Mercoledi, 09/06/2021 - Anche se le date sono state spostate, da maggio a luglio, il Festival di Cannes si terrà in presenza - dal 6 al 17 luglio 2021 - sia pur con tutte le procedure di sicurezza attivate e non rinuncerà al glamour, alla promozione e diffusione della cinematografia di tutto il mondo, all’accoglienza dell’esercito di giornalisti, cinefili e curiosi che da sempre lo hanno contraddistinto, con aggiunta dei turisti che, dato il periodo vacanziero, affolleranno la Croisette. Ma ci sarà anche attenzione, inevitabilmente, alle distanze, alle mascherine, ai presidi sanitari ed alla regolamentazione per l’accesso alle sale.
L’attesissimo film di apertura sarà il musical ‘Annette’, del genialoide ed osannato regista francese Leos Carax, suo primo film in lingua inglese ambientato nella Los Angeles contemporanea, che mette in campo due fra gli attori più amati del decennio, Adam Driver e Marion Cotillard, e racconta la storia del comico Henry, della cantante Ann e della figlia Annette - da cui il titolo dell’opera - ‘una bambina misteriosa dal destino eccezionale’ che cambierà le loro vite in modo inaspettato.
«"Annette" è il dono che gli amanti del cinema, della musica e della cultura speravano di ricevere – ha affermato il Presidente del Festival Pierre Lescure - il titolo che stavamo aspettando dopo quest’ultimo, durissimo anno».
La Giuria della Competizione sarà presieduta dal regista afroamericano Spike Lee - autore di capolavori quali ‘Malcom X’ e ‘Fa’ la cosa giusta’ - già individuato per la presidenza dell’edizione 2020, attraversata poi dalla pandemia. Si tratta della giuria che valuterà i film in concorso, ed annuncerà i Palmares nell’ultimo giorno del Festival, il 17 luglio. A Jodie Foster sarà assegnato il Premio alla carriera.
Fra i numerosi film selezionati e suddivisi nelle varie sezioni (Competizione, Un Certain Régard, Fuori competizione, oltre alle sezioni parallele Quinzaine des Réalisateurs, e Semaine de la Critique), da segnalare l’esordio alla regia di Charlotte Gainsbourg che debutta con un documentario-ritratto della madre, Jane Birkin, dal titolo ‘Jane par Charlotte’; il film di Paul Verhoeven, ‘Benedetta’, storia di una suora lesbica in un convento italiano del Seicento; il nostro Nanni Moretti, per l’ottava volta a Cannes con il film ‘Tre piani’, ispirato al romanzo dell'israeliano Eshkol Nevo, con Alba Rohrwacher, Margherita Buy e Riccardo Scamarcio; il film sull'eutanasia ‘Tout s'est bien passé’ di Francois Ozon, ispirato all'omonimo libro di Emmanuelle Bernheim; il thailandese ‘Memoria’, di Apichatpong Weerasethakul con una magnifica Tilda Swinton; ‘Un Heros’ del regista iraniano Asghar Farhadi ed i film delle due quotate registe Emmanuelle Bercot, ‘De son vivante’, con Catherine Deneuve, e Mia Hansen-Love, con ‘Bergman Island’ con Tim Roth e Mia Wasikowska.
Altra storia al femminile quella raccontata nel film ‘La Civil’ (Un Certain Regard), scritto e diretto da Teodora Ana Mihai, che ha partecipato al programma per sceneggiature ‘ScriptLab’ nel 2017. Opera prima della regista belga-romena, il film è un dramma psicologico ispirato alle storie delle vittime del cartello della droga e delle loro famiglie, con un focus sulla tragica vicenda di Miriam Rodriguez, attivista messicana per l’uguaglianza di genere e per i diritti delle donne nel suo paese. Storia toccante e originale anche quella del film ‘Amparo’, scritto e diretto dal regista colombiano Simón Mesa Soto, che prende il titolo dal nome dalla protagonista, una madre che si batte per il proprio figlio, vittima di un rapimento per essere arruolato nell’esercito, nella guerra contro le FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia).
Fra le opere selezionate alla 60ma Semaine de la Critique, la sezione autonoma che dal 7 al 15 luglio si svolge parallelamente al festival, è ‘Piccolo corpo’ (Small Body) di Laura Samani, giovane regista triestina classe 1989, un esordio che ha vinto già numerosi premi. Prodotto da Nefertiti Film con Rai Cinema, il film è un viaggio interiore di una madre alla ricerca di una degna sepoltura per il proprio figlio nato morto, nel Friuli di inizio ‘800.
Alla Quinzaine, dopo il successo di ‘A Ciambra’, sarà presentato il terzo film del regista italo-americano Jonas Carpignano, intitolato ‘A Chiara’.
Fra i segnali che orientano il clima indipendente dell’edizione 2021 del Festival, la decisione di consegnare la Palma d’Oro alla carriera a Jodie Foster, certamente legata non solo alle prove registiche ed attoriali dell’artista ma anche alle sue scelte impegnate nei confronti delle diversità e dell’empowerment delle donne nel cinema, come ad esempio il suo contributo attivo al restauro del lavoro di Dorothy Arzner, una delle poche registe degli studi di Hollywood che ha filmato donne coraggiose esposte alle lotte di classe e di genere.
Per molto tempo e regolarmente, infatti, l'artista francofila ha parlato di parità nell'industria cinematografica, ad esempio al Festival di Cannes 2016 durante ‘Women in Motion’. Echeggia anche la sua voce in ‘Be natural: la storia non raccontata di Alice Guy-Blaché’, documentario di cui Jodie Foster è stata sostenitrice e narratrice, diretto da Pamela B. Green, presentato a Cannes 2018 e dedicato alla prima donna regista della storia del cinema da tempo cancellata dalla memoria collettiva.
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