ROSE PER LE COSTITUENTI: la staffetta dell'Anpi le deporrà sulle 21 tombre
Bagni (Anpi): Ripartire da donne e Costituzione. Il 2 giugno una staffetta per omaggiare le tombe delle 21 elette all'Assemblea Costituente
Lunedi, 01/06/2020 - Roma- "Sono molto tesa quando entro per la prima volta nell'aula della Camera. Sento gli sguardi degli uomini su di me. Cerco di osservare gli altri per liberarmi dal senso di disagio". A raccontare del suo primo ingresso in aula e' Bianca Bianchi, tra le 21 Madri Costituenti che domani saranno omaggiate dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Anpi) con una rosa rossa che verra' deposta sulla loro tomba. Alla cerimonia di Vicchio, in provincia di Firenze, dove e' sepolta l'insegnante e scrittrice toscana, esponente del Psiup-Partito socialista italiano di unita' proletaria, ci sara' anche Vania Bagni, responsabile del Coordinamento Donne Anpi nazionale, che, come spiega in un'intervista all'agenzia di stampa Dire, ha scelto la lettura di questa pagina sull'ingresso in aula di Bianca Bianchi
perche' rappresenta bene quell'abitudine "a guardarci intorno" tipicamente femminile, in cui "ci possiamo riconoscere tutte noi".
Sarà il binomio donne-Costituzione a caratterizzare quest'anno la celebrazione del 74esimo anniversario della festa della Repubblica, preceduto da una maratona social di articoli della Carta Costituzionale proposti sulle pagine di Anpi negli scorsi giorni, a ricordare come, ha sottolineato la presidente Carla Nespolo, per risolvere l'attuale crisi causata dalla pandemia sia "fondamentale e imprescindibile attuare pienamente la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza".
"Noi riteniamo che per rispondere adeguatamente alle difficolta' che stanno emergendo in questo momento sia necessario
prendere in mano la Carta Costituzionale e darle attuazione, perche' la' ci sono tutti i principi e i presupposti per rispondere in modo adeguato con azioni concrete al superamento delle difficolta', per l'esercizio dell'uguaglianza e dei diritti- spiega alla Dire Vania Bagni- Pensiamo che la Carta Costituzionale sia la garanzia e lo strumento per poter agire questo cambiamento, quello che abbiamo definito, nel corso del nostro 25 aprile, la rinascita di questo Paese".
Un contributo "dirimente" alla sua stesura, osserva Bagni, è stato apportato proprio dalle 21 donne elette all'Assemblea Costituente insediata il 25 giugno 1946 con Giuseppe Saragat alla presidenza, "perche' e' grazie a loro che sono stati scritti nella nostra Costituzione i principi di parita'", diventati poi "la base per la trasformazione della vita e del modo di pensare delle persone". Impegno portato avanti "anche con grande difficolta' perche'- ricorda- eravamo in un tempo in cui le donne erano relegate al ruolo della famiglia". A legarle, nonostante le diverse provenienze, appartenenze politiche ed esperienze culturali, "l'aver combattuto tutte contro la dittatura" e "la
condivisione dell'amore per la liberta' e per la giustizia". Un principio, quello dell'unita', che l'Anpi "ha ereditato dai partigiani e dalle partigiane- continua la responsabile del Coordinamento Donne nazionale- perche' la differenza è un valore, e l'unita' delle differenze e' la forza con cui costruire un percorso per il futuro".
E con le 21 rose l'Italia domani sara' anche geograficamente unita, perche' le tombe delle Madri "di cui siamo riuscite ad avere un quadro complessivo un po' a fatica, sono in tutto il Paese, da Nord a Sud, da Est a Ovest". Catania, Pavia, Napoli, Roma, Bologna, Padova, Savona, L'Aquila, solo alcune delle città coinvolte in una celebrazione che si svolgera' contemporaneamente in tutta Italia "tra le 11 e le 12, con sindaci, assessori, presidenti delle Anpi regionali, provinciali e di sezione. Noi alla Rufina", la sezione che ricordera' Bianca Bianchi, "abbiamo anche la fortuna di avere un suo parente" e, "dopo i saluti e gli interventi- fa sapere Bagni- faremo leggere alcuni articoli della
Carta costituzionale, importanti per noi e significativi per lei, a una ragazza giovane del comitato di sezione. Abbiamo cercato di
dare un senso a questa iniziativa di rispetto nei confronti di queste donne e di voglia di parlare con loro, anche a distanza di anni".
Nell'Italia della pandemia, quindi, ripartire dal binomio donne-Costituzione significa costruire una "società in equilibrio", che "sta nel rispetto di entrambi i ruoli e i sessi. Dobbiamo credere per prime noi stesse che ci spetta un ruolo e uno spazio. Venire dopo non e' accettabile e non lo dobbiamo accettare- conclude Bagni- sapendo che intorno a noi c'e' un mondo che ci guarda e ci ascolta, che deve imparare a guardarci e ad ascoltarci, e anche a lavorare in una certa direzione". Fonte «Agenzia DIRE»
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