L'11 maggio si è tenuta la seconda udienza del processo Montalto di Castro. L'UDI (Sede nazionale) era presente. L'UDI di Bologna (con altre associazioni e donne) chiede al Sindaco di mettere uno striscione a Palazzo D'accursio
Sabato, 12/05/2012 - L'UDI era presente alla seconda udienza processo Montalto di Castro (Roma 11 maggio 2012)
Cinque anni sono passati, per vedere finalmente gli otto componenti del branco sul banco degli imputati quel venerdì 13 aprile, cinque anni perché fossero fissate anche le udienze successive, come quella prevista per stamattina alle 9,30. Udienza rimandata.
I giudici, nei quali avevamo molto sperato, hanno accettato l’istanza di “legittimo impedimento” della difesa, motivata con l’assenza di uno degli avvocati degli imputati, non nuovo, pare, a questi escamotage. Verità e giustizia non possono attendere e sappiamo come guadagnare tempo, dilazionando, sia a favore degli imputati che sperano forse nella prescrizione.
Con noi donne UDI e Daniela Bizzarri, vicine alla mamma di M., stamattina avevamo le donne del centro Erinna, venute apposta da Viterbo, e l’AFFI. Questa nostra presenza promessa e mantenuta ha un po’ confortato la mamma che, davanti a questa ennesima beffa, questo ennesimo insulto, si sarebbe sentita ancora più sola nella sua disperazione, anche di fronte alla tracotanza soddisfatta da questo, dal loro punto di vista, “bel risultato” che gli imputati non si sono degnati di nascondere.
Noi continueremo a esserci, questa è l’unica certezza che possiamo offrire, e ci siamo rese conto che non è poco, così come la vicinanza da parte di chi è solo fisicamente distante. Infatti, alla mamma abbiamo consegnato il documento di Bologna e riferito le parole di sostegno pervenute da Padova e La Spezia.
Ci siamo lasciate con un abbraccio e ci rivedremo per la prossima udienza il 30 maggio, data per la quale potremmo pensare, tutte noi insieme, alla possibilità di qualche azione per prevenire un altro rinvio e un altro schiaffo a chi sta soffrendo già da troppo tempo.
UDI - Unione Donne in Italia
Sede nazionale Archivio centrale
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Al Sindaco di Bologna Virginio Merola
Alla Presidente del Consiglio Comunale Simona Lembi
Alla Presidente della Commissione delle Elette Raffaella Ferri
Gentile Sindaco
come lei forse sa già, è avviato dal 13 aprile il processo per lo stupro di gruppo messo in atto da ben 8 uomini allora minorenni contro una ragazza di 15 anni, a Montalto di Castro, dopo ben cinque anni dai fatti.
Tante associazioni e tante donne si sono attivate nel paese per azioni di solidarietà e sensibilizzazione e per esprimere vicinanza a M. e alla sua famiglia che da anni vivono un clima di insopportabile intimidazione in un luogo come Montalto che ha immediatamente solidarizzato in gran parte con gli stupratori, a partire dal Sindaco Salvatore Carai, arrivato al punto di stanziare ben 40.000 € (denaro pubblico) per pagare loro le spese processuali. La cosa aveva sollevato indignazione a livello nazionale e pertanto era rientrata.
Dopo cinque lunghi anni dallo stupro di gruppo subito nella pineta di Montalto di Castro, dopo una lunga serie di rinvii, finalmente gli otto giovani uomini sono saliti sul banco degli imputati. Venerdì 13, alle ore 9,30 presso il Tribunale dei minori di Roma, nonostante i timori di un ennesimo rinvio, si è svolta la prima vera udienza del processo a loro carico.
A suo tempo era stata inviata una lettera al presidente dell'ANCI Chiamparino su indicazione delle donne riunite nell’Assemblea Cittadina di donne, femministe e lesbiche di Bologna, che stigmatizzava il comportamento allucinante del Sindaco e chiedeva che fossero stabilite sanzioni nei suoi confronti e presi provvedimenti dedicando allo stesso tempo impegno al contrasto alla violenza sulle donne.
Invece non solo Chiamparino non ha risposto mai alla lettera ma il sindaco, tuttora in carica ma non riproposto nelle elezioni di maggio, è stato eletto anche consigliere nella Provincia di Viterbo.
Sarebbe per noi tutte importante che su Palazzo D'accursio, per tutta la durata del processo, si potesse esporre uno striscione che esprima la vicinanza a M., non solo delle associazioni bolognesi firmatarie ma della città tutta con le sue istituzioni.
Questo a parziale risarcimento per la noncuranza dimostrata dalle istituzioni nei confronti di una tremenda violenza perpetrata da un gruppo di ragazzi su una ragazza che ha dovuto allontanarsi dalla città come se fosse la responsabile del fatto e non la vittima, per il clima accusatorio e di isolamento che la circondava.
UDI Bologna, Casa delle Donne per non subire violenza, Donne in Nero,Associazione Orlando,Tavola delle donne,SOS Donna, Armonie, Unite Diverse e Libere, Mujeres Libres, Fuoricampo, Rosa Rosae. Camera del Lavoro di Bologna, Nexus Emilia Romagna.Quelle che non ci stanno, Arcilesbica Bologna, Donne SPI Bologna, Giancarla Codrignani,Katia Graziosi, Patricia Tough, Layla Buzzi, Fernanda Minuz, Luisa Vigetti Anna Draghetti, Carla Lanzi, Angela Macchi,Sandra Schiassi, Milena Schiavina, Annamaria Tagliavini, Sandra Capri, Grazia Negrini, Luki Massa, Nadia Tolomelli, Paola Bottoni, Teresa Ganzerla, Ornella Masotti. Marinella Manicardi, Maria Teresa Cassini, Federica Mazzoni, Chiara Berti, Silvia Zamboni.
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