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Sarà il film “Promises” con Isabelle Huppert ad aprire Venezia ‘Orizzonti’

Sarà il film “Promises” con Isabelle Huppert ad aprire Venezia ‘Orizzonti’

Nella stessa sezione “Il Paradiso del Pavone”, di Laura Bispuri. In concorso, oltre al film d’apertura di Pedro Almodovar, “Madres Paralelas”, anche Jane Campion

Martedi, 27/07/2021 - Il Festival di Venezia si avvia a grandi passi verso il suo 80° compleanno, mancano appena due anni, ricorrendo quest’anno il 78° anniversario della manifestazione anche nota come Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Ma la vitalità è quella di sempre, ed è legata alla imperitura giovinezza del cinema di qualità, al desiderio di rinnovare, nonostante i pesanti anni del Covid, la consuetudine straordinaria di accogliere artisti e pellicole al Lido di Venezia, una delle location con i più bei tramonti del mondo, quelli sulla laguna, rispetto ai quali non c’è tappeto rosso che tenga.

Nonostante la decisione del Festival di Cannes di aprire le proprie sale a capienza piena, il direttore artistico del Settore Cinema della Mostra di Venezia, Alberto Barbera, ha ribadito che verranno mantenute le stesse restrizioni dell’anno scorso:
“Quest'anno speravamo in qualcosa di più rilassato - ha dichiarato - ma al momento non è così. Abbiamo i vaccini e avremo il Green pass, ma le restrizioni resteranno uguali. La capienza su 8000 posti sarà dimezzata a 4000”.

Dopo l’annuncio recente che la première del Concorso sarà affidata al film ‘Madres Paralelas’, di Pedro Almodovar - storia di due maternità fuori dell’ordinario con risvolti imprevedibili per le due donne single che, incontratesi casualmente, condivideranno in modo solidale il travaglio e i dilemmi del parto - giunge la notizia che sarà un film francese, ‘Les Promesses’, secondo lungometraggio diretto dal parigino Thomas Kruithof (‘La meccanica delle ombre’) ed interpretato dalla grande Isabelle Huppert, ad aprire la sezione ‘Orizzonti’, dedicata a selezionare e presentare film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale.

Protagonista della pellicola, l’attrice cult del cinema francese, Isabelle Huppert, vestirà i panni di Clémence, una sindaca dei sobborghi parigini che sta per completare il suo mandato, dopo aver lottato insieme al fedele braccio destro Yazid (Reda Kateb), in favore della comunità locale, contro le disuguaglianze, la disoccupazione e la povertà. Quando però alla protagonista verrà offerta la carica di Ministra, l’impegno per i suoi cittadini inizierà a vacillare, e Clémence si troverà in bilico tra la fede politica ed una ritrovata ambizione, che rischierà di prendere il sopravvento.

Oltre a Reda Kateb, apprezzato interprete di pellicole come ‘Django’ e ‘The Specials’, nel cast spicca anche l’attrice, premio César, Naidra Ayadi (‘Polisse’, ‘Ha i tuoi occhi’). Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Notorius Pictures.

Altro fiore all’occhiello della sezione ‘Orizzonti’ è il nuovo film della brava regista romana Laura Bispuri (‘Vergine giurata’, ‘Figlia Mia’), intitolato “Il Paradiso del Pavone”, con Dominique Sanda, Alba Rohrwacher, Maya Sansa e Maddalena Crippa, storia di Nena che riunisce la famiglia per festeggiare il suo compleanno: tutti gli ospiti sono presenti in attesa di un pranzo che non arriverà mai, mentre Paco si innamora di una colomba dipinta in un quadro, inseguendo un amore impossibile che metterà in discussione tutta la famiglia, chiamata a riflettere sulla verità dei propri sentimenti e sul senso profondo di ciò che resta e di ciò che scompare per sempre.

“Ci sono film che insegui per anni - racconta Laura Bispuri - e altri che all'improvviso entrano nella tua vita e ti sorprendono. ‘Il paradiso del pavone’ è un piccolo viaggio nell’intimità e nell’autenticità degli esseri umani: un film su una famiglia allargata in cui tutti si parlano ma nessuno si ascolta davvero. Finché un evento inaspettato costringe i protagonisti a guardarsi negli occhi e a svelarsi per ciò che sono. Ed è come se la loro vita diventasse improvvisamente la nostra, in uno specchio di sentimenti che ci fa riflettere sulla complessità dei rapporti umani, sul mistero della perdita, sulle mille voci che ci parlano da dentro, sull'importanza del silenzio, sulla nostra costante ricerca dell’amore”.

Prodotto da Vivo Film e Rai Cinema, in associazione con Colorado Film e in coproduzione con Match Factory Productions, il film ha ottenuto il sostegno del MiBACT– Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e del Film und Medienstiftung NRW.

Da sottolineare altre due importanti presenze registiche femminili, con le loro opere, al 78° Festival di Venezia. La prima è quella della nota regista e sceneggiatrice neozelandese Jane Campion, unica donna per quasi trent’anni ad aver vinto una Palma d’Oro a Cannes (con “Lezioni di Piano”), che presenta in Concorso la sua ultima pellicola, “The power of the dog”, tratto dal romanzo omonimo di Thomas Savage, con Benedict Cumberbatch e Kirsten Dunst: il film racconta la storia di due fratelli molto diversi fra loro, padroni di un ranch nel Montana, i cui equilibri verranno sconvolti dal matrimonio di uno dei due con una vedova, già madre di un figlio. La Campion, considerata una delle registe più quotate al mondo nonostante abbia realizzato un numero limitato di film, torna al Lido di Venezia dopo oltre vent’anni di assenza.

La seconda regista da segnalare, che presenta il suo ultimo film “La ragazza ha volato” nella sezione ‘Orizzonti extra’, è l’italiana Wilma Labate, regista, sceneggiatrice e documentarista dallo sguardo impegnato e fiero, che ha prodotto opere quali il bellissimo “La mia generazione” (1996), “Lettere dalla Palestina” (2003), “Signorinaeffe” (2007), “Qualcosa di noi” (2015) e “Arrivederci Saigon” (2018). Il nuovo film di Wilma Labate “La ragazza ha volato”, scritto insieme ai fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, è la storia di Nadia (nel ruolo Alma Noce, già in “Gli anni più belli”), un’adolescente ‘difficile’ che vive alla periferia di Trieste, città crocevia di molte differenti culture, in una famiglia modesta ed immobile nel suo destino, dal cui isolamento e dalla cui inerzia la ragazza cercherà di uscire in modo inaspettato.

“La storia scritta insieme ai fratelli D’Innocenzo mi ha fulminato - afferma la regista - perché racconta un’adolescente che cerca un cambiamento nel clima dell’inerzia che tanto pervade oggi le nostre vite. Cucirmela addosso è stato bellissimo, un racconto al femminile a tutto tondo di cui il cinema e il mondo hanno bisogno.”

Il film è prodotto da Tralab Srl e Nightswim Srl con Rai Cinema, in coproduzione con Staragara Institut (Slovenia), in associazione con Gianluca Arcopinto Srl, con il supporto di Friuli Venezia Giulia Film Commission ed il sostegno del Mic.

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