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SCIOPERO GENERALE

SCIOPERO GENERALE

Le donne aprono il corteo a Roma. 58% di adesioni secondo la CGIL. A Bologna palco al femminile. Le dichiarazioni di Susanna Camusso

Venerdi, 06/05/2011 - SUSANNA CAMUSSO

In piazza «c'è l'Italia che non si piega, non si arrende». Dal palco allestito in Piazza Dante, nel centro di Napoli, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, parla ai manifestanti che hanno sfilato in corteo in occasione dello sciopero indetto dalla sua organizzazione. Una manifestazione partita da Porta Capuana, poco dopo le 9.30, che ha attraversato le strade centrali della città. Alta la partecipazione anche se la Cgil cifre non ne fornisce. Striscioni, bandiere del sindacato, canzoni e gruppi organizzati provenienti anche da altre parti della regione. A salutare la Camusso anche Antonio Bassolino, ex presidente della Giunta regionale campana. In corteo anche altri esponenti politici come consiglieri di Regione, Comune e Provincia. «Noi questo Governo non lo meritiamo - ha sottolineato la Camusso - Loro pensano che sia una proprietà privata e ci considerano sudditi a cui spremere risorse». Uno alla volta, la Camusso spiega i motivi in base ai quali «questo Governo dice solo bugie». A cominciare dai «problemi che aveva detto di voler risolvere qui a Napoli e invece li sta utilizzando in campagna elettorale per scaricarli sulle istituzioni locali». Le «bugie» sulla Libia perchè, a suo avviso, «è stato detto che l'arrivo di persone che venivano qui in cerca di libertà e democrazia, sarebbe stata una occupazione, ma è stato raccontato solo per creare paura». «Un Paese civile - ha affermato - si schiera al fianco e non contro i venti di libertà che spirano nei paesi del Mediterraneo». Poi è il turno del Piano Sud che «è stato presentato tante volte». «All'inizio avevano detto che si sarebbe trattato di 100 miliardi - ha ricordato - poi che erano fondi europei e sappiamo benissimo che nella notte sono continuate le contrattazioni con la Lega Nord per spostare di nuovo risorse destinate al Mezzogiorno in quella parte del Paese». Precari, giovani, lavoratori della scuola: la Camusso non esclude nessuno e per ognuno il Governo dovrebbe «garantire certezza». «Saremo in ogni luogo in cui sarà difesa la Costituzione - ha proseguito - Per difendere la scuola, l'unità del Paese, per la legalità». Tante le sigle e le categorie. Come i lavoratori della sanità che hanno portato in corteo una barella con un manichino e il cartello «Fate presto stanno per finire». Un corteo pacifico quello che ha attraversato Napoli. In piazza Bovio, davanti al comitato elettorale di Gianni Lettieri, candidato sindaco del centrodestra, dove la scorsa settimana è stata fatta esplodere una bomba carta, le forze dell'ordine erano schierate in tenuta antisommossa. Ma non si sono registrati momenti di tensione oltre a qualche slogan contro il centrodestra.



LE DICHIARAZIONI DI SUSANNA CAMUSSO


La segretario generale della Cgil Susanna Camusso, a Napoli per lo sciopero, ha dichiarato:

“Lo scopo di uno sciopero è quello di spostare i rapporti di forza rispetto ad un governo che pensa che nel paese non ci sia bisogno di cambiare la posizione del reddito. Continuiamo a lanciare il messaggio che non può esserci un Paese che non si occupa del piano industriale del più grande gruppo e di quali conseguenze ne derivano. Nè tantomeno può esserci un governo - ha affermato - che tiene le aziende in amministrazione controllata e che non è in grado di garantire a se stesso la coerenza con gli accordi che sono stati fatti». In relazione al referendum nello stabilimento ex Bertone di Grugliasco, in provincia di Torino, la Camusso ha ricordato che «la Cgil continua a sostenere la posizione delle rsu. La loro scelta - ha spiegato - è di responsabilità, e a questa deve corrispondere una scelta della Fiat di aprire una discussione sulle condizioni di lavoro in quello stabilimento”.

“Senza ridare ai giovani una età adulta questo Paese non ha davanti alcuna prospettiva per il futuro” - ha poi proseguito Camusso - “Ci sono cose che possono essere fatte e che al ministro dell'Economia interesserebbero perchè non hanno costi come per esempio ridurre le tipologie di lavoro e dare certezza a quelle che restano. Si può cambiare la modalità con cui viene erogata l'indennità di disoccupazione - ha aggiunto - così da garantire una continuità nel reddito dei lavoratori. E ancora si può immaginare che ci sia una relazione tra l'investimento in preparazione che fanno i giovani - ha concluso - e il lavoro che possono trovare”.

