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Rossella e il 'suo' Passaggio Generazionale

Rossella e il 'suo' Passaggio Generazionale

Imprenditoria - Cultura d'impresa, professionalità e intelligenza per superare la crisi di crescita

Donatella Orioli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2006

Dal mese scorso abbiamo introdotto il tema del Passaggio Generazionale d’impresa con l’intento di produrre in seguito alcune testimonianze significative di passaggi avvenuti.
L’obiettivo è da un lato conoscere ciò che ci circonda e dall’altro trasmettere degli strumenti che possano essere utili a chi si trova a dover affrontare questo tema o che ne sia stimolato.
Rossella Po, laureata in Economia e Commercio con indirizzo aziendale nel 1994 è la testimonial del passaggio generazionale che abbiamo scelto di documentare.
L’azienda Angelo Po, leader a livello internazionale come produttore di apparecchiature per la ristorazione professionale, fattura 80 milioni di euro e conta circa 400 dipendenti, con sedi a Carpi (Mo), Ascoli Piceno e Padova.
Ha un marchio molto forte e presente in Italia, dove distribuisce attraverso una rete capillare di 85 agenzie dall’Europa, agli Stati Uniti, al Medio Oriente, all’Australia. Fu fondata nel 1922 e oggi è rappresentata dalla terza generazione, Rossella e i suoi due fratelli, dopo avere attraversato un delicato e complesso passaggio generazionale.
Rossella è entrata in azienda dopo aver iniziato un’esperienza all’esterno e, come tutti coloro che, ancora a digiuno da qualsiasi attività professionale devono essere affiancati e devono imparare, si è posta con molta umiltà, partendo dai livelli più bassi, facendo quindi la classica “gavetta”.
L’azienda stava vivendo la sua fase più delicata perché reduce dalla scomparsa dei suoi capisaldi: il papà prima e lo zio a breve.
In quel periodo Rossella si sentì travolta da grandi responsabilità, da decisioni che riteneva quasi più grandi di lei e ha dovuto confrontarsi con la “tradizione maschilista” che regnava in azienda, molto spesso raccontata in passato dalla zia.
Non si è scoraggiata, pur rendendosi conto che il parere di “una donna” contava meno. Ha ascoltato, osservato e studiato il contesto e con tanto impegno e determinazione, ma in punta di piedi, è riuscita ad affermarsi e farsi apprezzare da tutto il management.
Oggi Rossella, oltre ad essere amministratore, svolge il ruolo di responsabile della gestione risorse umane del gruppo ed è anche Presidente dei giovani industriali della Provincia di Modena, aderenti a Confindustria.
"Le donne che hanno intenzione di scalare i vertici - osserva Rossella - molto spesso si arenano anzitempo perché devono confrontarsi e convivere con un mondo manageriale tipicamente maschile, dove le donne, quando ne fanno parte, ne adottano purtroppo l’organizzazione. Esse sono quasi obbligate ad accontentarsi dei livelli intermedi per non rinunciare alla propria vita famigliare, perché il lavoro non pagato è ancora troppo lontano da una equa distribuzione".
Nonostante oggi i problemi di genere non appartengano al suo contesto aziendale, Rossella è consapevole delle difficoltà, frutto del retaggio culturale che dobbiamo cercare di modificare mettendo in campo la nostra capacità organizzativa e la nostra professionalità. “Avendo vissuto direttamente una tale esperienza credo fermamente che i passaggi generazionali rappresentino un grande problema e che spesso siano ostacolo alla crescita delle nostre piccole e medie imprese italiane. Essi vanno gestiti con professionalità, intelligenza e tanta cultura d’impresa che mette sempre al centro il bene azienda, prima ancora degli interessi personali".
(27 settembre 2006)

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