Giovedi, 18/08/2011 - Nel corso degli anni ho letto opere di scrittrici, donne meravigliose, che mi hanno regalato momenti molto piacevoli, solo ora, quasi per caso, ho scoperto che oltre alla scrittura coltivavano un' altra grande passione per il giardino dove io le ho trovate piene di amore e di ' incanto' per la natura.
Sono entrata nel giardino dell'infanzia di Colette a Saint Sauveur en Puisaye nella campagna della Borgogna disegnata da morbidi sentieri tappezzati di erica violetta, un giardino, in un paese di campagna, chiuso tra le mura di altre casa che lo proteggevano.
Qui Colette si è nutrita degli insegnamenti di Sido, sua madre, osservatrice della natura e grande appassionata di giardinaggio.
E sono i luoghi dell'infanzia felice che riemergono nei ricordi di Elisabeth Von Arnim, che la fanno innamorare della tenuta del marito in Pomerania , abbandonata e lasciata incolta per anni e che lei riesce a trasformare in un parco-giardino in cui la natura rigogliosa diventa il suo territorio rigenerante.
Come anche per Eudora Welty il giardino della casa dei suoi, dove ha vissuto, poi, per tutta la vita, progettato e curato dalla madre Chestina è il luogo preferito per scrivere nel raccoglimento che la casa e lo spazio verde intorno le offrono.
Scrive della sua terra, il Mississippi, terra cotta e arsa dal sole dove i sentieri polverosi si snodano nella campagna asciutta.
I giardini di Amherst e di Nohant offrono a Emily Dickinson e a George Sand tutto il materiale di cui hanno bisogno per riempire i loro erbari, dove, fiori e foglie vengono raccolti e catalogati pazientemente per anni.
Tutte e due sono botaniche e naturaliste.
Per Karen Blixen il vasto giardino intorno alla casa di Rungstedlund (bosco degli echi profondi), dopo il suo ritorno dall'Africa, diventa una tavolozza di colori a cui attingere per le sue composizioni di fiori sempre molto stravaganti, particolari e fantasiose.
Vita Sackville West ed Edith Warton, progettiste attente e minuziose, hanno saputo realizzare a Sissingurts e a The Mount parchi e giardini visitati ancora oggi da moltissime persone che percorrono i viali e visitano ' le stanze' fiorite incantate dai colori e rapite dai profumi.
Mentre Margherite Yourcenar a Petite Plaisance ha trovato un angolo di paradiso nel suo ' giardino selvaggio' in cui respira l'aria salmastra di Mount Desert in cui ha deciso di vivere con la compagna Grace e poi, da sola, fino alla morte.
E Jane Austen, a Chawton Cottage, dalla finestra del suo salotto, guarda gli angoli fioriti del suo giardino e, abbassando la testa al tavolinetto di noce , intinge la penna nell'inchiostro e scrive le sue opere più importanti.
Per me è stato un viaggio molto piacevole e particolare che mi ha permesso di conoscere meglio queste donne meravigliose.
E' stato un po' come spiarle nei loro momenti più privati, ai più sconosciuti, e questo mi ha regalato il piacere di sentirle più vicine.
Sono entrata nei loro giardini ed ho respirato i profumi che anche loro sentivano, catturata dalle forme e dai colori che loro avevano scelto con amore.
Il libro è ricco di fotografie delle case e dei giardini di ogni scrittrice.
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