“Napolitano ha ragione, l'unità dei sindacati è necessaria. I lavoratori - ha aggiunto Camusso - così sono più forti, ma l'unità deve esserci sulle cose che si chiedono”.

“Subito una riforma fiscale che sposti il peso su rendite e grandi patrimoni”. È una delle richieste al Governo. Le risorse così recuperate “vanno investite per creare lavoro e condizioni di crescita”. Nel suo primo sciopero generale da segretario della CGIL, la Camusso afferma che vive questa giornata “con la stessa responsabilità di tutti i dirigenti della Cgil. È una grande giornata di lotta - ha sottolineato - continuiamo a farlo per ottenere dei risultati. Sono due anni che la Cgil ha una idea diversa di quale deve essere il progetto per questo Paese - ha affermato - Ma sappiamo bene che per come è messa la politica oggi non c'è alcuno sguardo nè attenzione per il Paese”.

“Non possiamo avere un Paese dove il Governo continua a metterci l'uno contro l'altro. Voltare pagina è possibile ma dobbiamo decidere insieme di tornare nei luoghi di lavoro e dare la parola ai lavoratori. A Cisl e Uil che nei prossimi giorni faranno le manifestazioni sul fisco dico che è possibile riprendere il filo e partire dalla convinzione che occorre tassare chi ha di più e riaffermare con forza l'autonomia dei nostri sindacati. La nostra proposta - ha concluso - è che cambiare è possibile e se c'è una responsabilità di Cisl e Uil è quella di non averci provato, ma insieme è possibile. Cisl e Uil hanno ragione quando dicono che non ci può essere intolleranza tra noi. Ma non si può parlare di unità - ha aggiunto Camusso - e poi fare accordi separati, non c'è unità se non si da voce ai lavoratori”.

Poi un appello rivolto a Confindustria. “Chiediamo che dall'Assise di Bergamo che si terrà domani - ha detto - decidano di voltare pagina e ripartire da più diritti nel lavoro. Da due anni la Confindustria fa una politica sbagliata, dividendo il sindacato, facendo accordi separati e deroghe ai diritti dei lavoratori. Questa politica non ha dato alcun risultato”.



BOLOGNA -
Protagoniste della manifestazione della Cgil a Bologna sono state le donne, giovani, lavoratrici, spesso precarie. Sul palco allestito a via Rizzoli, sotto le Due Torri, oltre ai tradizionali interventi del segretario di Bologna Danilo Gruppi e di quello regionale Danilo Barbi, il sindacato ha deciso di lasciare spazio a cinque interventi di giovani donne. Così Francesca Mengoli della Coop Dolce ha raccontato la situazione dei lavoratori dell'assistenza, Ottavia Pala quella della situazione della Verlicchi (storica fabbrica metalmeccanica a rischio) e Antonella Cardone del coordinamento dei giornalisti precari Free Ccp ha parlato della situazione dei precariato, che nel mondo dell'informazione raggiunge vette particolarmente rilevanti. «Siamo lavoratrici invisibili con orari impossibili - ha detto Miriam Planesio dell'Ikea - il primo maggio il parcheggio di Casalecchio era colmo di gente che voleva entrare: siamo circondati da parchi, colline e piste ciclabili, eppure sono tutti nei centri commerciali». Anche l'appello al voto al referendum per l'acqua del 12 giugno è stato affidato ad una ragazza, Claudia Candeloro. Circa 30mila persone hanno sfilato nei cortei che alla fine sono confluiti in via Ugo Bassi ed in via Rizzoli: nelle prime file gli striscioni di tante fabbriche in difficoltà, costrette a ricorrere alla cassa integrazione. Presenti in forze anche esponenti del centrosinistra: c'erano i segretari bolognese e regionale del Pd, Raffaele Donini e Stefano Bonaccini, il candidato sindaco Virginio Merola, parlamentari e bandiere di tutti i partiti del centrosinistra. In corteo anche il candidato sindaco del movimento 5 stelle Massimo Bugani. «Fra pochi giorni ci saranno le elezioni amministrative - ha detto Gruppi - non perdiamo l'occasione per dare un segnale al paese». Gruppi ha sottolineato anche l'invadenza della precarietà nel mondo del lavoro bolognese, dove l'85% delle nuove assunzioni, ha detto, sono precarie. Barbi ha invece ricordato le ragioni che hanno portato la Cgil a proclamare lo sciopero generale. Ha rilanciato la proposta della Cgil di introdurre una tassa sui patrimoni superiori agli 800mila euro e criticato la politica economica del governo. «Questa manifestazione però - ha detto - è una buona notizia per la democrazia. La nostra lotta continua».



