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Scegliere gli stimoli

Scegliere gli stimoli

Strumenti - La seconda parte del percorso che offre gli strumenti essenziali di un progetto educativo

Edy Garagnani Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2006

Il successo del nostro progetto educativo parte dalla definizione dell’obiettivo e dagli strumenti e modalità che scegliamo. Partiremo dagli strumenti anche perché nella società in cui viviamo i nostri figli hanno molte possibilità rispetto al passato.
Oggi viviamo una situazione nella quale gli stimoli a nostra disposizione sono molti di più di quelli di cui possiamo umanamente usufruire. Ci sono più film di quelli che vorremmo vedere, più libri di quelli che possiamo leggere e più opportunità di viaggi di quelle che possiamo cogliere. Come adulti facciamo delle scelte in base ai nostri obiettivi e alle nostre possibilità reali. I bambini non sono in grado di farlo, le loro scelte sono molto influenzabili e direzionabili.
E’ noto che le grandi aziende produttrici di beni di largo consumo considerano bambini e ragazzi il target più interessante da influenzare con la pubblicità anche perché così si allevano i futuri consumatori. Siamo noi adulti che dobbiamo operare una selezione degli stimoli per far arrivare solo quelli che riteniamo funzionali al nostro progetto educativo. Quante volte ci siamo interrogati se la televisione è educativa. E’ fin troppo facile rispondere che come tutti gli strumenti dipende dall’uso che se ne fa. Quando si tratta di bambini o ragazzi la TV può svolgere un ruolo centrale nell’indirizzare la loro educazione.
In primo luogo la televisione è uno degli stimoli che abbiamo a disposizione per sviluppare il nostro progetto educativo. Sarebbe interessante farci la domanda: cosa può dare la televisione per lo sviluppo di nostro figlio? Ci sono degli strumenti più adatti e allo stesso tempo disponibili?
Credo che queste siano il tipo di domande che potremmo porci per decidere se questo o quello stimolo siano più opportuni. Mettiamo il caso che nei nostri progetti ci sia quello di rendere nostro figlio sensibile ai temi della difesa dell’ambiente.
Quali stimoli potremmo trovare? Libri, articoli, fiabe, programmi televisivi, visite alle oasi, passeggiate in campagna, racconti dei nonni, avventure giovanili di mamma e papà, abitudini familiari. Se non facciamo una scelta precisa, indirizzando il nostro tempo e le nostre energie, altri sceglieranno per noi. Quindi se pensiamo che ci sia più bisogno di stare all’aria aperta, perché magari viviamo in città, meglio una passeggiata in un bosco, in campagna o anche solo in un grande parco cittadino. La passeggiata al parco o in campagna non è solo più distensiva e salutare ma permette anche un’interazione maggiore con il bambino. “Che cosa vedi là? Guarda il cielo ! Osserva bene quella foglia ! Vedi quelle specie di croste verdi sulla corteccia? Ricordo quando ero piccola che al mattino sentivo cantare gli uccellini dalla mia finestra.” Queste sono solo esempi di un’ interazione tra noi e nostro figlio all’interno della quale si costruisce una relazione educativa. Le domande stimolano la riflessione, lo rendono più protagonista attivo, lo conducono ad essere meno passivo rispetto ad un apparecchio televisivo. Scelta degli stimoli e domande, queste sono altre parole chiave da aggiungere al nostro bagaglio di conoscenze ed esperienze. Infine una domanda per tutti: il tempo dei nostri figli è vuoto o pieno?

*Insegnante ed esperta in metodologie di apprendimento
Centro Ascolto LiberaMente, Carpi (Mo) tel 338 7213030
(13 novembre 2006)

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