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Salonicco, fine corsa: chiusura dell'Istituto Italiano di Cultura

Salonicco, fine corsa: chiusura dell'Istituto Italiano di Cultura

CULTURA&FUTURO, ADDIO/4 - Con la chiusura dell’Istituto Italiano di Cultura di Salonicco finisce la storia di una presenza forte e significativa per tutti gli scambi tra Italia e Grecia

Maria Fabbricatore Mercoledi, 28/05/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2014

 L’Istituto Italiano di Cultura di Salonicco è stato chiuso dopo 51 anni lo scorso febbraio. Era un’importante roccaforte culturale non solo per la Grecia e per la stessa città, ma soprattutto per la presenza culturale italiana nel mondo. La tradizione delle scuole italiane a Salonicco risale alla fine del XIX secolo, e ha dato nel tempo un contributo enorme che ha consentito di veicolare e intrecciare le culture dei due Paesi, che corrispondono alla cultura del mondo intero. Un patrimonio che oggi viene sacrificato dalla crisi con i tagli di bilancio decisi dal governo italiano e da anni di mancata programmazione.

Ultima istituzione in ordine di tempo di una prestigiosa tradizione di scuole italiane attive nella città portuale ellenica già alla fine del XIX secolo, appunto, e - come evidenzia la stampa ateniese - "è stato sacrificato sull'altare della crisi economica che affligge anche il Paese vicino". Commentando la chiusura, il sindaco di Salonicco, Yiannis Boutaris, l'ha definita "una grave perdita" per la città.

Per mezzo secolo l'Istituto è stato un punto di riferimento per la folta comunità italiana di Salonicco e per migliaia di studenti ha rappresentato una sorta di passaporto privilegiato per andare a continuare gli studi in Italia.

Nel 2000 era già stato chiuso il Consolato Generale a Salonicco e la numerosa comunità italiana si è ritrovata ad avere come punto di riferimento istituzionale l’Istituto di Cultura, che si è confermata sede di confronto di realtà e cultura, di valorizzazione, di scambi e di esperienze. Ora che l’Istituto è stato chiuso e l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole greche è stato abolito dal governo ellenico nel quadro delle politiche di risparmio, di Italia rimarrà ben poco, almeno in questa vasta parte di Grecia che va dalla Macedonia, alla Tracia, alla Tessaglia.

Moltissime manifestazioni che si svolgevano durante l’anno andranno perse: mostre, concerti, proiezioni, conferenze, seminari di aggiornamento, attività didattiche e tutto ciò che è, di fatto, Made in Italy.

Nonostante la crisi l’Italia, nella Grecia del nord, continua a rimanere uno dei partner commerciali più importanti e questo risultato lo si è potuto raggiungere e mantenere anche grazie ai secolari rapporti culturali e di amicizia tra i due paesi.

L’istituto di cultura dal 1963 è sempre stato all’avanguardia nella tradizione culturale italiana non solo a Salonicco, ma in tutta la Grecia del nord. La presenza italiana a Salonicco è stata importante e ha influenzato in modo determinante lo sviluppo culturale, economico e architettonico della città. La sede dell’ex consolato italiano fino al 1978, ad esempio, svolse un ruolo fondamentale negli anni ’42, ’43 per la salvezza di centinaia di ebrei grazie all’opera dei consoli italiani. E proprio l’Istituto ha mantenuto i rapporti promuovendo scambi tra l’Italia e Grecia, in particolare con la comunità israelitica di Salonicco.

Di recente, poco prima della decisione del governo di chiuderlo, l'Istituto ha ospitato una cerimonia nel corso della quale 157 diplomi di maturità di altrettanti studenti ebrei, nati tra il 1912 e il 1928, conseguiti presso la Scuola Italiana di Salonicco e fortunosamente ritrovati negli scantinati della scuola, sono stati consegnati ai titolari sopravvissuti alla Shoah e ai loro familiari.

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