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Se ci offendi non vale

Se ci offendi non vale

UDI - Al via la nuova campagna

Colanicchia Ingrid Martedi, 06/04/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2010

Un’azione politica puntuale e condivisa, a partire da iniziative già intraprese, per contrastare le immagini lesive e gli stereotipi femminili ovunque.

È questo l’obiettivo della campagna ‘Immagini amiche’ lanciata dall’Unione Donne in Italia l’8 marzo scorso. “Le immagini violente, volgari, irrispettose della dignità femminile sono un danno per le donne e per l’intera società - si legge nel comunicato di presentazione dell’iniziativa -, perché minano alla base la possibilità di una convivenza civile e rispettosa dei generi”. “Non vogliamo più vedere pubblicità nemiche del corpo delle donne circolare nello spazio pubblico abitato da cittadine e da cittadini, da bambine e da bambini”. “Ciò che ognuno e ognuna compie nella libertà del proprio privato, a partire dal proprio corpo, non è cosa che ci riguarda”: “A noi - prosegue l’Udi - preme lo spazio pubblico e le immagini che questo veicola in ogni mente umana, sia quella maschile come quella femminile, sia quella di un datore o datrice di lavoro, come quella di una dirigenza di ministero”.

La pubblicità offensiva è infatti la più visibile delle violazioni contro il genere femminile. Per questo già dallo scorso anno l’Udi aveva deciso di promuovere una moratoria della pubblicità lesiva della dignità di genere chiedendo ai Comuni di applicare la Risoluzione del Parlamento europeo del 3 novembre 2008 sull'impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini.

Una campagna nel segno della continuità quindi che fa tesoro anche degli esiti della Staffetta di donne contro la violenza sulle donne alla quale hanno partecipato in migliaia denunciando una cultura fatta di sopraffazione nella famiglia, nel lavoro e nella politica: una cultura fatta di immagini. L’Udi ha deciso di chiamare la campagna ‘Immagini amiche’ perché non ci si vuole limitare alla denuncia e alla condanna, né puntare alla censura o alla demonizzazione della pubblicità in quanto tale. Anzi. L’associazione ha infatti pensato di segnalare con un apposito premio - denominato ‘Foglia amica’ - chi si impegna per una comunicazione non sessista, amica delle donne.

Le iniziative di adesione alla campagna possono essere le più varie e articolate, seguendo lo stesso criterio adottato per la Staffetta, che ha liberato la creatività e la passione politica di molte. L’Udi chiede di predisporre un ‘Quaderno bianco’ su cui fermare le azioni intraprese, gli impegni sottoscritti dalle istituzioni e che può essere utilizzato anche come strumento di verifica su quei Comuni che hanno deliberato formalmente su ‘città libere’. Tutti i Quaderni, ordinati dalla Sede nazionale dell’Udi, saranno il materiale concreto che l’associazione consegnerà al Parlamento europeo il 25 novembre prossimo.

Lo slogan ‘Se ci offendi non vale’, ha spiegato la delegata nazionale Pina Nuzzo, “ribalta il senso del ritornello immediatamente riconoscibile per dire che le donne non possono essere impunemente rappresentate in modo violento fino a suggerire forme di abuso”: “Per loro determinazione, indipendentemente dalle leggi, indipendentemente dalle Authority, indipendentemente dalle pur sacrosante norme di autoregolamentazione che ci indica il Parlamento europeo”. “La questione -ha proseguito la delegata - non riguarda solo i cartelloni pubblicitari che avviliscono le nostre città, ma anche certe foto che vediamo nei giornali, una certa esposizione del corpo femminile in televisione, perfino un certo modo di abbigliare le commesse in certi negozi. Il problema è l’uso degli stereotipi a senso unico che mortificano le donne. Basta guardarsi intorno per rendersi conto che sono tanti quelli che in questi anni non hanno onorato nessuno dei patti e nessuna delle norme che regolano la convivenza civile tra i generi”. “La nostra - ha sottolineato Pina Nuzzo - è una civiltà che si fonda in buona parte sulle immagini, a cominciare dall’arte e dalla fotografia che oltre a riprodurre il reale riproduce anche l’arte. A cominciare dal cinema, dalla televisione, dalla carta stampata per arrivare al virtuale con i videogiochi e il web”. “Non a caso - ha concluso -, ciclicamente noi donne torniamo sulla rappresentazione dei generi, perché sappiamo che è cruciale se si vuole smontare il significato corrente dei segni e dei simboli e l’immaginario su cui continua a fondarsi il rapporto uomo/donna”.

 



Come aderire

Tutte le donne in Italia, italiane e straniere, singole e associazioni, possono aderire alla Campagna Immagini amiche. Per farlo occorre prendere contatto con la Sede nazionale dell’Udi, inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica udinazionale@gmail.com. L’adesione si sostanzia con la comunicazione dell’iniziativa che si intende intraprendere.

Per seguire la Campagna e tutte le iniziative collegate visita il sito www.udinazionale.org.

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