ROMA -
Gli studenti, medi e universitari, hanno bloccato alcuni binari della Stazione Termini al grido di «Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città». Sono alcune centinaia ed hanno acceso fumogeni all'interno della stazione. Gli studenti 'passeggianò da un binario all'altro impedendo così di fatto gli arrivi e le partenze dei treni. Gli studenti hanno deviato il tragitto del corteo e alla spicciolata, percorrendo alcune stradine, all'altezza di via Castro Pretorio, hanno raggiunto la stazione. Biciclette e un grosso striscione «La precarietà nuoce gravemente al futuro» sono stati posizionati sui binari della stazione Termini da precari e studenti, che stanno bloccando il transito dei treni. «Ci scusiamo per il disagio» urlano i manifestanti al megafono. Accesi anche alcuni fumogeni.



ROMA -
Sono circa il 58%, secondo la Cgil, le adesioni dei lavoratori dipendenti allo sciopero generale organizzato per oggi dal sindacato. Il dato è stato calcolato su un campione «pesato statisticamente» di 500 aziende. Secondo l'organizzazione inoltre c'è stata una grande partecipazione alla mobilitazione. «Sono piene - afferma il sindacato - le 100 piazze nelle quali sono state organizzate le manifestazioni».



BOLOGNA -
Almeno trentamila, hanno partecipato alla manifestazione della Cgil per lo sciopero generale a Bologna. I cortei si sono concentrati in via Rizzoli, dove si sono svolti gli interventi del segretario provinciale Danilo Gruppi, del segretario regionale Danilo Barbi e le testimonianze di alcune lavoratrici. I cortei della Cgil hanno mandato in tilt il traffico cittadino, con i viali praticamente bloccati, benchè lo sciopero del trasporto pubblico sia previsto per il pomeriggio.



BOLOGNA -
Il corteo degli studenti 'chiude' con blocchi temporanei i negozi del centro di Bologna. 'Sciopero in corso oggi si chiude', è la scritta sulla striscione steso alle 11.15 davanti all'ingresso del primo negozio preso di mira dai blocchi in via Indipendenza. »Il corteo diventa blocco selvaggio della circolazione e di quegli esercizi commerciali che applicando 42 forme di contratto diverso a partire da pacchetto Treu e poi la legge Biagi di fatto rendono impraticabile il diritto di sciopero per tanti precari«, hanno annunciato i ragazzi ai microfoni. Man mano il corteo degli studenti medi e universitari ha 'chiuso' per alcuni minuti altri negozi nella centralissima via commerciale di Bologna. I giovani in corteo hanno rivendicato azioni di »conflitto« dei mesi scorsi, come il blocco dell'autostrada o il tentativo di irruzione alla stazione ferroviaria per cui ci furono scontri con le forze dell'ordine. »Cacciamo il nostro rais, cacciamo Berlusconi, sciopero generale« uno degli slogan più ripetuti, dal corteo che ha annunciato anche blocchi stradale della circolazione.



MILANO -
«Anche in questa città la Cgil è stata capace di andare oltre la sua rappresentanza tradizionale e a coinvolgere anche tantissimi giovani, i grandi assenti degli ultimi anni. I numeri non li diamo noi perchè non vogliamo poi polemiche ma questa è una grande manifestazione». È quanto ha dichiarato Onorio Rosati presidente della Camera del Lavoro, a margine del corteo per lo sciopero generale. «Abbiamo saputo costruire alleanze e collaborazioni con altri pezzi importanti della città e lo dimostra la presenza oggi di tutta la rete di associazioni che avevano firmato il documento per lo sciopero - ha aggiunto - La presenza dei giovani mostra il rinnovato dialogo che c'è tra noi e loro e la nostra priorità è far sì che le contraddizioni del paese non vengano scaricate su di loro». Ha poi aggiunto: «Un sindacato si deve preoccupare quando non ha con sè i lavoratori che rappresenta, non quando non ci sono gli altri sindacati, il fatto che oggi non ci siano altre organizzazioni è un problema che devono risolvere loro. In Europa in questo momento di crisi tutte le organizzazioni al di là delle loro divisioni hanno trovato una rinnovata ragione di unità. Cisl e Uil purtroppo è da tre anni che non battono un colpo su questo tema e la crisi colpisce tutti i lavoratori, quelli iscritti a qualsiasi sindacato e quelli non iscritti». «Mi auguro che si possa ritrovare in un futuro prossimo delle ragioni di unità anche con loro».



