Domenica, 19/11/2023 - Ca’ Rezzonico, che ha da poco riaperto i battenti, dopo importanti interventi di restauro che han coinvolto ampie parti dello storico edificio che accoglie il Museo del Settecento Veneziano, si trova sul Canal Grande, a Venezia, ed è stato realizzato su progetto secentesco di Baldassarre Longhena: dal 1936 è sede del Museo del Settecento Veneziano.
La splendida costruzione, oltre agli affreschi originali di Giambattista Tiepolo e Giambattista Crosato, ospita una preziosa raccolta di arredi, dipinti e sculture del Settecento veneziano. Tra questi spiccano i dipinti di Antonio Canaletto, Francesco Guardi, Giambattista Piazzetta, Rosalba Carriera, Pietro Longhi, le sculture di Antonio Corradini, Andrea Brustolon, Filippo Parodi, Giusto Le Court, nonché i magnifici arredi del Sei e Settecento, affiancati da una pregiata raccolta di porcellane, con esemplari delle più importanti manifatture veneziane ed europee del Settecento.
E proprio a Rosalba Carriera, una delle sopracitate artiste tra le ‘ospiti permanenti’ di Ca’ Rezzonico, è dedicata da qualche settimana una mostra che durerà fino al 9 gennaio prossimo.
Nata a Venezia nel 1673 dove morì nel 1757 – non volle mai allontanarsi dal luogo natale, nonostante la sua fortuna artistica europea in seguito conquistata - è tra le personalità - chiave dell’arte del Settecento.
Rosalba Carriera aveva cominciato a dipingere da sola, nell’ambiente familiare, e poi, viste le sue doti, fu mandata a bottega a Venezia, da Giuseppe Diamantini e Antonio Balestra. Dapprima si avvicinò alla pittura di miniature e di piccoli ritratti a pastello, perché secondo la mentalità del tempo erano, in pittura, le realizzazioni più adatte a una donna, ma poi furono proprio i suoi delicati ed eleganti ritratti a pastello che la fecero diventare un’artista autonoma ed una delle personalità artistiche più influenti, famose e richieste da collezionisti d’arte, diplomatici, sovrani di tutta Europa.
In qualche modo la sua arte fu sempre molto fedele a se stessa e non conobbe mai, in realtà, una decisa evoluzione, benché nel suo ’iter’ non manchino alcuni capolavori di notevole rilevanza.
Rosalba Carriera, oltre alla sua attività di ritrattista a pastello di rango, fu una straordinaria pittrice di miniature in avorio, in sostanza la pioniera che elevò questo genere di e da mestiere a sublime forma d'arte.
Fu lei ad interpretare in modo impareggiabile gli ideali di grazia e di eleganza di un’intera epoca, quella 'vita felice' ormai entrata nell’immaginario collettivo e con cui si identifica, in genere, l’Ancien Régime.
E grazie ad una nuova tecnica, Rosalba era riuscita, per la prima volta, a trasportare la pennellata sciolta e vibrante della pittura su tela sulla minuscola superficie dei fondi in avorio.
E forse nonostante i vincoli determinati proprio dalla minuscola superficie dell’ovale e dal taglio compositivo a mezzo busto, l’Artista riesce a non cadere mai nella tipizzazione. Imposta minute differenze di posa, coglie i tratti salienti di un’espressione, così da fissare la esclusiva individualità di ogni singolo carattere: il lieve scatto della testa rispetto al busto di profilo, un tricorno serrato sotto il braccio o, addirittura, una smorfia sprezzante ad increspare le labbra.
Il successo fu immediato: da allora, non ci fu viaggiatore, durante il soggiorno a Venezia, che non aspirasse ad avere un ritratto in miniatura di Rosalba. Tuttavia, oggi, non è poi così consueto imbattersi in queste piccole immagini; infatti il loro numero è molto inferiore rispetto ai pastelli.
L'occasione odierna di Ca’ Rezzonico, dunque, è dedicata alla Rosalba Carriera miniaturista ed offre al visivo fruitore una retrospettiva di circa 36 opere, insieme con pastelli, documenti, disegni e stampe provenienti dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, da altre istituzioni e collezioni private.
Un’occasione davvero rara per ammirare queste opere straordinariamente vibranti e delicate, ad un tempo, ormai considerate dei classici dell'arte Rococò, nell'anno del trecentocinquantesimo anniversario della nascita dell'artista.
Curati da Alberto Craievich, l’esposizione ed il prezioso catalogo, pubblicato per i tipi di Scripta edizioni.
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