Ortensi Paola Sabato, 16/02/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2013
“Per san Valentino la primavera fa capolino.” I detti popolari è noto come quasi sempre rappresentino e raccontino qualche aspetto o pezzetto di realtà. Nel caso specifico il legame tra il 14 febbraio, San Valentino festa degli innamorati e la primavera, considerata simbolo di vita, nascita e rinascita è sicuramente solido, in quel mese di febbraio quando “la terra è in calore” come dice un altro proverbio. E vita, fermento e amore se non fanno rima foneticamente la fanno nella sostanza. Allora a San Valentino, Vescovo e Patrono di Terni, è collegata una festa dalle radici antiche che si ricollega a diversificate leggende. Papa Gelasio nel 496 d.c. sostituì con la festa dell’amore collegata a San Valentino, la festa romana e pagana dei Lupercalia a cui si attribuiscono almeno due origini: la protezione delle greggi ovini e delle mandrie di bovini da parte del Dio Lupercus o la memoria dell’allattamento di Romolo e Remo da parte della Lupa in una grotta dal nome Lupercale. C’è poi la leggenda secondo cui San Valentino - dal carcere dove era finito - prima del martirio saluta la figlia del suo carceriere (giovane alla quale aveva ridato la vista, compiendo un miracolo, e della quale pare si fosse innamorato) con la tenera frase “dal tuo Valentino”; è questa una motivazione della festività che ne è derivata. Molti secoli più tardi, attorno al 1500 e poi con più certezza nel 1700, la festa trova “lo strumento” per esprimere messaggi d’amore e d’affetto attraverso le “Valentine “, letterine o biglietti preziosi adorni di simboli d’amore come cuori, cupidi, colombe, fiori e frasi dirette ai cuori. Delle preziose “Valentine” - origine di tanti biglietti d’affetto e d’auguri, divenuti uno dei modi di comunicare, che continuano ad evolversi anche nella realtà multimediale - si contano non poche piccole e interessanti collezioni e utili rifacimenti acquisibili sul mercato. La festa, se sicuramente si è evoluta come ulteriore occasione commerciale, è però divenuto un appuntamento degli innamorati esteso a chi si vuol bene in senso ampio, il che non dispiace. È con la scusa della festa, infatti, che ci si può scambiare un fiore o un gesto gentile e all’amore affiancare l’affetto; dichiarandolo, dimostrandolo attraverso gesti teneri e delicati di cui c’è un enorme bisogno come antidoti alla valanga di violenza e volgarità che ci circonda. Come sempre il cibo, l’arte di sedersi insieme a una tavola apparecchiata e adorna di colore accompagna le feste e quindi anche San Valentino. Fra le tante ipotesi disponibili, una mi sembra davvero romantica: qualche piatto a base di zucca in onore di quella che, divenuta carrozza, portò Cenerentola verso il suo futuro amore.
RICETTE
Zucca fritta. Sbollentate la zucca o fate una prima cottura al forno, datele poi per l’occasione la forma di cuori o stelle, immergete nella pastella e friggete. Volendo può essere cosparsa di zucchero.
Ciambella di zucca e ricotta. 300 gr di zucca, 2 uova, 250 gr di ricotta, 250 gr di zucchero, 40 gr di olio d’oliva, un pizzico di sale, 200 gr farina, una bustina di vanilina, 1 bustina lievito per dolci, 30 gr gocce di cioccolato. Frullare la zucca a pezzetti; aggiungere: uova, ricotta, zucchero, olio sale e mescolare. Poi mettere farina, vanilina, lievito fino ad un impasto omogeneo a cui aggiungere le gocce di cioccolata senza farle disfare. Nella tortiera a 180 gradi per 30 minuti e poi 20 minuti a 160. Mangiare fredda cosparsa di zucchero a velo.
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