ROMA -
«Scioperiamo anche noi, perchè il sindaco Alemanno ci ha tradito». Lo affermano diversi taxisti che stanno partecipando al corteo della Cgil di Roma. La delegazione di taxisti, rappresentata dalla sigla unica (Unione italiana conducenti auto pubbliche) sta distribuendo dei volantini con su scritte le ragioni della loro protesta. «Non abbiamo più mercato - afferma un taxista e rappresentante sindacale, Cristian Colacchi -: tra assicurazioni, carburanti e pezzi di ricambio i costi sono maggiori dei ricavi e questo non è più sostenibile. Siamo qui contro le bugie e i tradimenti del sindaco Alemanno, contro l'apertura delle corsie preferenziali di Roma persino ai motorini e contro un abusivismo sempre più dilagante».



PESCARA -
Sono alcune migliaia i partecipanti alla manifestazione promossa dalla Cgil che sfilano per le vie di Pescara per raggiungere il centro cittadino dove sindacato, partiti e associazioni terranno un grande comizio unitario. Non solo emergenza lavoro, ma anche crisi sociale nelle parole del segretario della Cgil Pescara, Paolo Castellucci che ha parole durissime per i vertici politici regionali: «Siamo qui a gridare l'indignazione perchè come sempre pagano le fasce più deboli del lavoro. Nella nostra regione si sono persi 30.000 posti di lavoro e nell'ultimo biennio l'ufficio di collocamento di Pescara ha aumentato i suoi iscritti da 37.000 a 45.000 - ha spiegato Castellucci - in piazza oggi c'è il paese reale, specie i giovani». L'allarme del sindacato è anche per quelle fasce di età, dai 50 ai 65 anni, che risultano senza garanzie «la metà dei nuovi iscritti a Pescara al collocamento sono in questa fascia, segno che la crisi colpisce e produce disoccupati puri, senza pensione o sostegno, di difficile ricollocazione. Nel totale disinteresse delle istituzioni ci sono centinaia di cittadini che stanno entrando nelle fasce di povertà». L'adesione allo sciopero della Cgil ha raccolto consensi trasversali anche a Pescara perchè, come chiude Castellucci, «le misure del potere non affrontano le dimensioni reali della crisi, tagliano assistenze, servizi sociali, trasporti, per una somma che solo in Abruzzo arriva a 40 milioni di euro: serve una svolta politica e non si può fare solo con i tagli ma con nuove entrate specie con la lotta all'evasione fiscale».



MILANO  -
Un gruppo di operai del Coordinamento Lavoratori Autoconvocati, di San Precario, insieme a delegati Fiom di Sesto San Giovanni hanno bloccato per alcuni minuti, dalle 5 di stamattina, i cancelli del gruppo Marcegalia in viale Sarca a Milano. L'iniziativa «voleva rimarcare la giornata di lotta e rivendicazioni di oggi - spiegano da San Precario - e dare il via allo sciopero generale» indetto per oggi dalla Cgil. «È stato impedito l'accesso e l'uscita ai mezzi pesanti - proseguono - mentre sono stati pochissimi i lavoratori che si sono inutilmente presentati per entrare in fabbrica».



ROMA -
Un gruppo di un centinaio di studenti del gruppo degli «autorganizzati», partiti in corteo da piazzale Flaminio, ha bloccato il traffico sul Muro Torto. Sul posto la polizia municipale. Intanto altri due gruppi di studenti si sono riuniti, in occasione dello sciopero generale, a Porta Pia e piazza della Repubblica.



FIRENZE -
Sono in corso in tutta la Toscana le manifestazioni legate allo sciopero generale indetto dalla Cgil. In otto delle dieci piazze in cui si svolgono le manifestazioni sarà realizzata una «scritta umana» con le persone che formeranno la parola «Basta». A Firenze la piazza scelta per la conclusione della manifestazione ed in cui si svolgerà la «performance» è la centralissima piazza Santa Croce. «Se al governo nono basta gridare per farsi sentire, vuol dire che glielo scriveremo», ha detto Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Toscana. Ad aprire il corteo fiorentino uno striscione dei precari con la scritta «Giovani non più disposti a tutto».



