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Sbrighiamoci a divorziare

Sbrighiamoci a divorziare

Note ai margini - "chi deve divorziare lo faccia subito, prima che ci cambino le carte in tavola"...

Castelli Alida Lunedi, 11/01/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2010

Sono veramente preoccupata per quelle persone, soprattutto le amiche, che stanno per divorziare o vorrebbero farlo. E la preoccupazione non deriva dal fatto che la separazione/il divorzio sono sempre un lutto, a prescindere da chi lo richiede. Mi preoccupano di più le notizie apparse su molti quotidiani in questi giorni che parlano di una situazione allarmante per gli ex coniugi che si trovano spesso a veder modificati in peggio i loro standard di vita. E la crisi non ci ha aiutato.

Era noto da tanto tempo, e tante, soprattutto donne, se ne erano accorte: divorziare, se diminuiva il peso del lavoro di cura, o come viene oggi definito il lavoro per la “manutenzione” dell’esistenza, rendeva nel contempo più poveri. Due case, due riscaldamenti, ecc. insomma non si divide, ma si duplicano tante spese. Secondo l’Associazione dei Matrimonialisti Italiani i 100.000 divorzi annui dell’Italia producono un esercito di nuovi poveri. Sempre secondo l’Associazione la maggioranza di questi nuovi poveri sono uomini, otto uomini su dieci sono quelli che se ne vanno di casa e, pagati gli alimenti a moglie e figli (ma solo se la donna non lavora) non hanno più le risorse per sopravvivere. Sembrerebbe che il 25% dei divorziati diventino ospiti delle mense dei poveri, che molti di loro finiscano per dormire in macchina, e che la maggioranza torni a vivere dalla mamma. Una situazione sociale grave, che però viene diffusa dalla stampa come se dall’altra parte ci fossero delle ricche divorziate che vivono come principesse nelle belle case rimaste a loro. E sappiamo che non è così, quanti ex pagano regolarmente gli alimenti? Quanti ex liberi professionisti diventano improvvisamente nullatenenti così non pagano niente?

E poi, sarà per dividere una casa con qualcuno, ma in media dopo due anni dalla separazione gli uomini hanno già scelto una nuova compagna di vita, scelta che invece non fanno con così alta percentuale le donne che in genere non ci “riprovano”, soprattutto se hanno figli dal primo matrimonio.

Ma di fronte a tutte queste preoccupazioni ne avanza una nuova. Di fronte a tutte le leggi ad personam che ho visto nel primo e nel secondo Governo Berlusconi, non vorrei che vedessimo stravolta anche la legge sul divorzio. Dopo la richiesta di divorzio con addebito di colpa avanzato da Veronica Lario, con cifre che di sicuro impediranno il ricorso alla mensa dei poveri, non vorrei che il Capo del Governo, sentendosi “perseguitato”, chiedesse che si mettesse mano “con urgenza” giustificata dalla persecuzione anche alle regole che sanciscono il ricorso alla scioglimento del matrimonio. Quindi siamo avvisate, chi deve divorziare lo faccia subito, prima che ci cambino le carte in tavola.



(11 gennaio 2010)

 

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