Domenica, 15/09/2013 - Incontro – dibattito con le organizzazioni femminili del territorio sul tema:
Doppia preferenza di genere:
le donne dicono no alla sua esclusione dalla legge elettorale della Sardegna
In data 5 settembre 2013 è stata pubblicata sul B.U.R.A.S la nuova legge statutaria elettorale della Regione Sardegna. La legge, approvata il 28 agosto, esattamente come quella varata nel giugno scorso, non promuove la concreta parità di genere né questa è assicurata dal superato vincolo di attribuzione a ciascun genere di non meno di 1/3 delle candidature, nella presentazione delle liste circoscrizionali. In aula, ancora una volta a scrutinio segreto, è stata impedita la discussione di un emendamento che prevedeva l’introduzione della doppia preferenza di genere. Il Consiglio regionale si è affrettato ad abrogare il comma 3 dell’art. 22, che prevedeva il divieto di candidatura al/alla Presidente che si fosse dimesso/a prima della scadenza naturale del mandato e che era finito nel mirino del Governo per la sua palese incostituzionalità. Ma con la medesima solerzia l’Assemblea è parsa voler mettere la pietra tombale sul tema della democrazia paritaria.
L’affossamento della norma non ha mancato di sollevare nuove e, se possibile, più indignate reazioni, ma è il coordinamento delle organizzazioni quello che serve in questo momento e a tale scopo le associazioni noiDonne 2005 e Alma Cappiello hanno promosso un incontro-dibattito pubblico, che avrà luogo a Sassari, lunedì 16 settembre, presso la Sala Angioy del Palazzo della Provincia (ore 17.00).
Con un articolato ricorso al Presidente del Consiglio On. Enrico Letta era già stato chiesto di sollevare la questione di costituzionalità nei confronti della legge elettorale della Regione Sardegna. “Siamo di fronte – spiega Simonetta Sotgiu, Presidente di Alma Cappiello – alla violazione degli artt. 51 e 117 della Costituzione, recentemente modificati proprio per consentire l’attuazione del principio fondamentale della effettiva parità di genere nella rappresentanza politica, sia regionale che nazionale, e dare operatività al principio formale di eguaglianza già sancito dall’art. 3 della Costituzione, come affermato dalla sentenza della Corte Costituzionale n.4 del 2010 e dalla legge n.215 del 2012.”
“La questione di costituzionalità per noi va inevitabilmente riproposta dalle medesime organizzazioni firmatarie dell’istanza al Governo, nonché da elettrici ed elettori all’atto della indizione dei comizi elettorali, con fondata probabilità di annullamento delle prossime elezioni”, spiegano le associazioni promotrici. E aggiungono: “Di questo parleremo nel corso dell’incontro del 16 settembre, cui invitiamo tutte le organizzazioni e le persone interessate: è giunta l’ora di andare fino in fondo. Non vogliamo la guerra a tutti i costi, ma l’applicazione della legge in quello che si definisce uno Stato di diritto.”
Simonetta Sotgiu, Presidente Associazione "Alma Cappiello"
Maria Francesca Fantato, Presidente Associazione "noiDonne 2005"
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