ROMA -
«Abbattiamo il muro della crisi» è lo striscione che apre il corteo dello sciopero generale della Cgil che ha cominciato a muoversi in direzione del Colosseo. A reggere lo striscione di apertura che ricorda graficamente un muro di mattoncini sono solo donne che - secondo i dati della Cgil - sono la categoria che più di altri paga il prezzo della crisi.



ANCONA -
Blocco totale del traffico all'altezza della stazione ferroviaria, uova marce contro la sede di Forza Nuova, imbrattata anche con della vernice rossa e una stella (non a cinque punte). I centri sociali e il Movimento degli studenti universitari stanno paralizzando le vie di accesso al centro storico di Ancona, dopo essersi staccati dal corteo della Cgil che sfila in direzione dello stabilimento della Fincantieri. Circa 300 giovani, con camioncini, altoparlanti e striscioni, si sono disposti a cerchio all'altezza della rotatoria fra corso Carlo Alberto, via Marchetti e la rampa dell'asse attrezzato che conduce al porto, e impediscono alle auto di transitare. «Abbiamo paralizzato la città», dice un manifestante da un altoparlante, mentre le forze di polizia, in assetto antisommossa, sorvegliano la situazione, per ora senza intervenire. All'altezza di corso Carlo Alberto 15, dove c'è la sede del movimento di ultradestra Forza Nuova, i manifestanti hanno tirato uova, lanciano fumogeni e raudi, e gridato «Fascisti infami!».



ROMA-
Disagi per gli utenti del trasporto pubblico locale. Le metro A e B, si legge sul sito dell'Atac, sono chiuse mentre risultano ferme anche la Roma-Lido e la Termini-Giardinetti. La Roma Viterbo è chiusa nella tratta urbana e extraurbana. Per le linee di superficie - sottolinea l'Atac - intorno alle 10.00 sono «possibili soppressioni di corse o di linee in base all'adesione» allo sciopero. Lo stop era previsto dalle 8.30 alle 12.30.



ROMA-
Piena piazza dell'Esquilino da cui partirà il corteo della Cgil. A manifestare lavoratori di ogni settore, pensionati e anche precari. «Se non ora quando? Noi pensionati abbiamo perso la pazienza», recitano i cartelli esposti al petto da tre anziane signore. «Siamo qui perchè non ce la facciamo più, le nostre pensioni sono irrisorie e arrivare a fine mese diventa sempre più difficile - spiegano - ma manifestiamo anche per i nostri nipoti che non hanno un futuro». «Precari in sciopero», si legge sugli adesivi mostrati a decine da giovani manifestanti. Accanto a loro in piazza anche molti operai e metalmeccanici della Fiom. «Io sono una vera tuta blu - afferma Pino Moscatelli, uno di loro - lavoro per una ditta di costruzioni di Roma e oggi manifesto non solo per i miei diritti (tra due anni vado in pensione) ma per lottare per un futuro migliore per la classe operaia». «Oggi daremo tutti insieme una risposta all'insopportabilità della terza tranche dei tagli alle scuole - spiega il segretario generale della Flc di Roma e Lazio, Augusto Alonzi -. Oggi lo sciopero del personale della scuola sta registrando una forte adesione: non solo docenti e personale ata, ma anche ricercatori».



ANCONA
- I lavoratori portuali, con quattro automezzi, i giovani precari con sagome di cartone senza volto, e poi operai, cassintegrati, studenti, aprono il corteo della manifestazione indetta ad Ancona nell'ambito dello sciopero generale di otto ore proclamato dalla Cgil. Un migliaio i manifestanti partiti da corso Carlo Alberto per dirigersi in centro e poi davanti allo stabilimento della Fincantieri, chiuso dal 2 maggio per mancanza di commesse. Nel secondo spezzone del corteo ci sono i giovani del Movimento studenti di Macerata e dell'Assemblea permanente di Urbino, reduci da un blitz nella sede dell'Assemblea legislativa delle Marche. «Ho il potere di essere invisibile: sono anni che il Governo non mi vede», lo slogan che accompagna una delle sagome dei 'precari a vità. Altre manifestazioni si svolgono a Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Pesaro.



ANCONA - Blitz del Movimento studenti universitari di Macerata e dell'Assemblea permanente degli universitari di Urbino a margine dello sciopero generale della Cgil. Una settantina di giovani ha raggiunto la terrazza della sede dell'Assemblea legislativa delle Marche ed esposto uno striscione con la scritta 'Soldi, reddito, borse studio, futuro'. Poi il gruppo si è diretto verso il centro della città, per prendere parte al corteo sindacale, che si concluderà davanti allo stabilimento della Fincantieri.

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