perché nessun bambino varchi più la soglia di un carcere
Festa per i vent’anni dell’associazione
a Roma, insieme - Leda Colombini
Roma, 25 giugno
ARA PACiS Via di RiPetta 190
dalle 16.00 alle 19.00
• Proiezione del video di SKY “Innocenza alla sbarra” di Tonia Cartolano
• Interviste “volanti” di Stefano Menichini direttore di “Europa”
• Coro della Casa internazionale delle Donne diretto da Patrizia Nasini
• Interviste “volanti” di Stefano Menichini direttore di “Europa”
• Coro dei bambini della scuola Nostra Signora al Monte Calvario “Note Incanto” diretto dalla
professoressa Cristina Bachi
Cocktail
Chi siamo: un’ associazione di volontariato che da 20 anni lavora in carcere con le detenute e i detenuti e soprattutto con i bambini, per attenuare i danni della carcerazione.
I bambini in carcere? Si’, sono i figli delle donne che hanno commesso un reato e che, non potendo usufruire delle misure alternative al carcere, possono tenere con se’ i propri figli fino ai tre anni di vita.
Dove? In Italia, negli Istituti di Pena per adulti, in celle per adulti, con ritmi di vita del carcere per adulti.
Quanti? Il loro numero varia a seconda della presenza delle detenute madri. In questo giugno 2012 sono 18 i bambini “detenuti” a Rebibbia Femminile a Roma dove opera “A Roma, insieme-Leda Colombini” mentre altri 40 circa sono suddivisi negli altri 5 istituti di pena che prevedono la possibilità di ospitare madri con bambini: Venezia, Milano, Pozzuoli, Avellino e Torino.
Perché una festa? Per dare visibilità e forza al lavoro di “ A Roma, insieme- Leda Colombini” , per moltiplicare i volontari e il sostegno, per sollecitare le Istituzioni a risolvere il problema della detenzione in carcere delle madri con i figli.
a Roma, insieme - Leda Colombini in 20 anni ha ottenuto:
- che gli asili del V Municipio accolgano questi bambini durante il giorno;
- che i bambini possano uscire tutti i sabati senza alcuna eccezione grazie ai volontari dell’ Associazione e al Comune di Roma che mette a disposizione gratuitamente un pullman.
- che si festeggino in carcere i loro compleanni e tutte le feste religiose e civili ma soprattutto ha creato una grande rete di solidarietà per l’ accoglienza dei bambini nei loro “sabati di libertà”.
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