Melchiorri Cristina Lunedi, 01/09/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2014
Sono una stagista in un negozio di abbigliamento per signora, importante, nel centro di Milano. La nostra azienda ci ha fatto una formazione molto veloce sui prodotti, ma nulla su come ci si comporta con i clienti. Io cerco di essere gentile, ma vorrei avere qualche trucco del mestiere in più. Anche perché al termine dello stage, mi piacerebbe essere riconfermata. Qualche consiglio?
Aurora Lupi, Milano
Cara Aurora, evidentemente sei più sensibile tu che l’azienda per la quale lavori. Purtroppo la crisi ha portato le aziende meno illuminate a tagliare i costi della formazione, senza considerare che l’investimento sulle persone, soprattutto giovani, è l’unica base solida per costruire il futuro. Comunque ecco un approccio facile da ricordare, che si basa sui “momenti della verità” nell’esperienza di acquisto. Cosa significa? Prova ad accompagnare mentalmente la cliente che entra in negozio. Cosa vede per prima cosa? La vetrina. E poi? Vede te che la saluti e la accogli. Attenzione: il saluto che crea feeling è quello che si fa guardando negli occhi e sorridendo. Poi la cliente vuole curiosare nell’esposizione degli abiti e, se decide di provare, tu l’accompagnerai al camerino per la prova. Altro momento della verità, in cui la cliente si aspetta di trovare una consulente alla sua immagine e non una venditrice di tappeti che le forza la mano. La cliente non compra? Nessuno sguardo di rimprovero, ma un grazie… quando vorrà ci farà piacere rivederla. Compra? Arrivati alla cassa, altro importante momento della verità, la carta di credito o il bancomat vanno lasciati in vista e rivolti verso la cliente, e non nascosti sotto il bancone. La confezione è ancora un plus. Sacchetto e nastrini fanno la loro bella figura. Sempre insieme al tuo sorriso di congedo.
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