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Rughe e potere

Rughe e potere

Hillary Clinton - "Il Paese più potente del mondo utilizza un argomento che non ha niente a che vedere con i delicati equilibri economici e strategici con cui il futuro Presidente dovrà vedersela"

Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2008

Le rughe fanno notizia, ma solo se sono di donna. E’ incredibile ma gli Stati Uniti, il Paese più potente del mondo, nella battaglia per la corsa alla Casa Bianca utilizza un argomento che non ha niente a che vedere con i delicati equilibri economici e strategici con cui il futuro Presidente dovrà vedersela. Chi se ne importa degli armamenti nucleari, delle fonti energetiche e se il Pianeta si surriscalda. Vogliamo mettere a confronto gli assetti mediorientali o la sanità in America con le rughe di Hillary?
Via, ragazzi, ci sono cose su cui non si può scherzare. Infatti non scherzavano quelli che hanno scelto quella foto, senza ritocchi e magici filtri, e l’hanno sparata in internet. Non pochi giornali hanno ripreso la foto della Clinton, anzi delle rughe di Hillary, e hanno fatto commenti tanto malevoli quanto insensati. Non esiste un nesso che leghi in modo direttamente o inversamente proporzionale l’aspetto fisico e le capacità politiche. O meglio, non esiste se il politico è uomo. Per i maschi niente regole: vanno bene con le rughe, con le amanti, con i lifting, con i capelli tinti, con i riporti, con i tacchi nascosti, magri o grassi, alti o bassi. Gli uomini in politica vanno bene anche se si mostrano arroganti, se parlano a sproposito e persino se sono ignoranti. Per le donne, invece, gli esami da superare non finiscono mai. Devono essere determinate ma non aggressive, preparate ma non saccenti, intelligenti ma senza mettere in difficoltà l’interlocutore. Come per le rughe: un po’ vanno bene (altrimenti sono giovani e quindi inadatte) ma troppe no. E’ tutta colpa della società dell’immagine, ha detto qualcuno. Resta da capire perché ‘il dogma’ vale solo per le donne. Sugli schermi passano facciacce di presidenti, premier e ministri e nessuno li sbatte in prima pagina dicendo che sono brutti o vecchi. Vale l’eterna minaccia: non vi azzardate ad espugnare il fortino, care signore, perché venderemo cara la pelle. L’obiettivo, chiaramente, è svalutare la possibilità di tenuta di una donna nel ruolo di possibile Presidente degli USA. In effetti tremano i polsi nel pensare a così tanta possibilità di fecidere affidata ad una donna e agli effetti che questo potrebbe avere. Siccome ci piace pensare che le donne perseguono il potere per ‘fare meglio’ e in modo diverso dagli uomini, crediamo che Hillary non sia stata distratta neppure per un attimo dalle sue rughe sbeffeggiate perché è troppo presa ad immaginare il mondo migliore che da Presidente degli Stati Uniti d’America potrebbe contribuire a costruire.

(15 gennaio 2008)

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