E' lunga più di 400 metri la corda di 'Accordo di pace' che sabato 8 ottobre sarà avvolta intorno al nuovo ponte per la Musica a Roma. L'iniziativa di “Movimento Artisti Arte per”
Martedi, 04/10/2011 - Promuovere la cultura della pace attraverso lo sviluppo di relazioni, la condivisione di percorsi e la realizzazione di progetti comuni tra artisti e cittadini di qualsiasi provenienza. Questo l’obiettivo dell’iniziativa promossa e realizzata dall’associazione culturale “Movimento Artisti Arte per”, un gruppo di donne e uomini convinti che “l’arte abbia il potere di promuovere la capacità di venirsi incontro” e che quindi sia “un potente strumento di promozione della convivenza e della comprensione e di testimonianza del legame che unisce tutti i popoli”. A proposito di legami, sarà appunto una corda lunga più di 400 metri a simboleggiare la volontà di essere uniti e unite per la pace. Formata da molti tratti uniti tra loro dal nodo d'amore, la lunga corda è ha la particolarità di essere firmata da molte personalità e cittadini di tante parti del mondo. L’evento che simboleggerà questa volontà di trovare un ‘Accordo di pace’ è fissato per sabato 8 ottobre a Roma e sarà il nuovissimo Ponte della Musica ad ospitarlo (Roma, Piazza Gentile da Fabriano): la lunga corda verrà avvolta attorno alla struttura tubolare del parapetto. Dell’Associazione promotrice dell'evento fanno parte: Carla Cantatore, Norberto Cenci, Eleonora Del Brocco, Stefania Di Lino, Venera Finocchiaro, Giorgio Fiume, Giovanna Gandini, Elisabetta Piu, Marialuisa Ricciuti. Simona Sarti, presidente, spiega che “Movimento Artisti Arte per” con questo evento intende rivolgersi “a tutti coloro che insieme vorranno contribuire ad intervenire per migliorare la nostra società nell’intento di sensibilizzare attraverso interventi sul territorio, circa le numerose problematiche che ci fanno vivere male. Nel caso specifico il tema della pace, visto il momento storico non ha bisogno di commenti, ma di amore. Così come l'evento "Stereotipa" vuole essere un esempio di come si può creare strumenti pubblicitari per messaggi di pubblica utilità e che non siano lesivi della dignità delle donne e dell'infanzia in generale”.
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