Martedi, 24/11/2020 - Valentina Pedicini, regista, sceneggiatrice e autrice di raro talento, se ne è andata troppo presto, il 20 novembre scorso, ad appena 42 anni, dopo aver lottato contro una grave malattia. Anche nei comunicati stampa trapela la grande tristezza e commozione di chi l’aveva conosciuta da vicino, professionalmente ed umanamente parlando. Diplomatasi nel 2010 alla ‘ZeLIG International School of Documentary’, Valentina vince nel 2013 il Premio Solinas per il miglior documentario con il suo “Dal profondo”, storia di Patrizia (una minatrice donna appassionata del suo lavoro) e di altri minatori della miniera Carbosulcis Srl. Per realizzare quest’opera, presentata alla Festa del Cinema di Roma del 2013, premiata con una menzione speciale ai Nastri d'argento 2014 e candidata ai David di Donatello, Valentina aveva lavorato “in profondità”, nel sottosuolo della miniera, per 26 giorni, dopo due anni di richieste per l’autorizzazione ad un “accesso esclusivo”, grazie al quale ha portato ogni giorno “su e giù i dolly”.
Nel 2016 il suo corto ”Era Ieri” (2016) è stato selezionato alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia e il suo esordio al lungometraggio di fiction (rimasto unico), “Dove Cadono Le Ombre”, con Elena Cotta e Federica Rosellini, è stato prodotto da Fandango e presentato in concorso alle Giornata degli Autori della 74ª Mostra del cinema di Venezia (2017).
«Oggi Valentina non c'è più - così il ricordo di Donatella Palermo, produttrice dell’ultimo film di Valentina, il documentario “Faith” - È difficile da accettare: penso al suo film “Dal Profondo”: comincia con una discesa nell’oscurità della terra, un’immagine che si fa sempre più buia e una voce di donna che dice: ‘Respira, respira piano, non aver paura; presto i tuoi occhi si abitueranno al buio’. E alla fine del film una donna cammina sull'orizzonte e appare una scritta: ‘E non so passare ora a nuoto la notte | ho fatto qualcosa contro la paura | mi sono seduta a scrivere | per chi vorrà sedersi’. Ecco, Valentina non ha passato la notte ma ha scritto i suoi film. Noi possiamo sederci a guardarli e qualcosa di lei c'è ancora. "e la notte adesso fa meno paura" (da Faith)»
“Faith”, la sua ultima, coraggiosa opera presentata un anno fa all’IDFA di Amsterdam, prodotta da Rai Cinema e che ha raccolto meritatamente tanti riconoscimenti nel mondo, racconta senza giudicare, in un evocativo bianco e nero, un viaggio emozionante in un mondo ignoto, l’esperienza immersiva di una comunità̀ di monaci cristiani ex campioni di arti marziali, dentro un monastero tra le colline italiane, tra preghiere notturne e allenamenti massacranti. Il documentario “Faith”, dopo l'anteprima mondiale durante la scorsa Berlinale, ha proseguito con una lunga strada fatta di premi e critiche straordinarie da Göteborg, a Vilnius al CPH:DOX di Copenaghen, fino alla presentazione in Italia al Biografilm di Bologna 2020. Candidata ai Nastri d’Argento DOC, l’opera ha ricevuto il premio al DOCS Barcelona, il prestigioso Festival di documentari spagnolo.
“La prima cosa che impressiona di questo magnifico lavoro - ricorda la scrittrice Chiara Valerio sull’Espresso parlando di “Faith” - è che non sembra ci sia nessuno a filmare, a registrare i suoni, che il primo occhio che guarda sia il nostro. Valentina Pedicini ci regala il mantello dell’invisibilità. […] Non è facile spiegare, con efficacia, cosa sia un regista, tuttavia guardando ‘Faith’ è immediato pensare che Valentina Pedicini sia una grande regista”.
Proprio negli ultimi giorni della sua vita, Valentina Pedicini ha partecipato come giurata alla 26esima edizione del MedFilm Festival, i cui promotori scrivono in un comunicato dedicato a lei, spentasi il giorno prima della proclamazione dei premi: “Il Palmarés di questa edizione è dedicato a Valentina Pedicini, Guerriera di pace, membro della Giuria Ufficiale, venuta a mancare nella notte di venerdì 20 novembre. Valentina Pedicini ha partecipato al Festival con entusiasmo e professionalità, generosa più di tutti. Alla riunione di giuria non ha potuto partecipare fisicamente, ma ha inviato le sue preferenze, scusandosi, con gentilezza, discrezione e lievità, per l'assenza. Una straordinaria lezione di serietà, dedizione e amore per il cinema che non verrà dimenticata.”
Lascia un Commento