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Scuola, omofobia e (varie) diversità

Scuola, omofobia e (varie) diversità

Laicitá - Educare alla diversità nella scuola non è facile perché ogni argomento impatta con il tema della famiglia ‘naturale’ e dell’omosessualità

Stefania Friggeri Sabato, 26/04/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2014

 Il mondo della scuola è la migliore cartina di tornasole per misurare il grado di laicità della società italiana. È nella scuola, infatti, che di tanto in tanto scoppia un contenzioso fra l’anima clericale e l’anima laica. L’ultimo capitolo di una lunga storia sconfortante nasce con le migliori intenzioni, cioè fornire agli insegnanti un supporto per affrontare la questione dell’omofobia, sradicare il bullismo e favorire nella scuola un clima di rispetto ed accoglienza: l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) si rivolge ad un’associazione di psicoterapeuti, istituto Beck, per la realizzazione di una serie di opuscoli dal titolo “Educare alla diversità”. I tre libretti, diversamente impostati secondo l’ordine di scuola (elementare, media, secondaria) vengono intitolati “Linee guida per un insegnamento più accogliente e rispettoso delle differenze”. Suddivisi in quattro capitoli (componenti dell’identità sessuale, omofobia, omofobia interiorizzata, bullismo omofobico), gli opuscoli - che non sono a disposizione degli alunni - possono essere richiesti e utilizzati dai docenti nelle modalità che ritengono più opportune. Il progetto muove da gravissimi fatti di cronaca (suicidi ed episodi di violenza contro i “diversi”) nella consapevolezza che, per modificare una convinzione culturale radicata, non bastano le leggi ma occorre operare sulle giovani generazioni: si deve e-ducare ovvero tirare fuori, allevare, dare forma, indirizzare. Ed infatti il progetto “Educare alla diversità” risponde anche alla Raccomandazione Europea CM/Rec (2010)5 che chiede agli Stati membri di mettere in atto iniziative antidiscriminatorie. Si arriva così infine ai famosi opuscoli che, prima della distribuzione nelle scuole, cominciano a circolare sul web, e vi si può leggere: “I rapporti sessuali omosessuali sono naturali? Sì. Il sesso tra le persone dello stesso sesso è presente in tutta la storia dell’umanità. Inoltre molti eterosessuali possono avere sporadiche fantasie omosessuali, così come molti omosessuali possono avere sporadiche fantasie eterosessuali. Un pregiudizio diffuso nei paesi di natura fortemente religiosa è che il sesso vada fatto solo per avere bambini… Un altro pregiudizio è che con l’omosessualità si estinguerebbe la società. In realtà, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la sessualità è un’espressione fondamentale dell’essere umano. L’unica cosa che conta è il rispetto reciproco dei partner. Potremmo ribaltare la domanda: i rapporti sessuali eterosessuali sono naturali?” Si scatenano i siti cattolici, i politici e il Cardinal Bagnasco commenta: “In questa logica distorta ed ideologica si innesta la recente iniziativa… ‘Educare alla diversità’… In teoria le tre guide hanno lo scopo di sconfiggere bullismo e discriminazione - cosa giusta - in realtà mirano ad istillare (questo il termine usato) nei bambini preconcetti contro la famiglia, la genitorialità, la fede religiosa… Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei ‘campi di rieducazione’, di indottrinamento. Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati?...i genitori non si facciano intimidire”. E infatti i genitori dell’AGeSC intervengono auspicando il diritto ad “una scuola non ideologica e supina alle mode culturali imposte”. A questo punto gli opuscoli, stampati al costo complessivo di 24.000 euro, non vengono distribuiti dal Ministero che li blocca in attesa “della validazione del Comitato paritetico”. Forse la motivazione non è tecnica ma politica, ovvero si teme che una cultura più libera ed aperta in campo sessuale porti alla legittimazione della famiglia composta da persone dello stesso sesso. Se ieri Papa Pio V stabiliva la pena di morte, oggi il Catechismo si limita a dire che gli omosessuali sono “contrari alla legge naturale”: la natura, il Creato, è opera del Creatore e le sue norme divine, rivelate dalla Chiesa, prescrivono di praticare il sesso solo per propagare la specie; e dunque una coppia omosessuale, essendo sterile, è contro natura. Ma il modello della famiglia cristiana definito “naturale” è in realtà una creazione storica, elaborata lungo i secoli; scrive padre Balducci: “La difesa della famiglia cristiana è un aspetto dell’ideologia cattolica che, molto più di quanto potremo pensare, nasconde la volontà di conservare un certo tipo di società e un certo tipo di sistema di rapporti di proprietà”. Le parole di Papa Francesco sull’omosessualità hanno eccitato molte speranze di rinnovamento nella Chiesa cattolica, anche perché altre Chiese cristiane, come la Valdese, benedicono le famiglie omosessuali, ma il Papa non ha frenato (non vuole o non riesce ?) le iniziative omofobiche che vogliono salvare la famiglia dal contagio degli omosessuali: le riunioni di preghiera nelle parrocchie, le “Sentinelle” che protestano contro la legge Scalfarotto, la richiesta di ritirare dal sito del comune di Torino una serie di schede didattiche antidiscriminatorie. E la giunta Fassino ha acconsentito perché mai, come dopo la scomparsa della Democrazia Cristiana, il mondo politico italiano si è mostrato arrendevole verso i cosiddetti “cattolici” che, dispersi nei vari partiti, bloccano ogni adeguamento normativo alle trasformazioni della società contemporanea dove gli omosessuali, pur pagando un prezzo altissimo, escono allo scoperto. Quegli opuscoli dunque non sono il segno dell’impoverimento dell’etica pubblica, anzi “maggiore risulta il grado di ignoranza, di conservatorismo politico e sociale, di cieca credenza nei precetti religiosi, maggiore sarà la probabilità che un individuo abbia un’attitudine omofoba” (Herek).

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