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Sax, jazz & figli

Sax, jazz & figli

Musica - Una vita dedicata alla composizione, alla direzione d’orchestra, a suonare e creare… anche come mamma. Intervista a Ninfa Rita Collura

Mirella Mascellino Lunedi, 26/09/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2011

Ninfa Rita Collura è una sassofonista, arrangiatrice e compositrice palermitana. Maestra di sassofono, è stata la prima donna siciliana a laurearsi in Musica Jazz. Nel 2001 si diploma strumentista, presso la scuola europea di orchestra jazz, con gli illustri Maestri Schuller, Russo, Gojcovich, Piras, Tonolo e Raja. Dal 2001 si dedica all’arrangiamento per orchestra jazz e orchestra d’archi. É stata più volte finalista e vincitrice ai concorsi internazionali di arrangiamento e composizione per orchestra jazz.

Nell’ambito teatrale si è occupata spesso della parte musicale. Ha pubblicato CD e DVD come sassofonista, compositrice e arrangiatrice. Rita è una donna semplice e dice che la musica è la sua forza, la sua passione, i suoi pensieri, la sua espressione, la sua vita.



A quanti anni hai cominciato a studiare la musica e come nasce la passione per il sax e il flauto?


Ho iniziato a sei anni, con lo studio del pianoforte classico. Solo a diciotto anni ho iniziato a studiare il sassofono, per gioco. Mi è piaciuto e mi sono diplomata in sassofono classico e poi laureata in Jazz, con 110 con lode e menzione d'onore. Il flauto l'ho imparato sia perché mi piace sia perché in orchestra ai saxofonisti chiedono sempre di suonare o il clarinetto o il flauto traverso, così io non potevo rimanere indietro!



Credo tu sia tra le poche donne brillanti saxofoniste d'Italia e d'Europa, compositrice, arrangiatrice e direttrice d'orchestra. Cosa vuol dire?


Ma non è vero! Adesso ci sono tante donne che suonano il sassofono e anche meglio di me! Mi piace moltissimo comporre e arrangiare. Scrivo le mie esperienze di vita e anche quelle dei miei amici. A proposito l'ultimo mio disco “Ritratti”, è un trattato di psicologia. Con le note ho fatto dei ritratti ispirandomi a persone reali. Quando dirigo l'orchestra sono felice. Guidare questa macchina dei suoni mi dona un'emozione indescrivibile. Mi piacerebbe farlo sempre, ma ahimè, fare suonare un'orchestra è veramente dispendioso. Io ne ho organizzata una all'interno dei Laboratori della scuola del Brass, composta da allievi e professionisti, già da tre anni. Purtroppo solo due donne ne fanno parte! Quest'anno ha cominciato a funzionare bene. Ho diretto anche l'orchestra del Conservatorio e abbiamo suonato anche a Villa Celimontana Jazz Festival di Roma.



Hai diretto anche l'orchestra Jazz di Palermo, un'orchestra composta da solo musicisti maschi. Nel mondo della musica e dei musici c'è parità o c'è diseguaglianza come nella maggior parte delle professioni?

In realtà ho diretto l'Orchestra Jazz soltanto per una produzione. Ho presentato un progetto dedicato a Luca Flores (musicista di origine palermitana, geniale pianista, di levatura internazionale), morto suicida nel 1995, a soli 38 anni. Il fatto che siano tutti uomini non mi provoca nessun fastidio. Con loro ci scherzo sopra e non mi sono mai sentita sottovalutata, anche se è vero che c'è sempre un atteggiamento di iniziale sfiducia nei confronti di una donna. Sono tuttavia sicura che ben presto questi “masculi” non avranno nessun pregiudizio. Io lavoro da sempre con gli uomini che forse mi considerano una di “loro”. Ma per ovviare a ciò ho un gruppo composto da sole donne, “Le Divas”.



Oltre a essere compositrice e direttrice d'orchestra, sei un'insegnante. Cosa vuol dire insegnare agli altri la musica?


Mi dà molte soddisfazioni. Mi ritengo capace di trasmettere benessere, quando suoniamo. Con tutti gli allievi instauro un rapporto di amicizia che aiuta loro a superare le difficoltà iniziali che si possono incontrare studiando musica. Credo che la musica, come confermano gli studi, sia davvero terapeutica e che aiuti tanti ragazzi e ragazze a costruire e accrescere la propria autostima.



Attualmente la cultura italiana e la musica sono mortificati ogni giorno da tagli sempre più profondi.


È vero! Tagli per arte, cultura e spettacolo (specialmente direi). Evidentemente chi ci governa non ne capisce l'importanza, il valore. È offensivo dire che sono degli “Ignoranti in materia”?



Rimanere a Palermo è frutto di una scelta? Ciò può avere penalizzato il tuo talento?

Mi sarebbe piaciuto andare a studiare fuori e ci stavo riuscendo. Stavo andando alla Berkley. Allora sì che sarei diventata bravissima! Ma poi mi sono sposata e ho partorito due splendidi figli, uno dietro l'altro. Ho dato la priorità all'amore per loro. Credo che se fossi andata fuori, come chiunque altro, avrei avuto sicuramente più possibilità. La nostra terra (la Sicilia...) è arida!



Fai parte, come dicevi prima, di un gruppo musicale, Le Divas, quattro donne musiciste e cantantesse, belle e talentuose. Quando e come è nato il gruppo?

Siamo quattro amiche e ci conosciamo da anni. Le altre sono: Anita Vitale, Marcella Nigro e Valeria Milazzo. Il gruppo è nato dalla nostra amicizia ed è fantastico suonare solo con donne. C'è una grande intesa e quando facciamo i concerti fuori Palermo possiamo dormire tutte nella stessa stanza e per tutta la notte possiamo parlare di tutto e di più, come si fa solo tra donne!

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