore è di donna’

Intervista a Anna Marchetti - A Modena consegnata alla Croce Rossa Italiana un’ambulanza

Bertani Graziella Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2008

Venerdì 3 aprile si è svolta a Modena la cerimonia di consegna alla CRI di un’ambulanza completamente attrezzata da parte del gruppo imprenditrici dell’API Donna di Modena presieduto dalla famosa stilista Anna Marchetti.

Innanzitutto complimenti per l’iniziativa. L’invito recitava “Cuore di donna”. Di che cosa si tratta? E’ un progetto poliennale ? Quali sono i suoi obiettivi?
L’iniziativa “Cuore di Donna” è un progetto di solidarietà ideato e realizzato da me e dal consiglio ApiDonna. E’ per noi un vero orgoglio essere riusciti a raggiungere l’obiettivo del progetto, cioè donare un’autoambulanza alla Croce Rossa Italiana con le attrezzature per il primo soccorso ai malati di cuore, ecco perché l’iniziativa si chiama “Cuore di Donna”: è stata fatta con il nostro “cuore” di donne a pro dei malati di cuore. Questo progetto è terminato con la donazione svoltasi venerdì scorso, ma tanti altri progetti verranno portati avanti dal gruppo Api Donna.

Nel corso della sua presentazione ho particolarmente apprezzato il richiamo al tema della conciliazione. Che cosa rappresenta per lei imprenditrice questa questione? E in che modo la condivide con le donne che collaborano con lei nella realizzazione dei suoi progetti imprenditoriali. Mi spiego meglio. Che differenza c’è tra imprenditrice e lavoratrice sotto questo punto di vista?
Conciliare lavoro e vita familiare costituisce da sempre l’abilità delle donne, la caratteristica che è propria dell’universo femminile, per cultura, ma soprattutto per necessità. Sicuramente l’imprenditrice ha responsabilità economiche e morali più “pesanti” rispetto alla lavoratrice, ma sono ambedue figure indispensabili per realizzare dei progetti imprenditoriali di successo. Se manca una delle due figure il progetto, a mio avviso, non può avere successo. Devono però essere donne che applicano sul lavoro, nei loro diversi ruoli, tutta la professionalità e la passione possibile.

Parlando di PIL è ormai ovunque sostenuto che una parte consistente di questo è costituito da lavoro di cura e non pagato della donna. Anche su questo tema riuscirebbe a darci una rappresentazione di questo rispetto a lei donna imprenditrice?
Per quanto mi riguarda, ritengo che le donne che svolgono lavori di cura siano indispensabili e utilissime per la nostra società. Cinquanta anni fa, in Italia, erano pochissime le donne che lavoravano fuori dalle mura domestiche, oggi giorno invece sono pochissime quelle che lavorano a casa. Ritengo che sia esagerato sia il modello di 50 anni fa sia quello odierno. Una via di mezzo rappresenterebbe forse l’ideale. Riflettiamo su questo fatto: se tutte le donne lavorano 8 ore fuori casa, chi accudisce e cresce i figli? Chi cura i genitori anziani? Molte donne lavorano per necessità, non per vocazione.

Si parla sempre più di benessere e di felicità dei cittadini e delle cittadine. Quale ruolo possono giocare le donne imprenditrici nell’ambito della determinazione di queste politiche e se per questo è maggiormente determinante il ruolo delle piccole e medie imprese rispetto alla grande impresa.
Il benessere dei cittadini e cittadine è dato dall’economia di un paese, e quest’economia è costituita maggiormente dalle industrie sia medio-piccole sia grandi. Il nostro paese è costituito prevalentemente dalle PMI che garantiscono un benessere diffuso e posti di lavoro in molte regioni, ma spesso le PMI incontrano maggiori difficoltà burocratiche e di esportazione rispetto alle grandi aziende. La sfida ambiziosa delle imprenditrice è cercare di abbattere le difficoltà che le piccole e medie aziende incontrano nel loro cammino e garantire a queste maggiore longevità.

La sua generosità ci è ben nota. Che cosa rappresenta ed ha rappresentato per lei essere Presidente del gruppo delle donne imprenditrici dell’APIDONNA e quale eredità lascia a coloro che le succederanno?
Il mio periodo di Presidenza volge ormai al termine e, per impegni lavorativi aziendali, ho deciso di non candidarmi nuovamente. Posso dire che è stata una bella esperienza e che, assieme alle consigliere, abbiamo fatto nascere il gruppo Apid a Modena e che abbiamo trascorso un bel periodo assieme, pieno di tanti progetti imprenditoriali e di solidarietà che ci rendono orgogliose del nostro operato. Abbiamo sempre lavorato per obiettivi e progetti e questo ci ha aiutano nel raggiungere i risultati. Il mio augurio e che il gruppo continui nella realizzazione di progetti imprenditoriali e di solidarietà…un grazie a tutte le consigliere Apid per il percorso fatto assieme in questi 3 anni.


(22 aprile 2008)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®