Rosanna in cammino verso l'autonomia possibile - di Costanza Porro

È davvero gratificante poter riferire, oltre che vivere ovviamente, di esperienze positive. Mi riferisco all'esperienza del Progetto prima e dopodinoi che stiamo vivendo con Rosanna, mia figlia. Dopo una serie infinita di lungaggini, passate sulla nostra pelle e durate qualche anno, finalmente a febbraio 2021 il Progetto, in piena pandemia, è partito. Evidenti le difficoltà del momento, le ansie, i timori di iniziare una esperienza con i rischi che tutti conoscevamo. Piano piano i vaccini ci hanno un po' rassicurato e quindi, a settembre 2021, il percorso è cominciato con maggiore continuità con la prospettiva di durare fino a dicembre 2022. Tutto questo accade a Roma, nel Municipio XII.

Sono trascorsi alcuni mesi dall'inizio e devo riferire che va sempre meglio. Il gruppo dove è inserita Rosanna è sempre più unito, condividono più attività, sono molto più in sintonia. Lo capisco dall'entusiasmo con cui vuole partecipare a queste settimane fuori casa, da come ne parla, dalla serenità con la quale va e torna a casa. Evidentemente Rosanna, molto selettiva nelle relazioni, si sente accolta, è a suo agio, conserva una parte delle sue abitudini, trova regole ma non forzature. Questo è dovuto certamente all'équipe degli operatori - assistenti sociali e assistenti domiciliari - presente nella struttura. Persone preparate, disponibili, comprensive e molto accoglienti. La cooperativa Agorà che gestisce queste residenze è molto attenta ed oculata nell'assegnare questi incarichi. Il soggiorno per i ragazzi è di una settimana al mese ma ognuno sceglie liberamente se partecipare a tutta la settimana o solo alcuni giorni. Le attività vanno dall'organizzazione della casa, spesa, cucinare, pulire, disinfettare alle attività che ognuno svolge durante la settimana fuori dalla struttura. Rosanna per esempio ha un tirocinio al Museo Fondazione Shoah per due mattine a settimana, una mattina in biblioteca. Ognuno si dedica alle sue attività e poi torna in residenza. Altri svolgono attività insieme alla cooperativa Agorà durante la mattinata. Comunque escono, fanno passeggiate, escono nei dintorni anche da soli.

Quando chiediamo a Rosi come sta durante la settimana di residenza, risponde sempre "benissimo". Ci dice: "vado volentieri perché è quasi come una vacanza e mi sento abbastanza libera, non mi piace però pulire la casa”.

Questo percorso è finalizzato all'autonomia e quindi, quando saranno pronti, il passo successivo sarà la residenza in pianta stabile magari con lo stesso gruppo se funziona. Noi siamo contenti e per una volta fiduciosi che questa esperienza possa rappresentare per Rosanna, e non solo per lei, un vero progetto, una valida opportunità per il suo futuro.

Costanza Porro