Giovedi, 05/05/2011 - Torna in occasione della Festa della mamma il rapporto di Save the Children sulla condizione delle madri e dei bambini nel mondo, a cui quest’anno è affiancata una ricerca sulle Piccole mamme, madri teen ager in Italia.
L'Indice delle Madri, contenuto nel rapporto mostra ancora le abissali distanze che separano i paesi industrializzati da quelli in via di sviluppo, con la Norvegia in cima alla classifica delle nazioni dove mamme e bambini stanno meglio e l’Afghanistan all’ultimo posto nel mondo per benessere materno-infantile.
Sono ancora 48 milioni le donne che nel mondo ogni anno partoriscono senza alcuna assistenza professionale e senza aver ricevuto alcun tipo di controllo durante la gravidanza. 2 milioni di loro mettono al mondo il proprio bambino in solitudine, sia per l’assenza o la non accessibilità alle strutture sanitarie, sia a causa del divieto – dettato da ragioni culturali e religiose – di chiedere aiuto a persone esterne o di uscire di casa per recarsi in strutture sanitarie. Le percentuali più alte di parti “solitari” si registrano in Nigeria, dove 1 donna su 5 partorisce da sola. Sono 358.000 ogni anno nel mondo le donne che perdono la vita in conseguenza della gravidanza o del parto e circa 800.000 i bambini che muoiono alla nascita. Ad essi si aggiungono coloro che perdono la vita entro il primo mese, per un totale di oltre 3 milioni di morti nell'arco di tempo che va dalla nascita al trentesimo giorno. In totale sono 8.1 milioni ogni anno le morti infantili, cioè che sopraggiungono entro il quinto anno di vita: a causare la morte di chi è riuscito a sopravvivere alla nascita e ai primi mesi, sono nella maggior parte dei casi malattie come polmonite, diarrea, malaria, evitabili e curabili.
Piccole madri crescono
Una ricerca “Piccole mamme”, racconta invece la situazione italiana della mamme adolescenti, rgagazzine tra i 14 e i 19 anni, indagando chi sono e quali problemi affrontano. Secondo i dati Istat in Italia ci sono oltre diecimila “mamme teen”, di cui circa 2500 minorenni: fra queste ultime il l’82% è costituito da mamme italiane, il restante 18% da mamme straniere. Il 71% delle mamme teen risiede nelle regioni del Mezzogiorno e nelle isole, in particolare in Sicilia, Puglia, Campania, Sardegna e Calabria: nell’Italia meridionale e nelle isole i nati da madri minori di 20 anni rappresentano il 3% del totale delle nascite nell’area a fronte dell1,3% nell’Italia nord orientale e nord occidentale, dell’1,1% dell’Italia centrale.
Proprio sulla base di questi dati Save the children ha deciso di raccontare la situazione italiana con una ricerca realizzata coinvolgendo tre organizzazioni non profit di Milano, Roma e Napoli (rispettivamente Caf onlus, Il Melograno, L’Orsa Maggiore). L’indagine è stata svolta intervistando 23 mamme giovani, 10 italiane e 13 straniere, e 28 operatori.
A Milano il dato che risalta con maggior evidenza è “la percentuale, piuttosto alta, di mamme adolescenti di nazionalità straniera (il 2,62% sul totale delle mamme straniere)” e nel territorio circostante è in aumento anche l’incidenza delle giovani madri rispetto al totale delle madri: dallo 0,92% del 2005 allo 0,97% del 2008.
Il dato milanese è molto simile a quello di Roma (1,82% di mamme straniere contro lo 0,74% delle madri italiane), mentre a Napoli il rapporto tra straniere/italiane si capovolge: la percentuale di madri adolescenti italiane è più alta (3,46%) in confronto a quella delle mamme non italiane (1,41%). Lo studio evidenzia poi, nel caso napoletano che “sono stati ben 377 i bambini nati nel 2008 da una mamma con meno di 18 anni e 1.169 i bambini con una mamma che non ha compiuto vent’anni”.
E’ 16-17 anni l'età media in cui le giovani mamme hanno un bambino. Circa il 60% delle mamme adolescenti ha un marito o un compagno, mediamente giovane (fra i 18 e i 21 anni). Solo una piccola parte (il 19%) delle giovani madri ha un lavoro; per quanto riguarda il titolo scolastico, molte si sono fermate alla scuola dell’obbligo o hanno successivamente interrotto gli studi.
Raffaela Milano, Responsabile Programmi Italia-Europa di Save the Children spiega: “Il numero delle mamme adolescenti è rimasto più o meno costante e contenuto negli anni ma non per questo il fenomeno può essere ignorato”. Come emerso dalla ricerca di Save the Children, le mamme adolescenti sono ragazze doppiamente vulnerabili, poiché al delicato momento rappresentato dall’adolescenza si aggiunge l’esperienza della maternità. Il risultato è spesso un sentirsi impreparate e inadeguate sia a livello emotivo, sia sociale ed economico. Talvolta poi la gravidanza precoce si inserisce in un quadro già multiproblematico sia della ragazza che della sua famiglia di origine. Ne consegue la necessità di costruire intorno alla giovane mamma e al suo bambino una rete di supporto, da parte dei servizi sociali e sanitari, prevedendo anche una formazione ad hoc per gli operatori coinvolti, che tenga conto della provenienza non italiana di tante di queste mamme e delle particolari dinamiche culturali e familiari in cui esse vivono”.
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