Bartolini Tiziana Domenica, 05/07/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2015
La salute delle donne richiede tante, costanti e particolari attenzioni che non possono esaurirsi nel semplice trattamento della patologia, quando insorge. Anche la parola prevenzione non sembra corrispondere pienamente all’idea di salute che va costruendosi. Il concetto è ampio e comprende o lambisce ambiti spesso distanti tra loro: alimentazione, stile di vita, ambiente, attività fisica. È un intreccio di azioni e informazioni da miscelare per mantenere nel lungo periodo un costante equilibrio, anche considerando il prolungarsi della vecchiaia. E occuparsi del corpo non basta, perché i fattori che contribuiscono alla salute sono anche altri, come la vivacità della mente o il voler sentire la vita. E ancora, e per le donne soprattutto, bisogna chiedersi quanto influiscono fattori riconducibili alla vita di relazione e familiare, come impatta l’organizzazione dei servizi sociali o della mobilità. Insomma la salute psicofisica, in particolare della donna, è affare complesso anche perché il corpo delle donne attraversa tante fasi che rendono difficile racchiudere tutto in poche mosse standard. E va benissimo che l’attenzione per la medicina di genere stia crescendo, ma è un pezzo del mosaico.
Le tracce da seguire sono molte e orientarsi nella selva di offerte e proposte non è facile. Molto dipende poi dal contesto, dagli strumenti culturali, dalle strutture territoriali, dall’organizzazione dei servizi. Una multiformità che può confondere, che certamente crea disparità da regione a regione, da città a città. In Italia vantiamo tante eccellenze nella sanità e buoni esempi nell’organizzazione di servizi e strutture. Eppure non riusciamo ad apprezzarle perchè non le percepiamo come tali e raramente contaminano il sistema in modo spontaneo.
Abbiamo osservato tutto questo - NOIDONNE e tre associazioni: Noidonne TrePuntoZero, Salute&Genere, Woman to be - e abbiamo ideato il progetto DonnaeSalute che ha come sottotitolo un ponte tra buone pratiche. L’obiettivo è dare un contributo nel fare il punto sull’idea di salute della donna, di agire sul versante della divulgazione, sensibilizzazione e riflessione. Occorre anche stimolare il dialogo tra gli addetti ai lavori e con l’associazionismo, la politica, il mondo della ricerca e accademico. Accrescere consapevolezza e condivisione può aiutare, pensiamo, a risparmiare e a migliorare quel che c’è.
Lo schema è quello di una costellazione di incontri organizzati in varie città durante l’anno, continuando il cammino avviato con la presentazione del progetto in Senato (10 giugno). Dopo i primi due appuntamenti a Roma (12 giugno) e a San Giuliano Terme (19 e 20 giugno) a ottobre il ciclo continua. A dicembre si traccerà il primo bilancio di un’avventura iniziata con slancio generoso e confidando in tante competenze e professionalità che si sono messe a disposizione.
È presto parlare di rete. Per ora guardiamo alle sinergie possibili come ad un primo obiettivo concreto. Gli aggiornamenti di questo cammino sono annotati nel sito www.donnaesalute.org, oltre che in www.noidonne.org, naturalmente.
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