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Schlein, Meloni e l'astensionismo alle elezioni

Schlein, Meloni e l'astensionismo alle elezioni

Due donne che hanno differenti radici e diverse idee sulle risposte ai problemi epocali del pianeta, ma che potrebbero unirsi per affrontare il tema delle urne vuote

Mercoledi, 12/06/2024 - Il femminile di giornata / dodici.  Schlein, Meloni e l'astensionismo alle elezioni
Conclusa la campagna elettorale per le elezioni europee e lasciando momentaneamente da parte i risultati che questa importante consultazione ci consegna, ci soffermiamo su un aspetto della competizione elettorale in Italia che - come abbiamo visto - ha avuto un respiro nazionale e non molto ha trattato i temi che il rinnovato europarlamento si troverà ad affrontare.
Un dibattito che ha voluto polarizzare anche nel mettere in evidenza e sottolineare la competizione tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del PD Elly Schlein. Una strategia che è stata alimentata soprattutto dall’informazione sia della carta stampata che delle reti televisive. Non è stata casuale, infatti, la proposta - che entrambe hanno accettato - di un confronto “a due“ e non si è realizzata per l’opposizione degli altri leader politici che l’hanno bocciata quale immotivato privilegio.
Tra gli esiti delle elezioni va sottolineata la vittoria delle due leader, un fatto che, seppur dall’ovvia posizione di antagoniste, ha rilanciato l’attenzione e l’interesse sulle due personalità e sulle ragioni della loro affermazione.
Parecchi commentatori hanno osservato che anche la polarizzazione della campagna elettorale ha positivamente inciso sul successo di entrambe.
Un piccolo episodio come la civile telefonata con cui le due si sono scambiate reciprocamente complimenti e auguri può essere colto come un segno di civiltà - ancor più significativo alla luce dell'aggressione avvenuta ieri alla Camera a danno un Deputato del M5S da parte di parlamentari delle destre - ma che non racconta molto di più delle prospettive a breve e medio termine per la politica italiana.
In sostanza poco racconta lo scambio di battute tutto giocato sul concetto di 'arrivare' - con il riferimento al  quel' 'non ci hanno visto arrivare' pronunciato da Schlein il giorno della sua elezione a Segretaria del PD e rilanciato da Meloni rispondendo “ci avete visti arrivare ma non siete stati capaci di fermarci”.
Un match giocato sull'ironia ci suggerisce di mettere in relazione le due leader, impegnate in percorsi politici per i quali il risultati odierni sono preludi di differenti percorsi e traguardi.
ARRIVARE dunque! Un’azione, un’aspirazione, un cammino comune nella scelta di una parola, ma così diverso nei contenuti, nei programmi, nel progetto per il paese Italia e per l’affermazione e lo sviluppo dell’Europa.
Idee, modelli che per Meloni e Schlein sono decisamente alternativi.
Eppure nello scontro e nella sostanziale differenza che le due donne rappresentano nel paese mi piacerebbe pensare che potrebbero trasformare l’apprezzabile “civiltà” dimostrata nella fase finale della competizione elettorale, anche nell’utile ricerca e proposta di qualche obiettivo comune che, pur non alterando le profonde differenze, potrebbero essere trasversalmente utili al paese.
Una proposta immediata e necessaria, fra le tante possibili, l’avrei e che mi sembra tocchi un nodo davvero ineludibile per la conferma della democrazia.
Chiederei a Meloni e Schlein di affrontare unitariamente il sempre più grave tema dell’astensionismo, visto che l'8 e 9 giugno ha votato meno del 50% degli aventi diritto. Una ferita grave della democrazia che dovrebbe far sentire tutti, governo e opposizione, preoccupati e impegnati ad affrontare il problema.
Crescente è, nel paese la SFIDUCIA nella validità e importanza del voto ovvero della politica.
Questa sfiducia davvero si è vista ARRIVARE, crescere e consolidarsi. La lotta all’astensionismo vale un impegno convinto delle forze politiche di governo e opposizione. Sarebbe interessante che fossero, proprio Meloni e Schlein, a proporre e progettare un’azione comune. Segnali che pur tra le grandi differenze, alle forze politiche, rimangono e si impongono sempre, possibili e necessari obiettivi comuni nell'interesse della democrazia italiana nonché europea.
Paola ortensi

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