Alla vigilia della Giornata Mondiale delle Migrazioni e della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, le chiese protestanti e cattoliche si esprimono sui fatti avvenuti in Calabria
Lunedi, 11/01/2010 - “Sull'immigrazione l'Italia ha imboccato una strada cieca e pericolosa. I fatti di Rosarno dimostrano ancora una volta che il rifiuto da una parte di riconoscere la realtà dell'immigrazione e dall'altra di promuovere la regolarizzazione di chi vive e lavora in Italia, alimentano razzismo, violenza e sfruttamento.
Le violenze razziste di chi spara sui lavoratori immigrati evocano scenari inquietanti e chiamano il governo, il parlamento, le forze sociali e la società civile ad assumersi le loro responsabilità, ciascuno per la propria parte e le proprie competenze. Come chiese evangeliche ribadiamo il primato della dignità umana e dell'integrazione all'interno di una società che deve riconoscere diritti e doveri di chi vive e lavora nel nostro paese” a dirlo è il presidente della Federazione delle chiese evangeliche Massimo Aquilante (NEV).
In una nota (Rosarno-Sud amaro), il Mons. Giancarlo Perego, Direttore generale Migrantes, scrive: “Un immigrato è un essere umano - ha ricordato papa Benedetto -, differente per
provenienza, cultura, e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare, nell’ambito del lavoro, dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell’ambito delle condizioni concrete di vita”. […] Una seconda direzione a cui guardare, secondo il papa, è l’esclusione di un ritorno alla lotta di classe, alla violenza sociale come base per la difesa dei diritti, ma un rinnovato impegno per il dialogo sociale, la mutualità, di cui il mondo sindacale – che vede iscritti oggi 1 milione dei 2 milioni dei lavoratori stranieri in Italia – diventi un luogo fondamentale di tutela. “La violenza – ha ricordato Benedetto XVI – non deve essere mai per nessuno la via per risolvere le difficoltà”. Anche la mafia, la ‘ndrangheta che oggi è ancora padrona in questo territorio non può essere sconfitta solo con misure di polizia, ma con una grande azione sociale e di responsabilità comune. (www.migrantes.it)
Le comunità religiose si esprimono così alla vigilia della Giornata Mondiale delle Migrazioni, celebrata il 17 gennaio 2010 sul tema “Il minore migrante rifugiato, una speranza per il futuro” (conferenza stampa a Roma il 12 gennaio 2010) e della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) che quest’anno prende spunto dalla Conferenza missionaria internazionale di Edimburgo svoltasi nel 1910, incontro che segnò di fatto l'inizio ufficiale del movimento ecumenico contemporaneo. Il tema per la Settimana di preghiera è: “Voi sarete testimoni di tutto ciò” (Luca 24, 48). www.edinburgh2010.org
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