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Roma / il XVI Municipio si pronuncia sulla proposta di legge Tarzi

Roma / il XVI Municipio si pronuncia sulla proposta di legge Tarzi

Approvata una importante mozione in cui Consiglio, Presidente e giunta fanno il punto sulla proposta di legge sui consultori

Mercoledi, 01/12/2010 -
MOZIONE



Oggetto: Proposta di legge regionale n° 21 del 25/5/2010 “Riforma e riqualificazione dei Consultori familiari”



VISTO



che in data 26 maggio 2010 è stata presentata la proposta di legge regionale n. 21 “Riforma e riqualificazione dei consultori familiari”, prima firmataria Olimpia Tarzia, che modifica profondamente il funzionamento dei consultori familiari in contrasto alle leggi nazionali – in

particolare la 194/78 e la 405/75- trasformandoli da servizi sanitari a valenza sociale in servizi sociali, rendendo residuale l’intervento di tutela della salute;

CONSIDERATO



che tale proposta prevede di abrogare la L. 15/76, che istituisce i consultori nella nostra Regione, e che ha prodotto esperienze di eccellenze mutuate anche da altre Regioni;



che nella predetta proposta i consultori sono preposti alla tutela “della famiglia fondata sul matrimonio”e ai valori etici da questa espressi, l’unità e la fecondità, con una impostazione ideologica molto marcata;



che tale proposta disconosce che i consultori sono nati per tutelare, in primis, la salute della donna, e che sono aperti alle famiglie di ogni genere, alle coppie, alle donne e agli uomini, agli adolescenti anche non accompagnati, alle persone con diverse identità etiche, religiose, culturali;



che la proposta prevede di duplicare obbligatoriamente i percorsi di applicazione della Legge 194/78 dando per scontato l'inadeguatezza delle attuali modalità di intervento degli operatori e l' incapacità delle donne e delle coppie di assumere con senso di responsabilità decisioni relative alla propria vita e futuro;



che vengono rilanciati fortemente i consultori organizzati da strutture private non a scopo di lucro e da strutture private lucrative, in questo ultimo caso in contrasto con l’art. 2 della L. 405/75, prevedendo la possibilità di accreditarli, di finanziarli con risorse pubbliche e di delegare loro la gestione di servizi consultoriali pubblici;



che la proposta prevede nell’equipe consultoriale una serie di operatori dal profilo professionale non normato (consulente familiare, mediatore familiare, consulente etico etc.), ignorando che a norma dell’art. 117 della Costituzione è competenza esclusiva dello Stato l’istituzione di nuove figure professionali;



che viene prevista l’istituzione di comitati bioetici regionali che dovrebbero valutare l’attività dei consultori, interferendo con l’autonomia e la deontologia dei professionisti che operano nei consultori pubblici;



CONSIDERANDO



che per gli oltre 140.000 abitanti del Municipio Roma XVI sono attivati solo 4 consultori, che almeno uno di essi (Massimina) presenta gravi carenze strutturali, mentre nella totalità presentano organici limitati;



che malgrado tali difficoltà i consultori di zona offrono molteplici servizi di prevenzione e tutela della salute che raggiungono migliaia di donne, giovani, coppie e famiglie. A solo titolo esemplificativo ricordiamo gli spazi adolescenti, i corsi di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole, i corsi di preparazione al parto, lo spazio neo mamme, il puerperio a domicilio, lo screening dei tumori della cervice, i gruppi di orientamento all’adozione, il sostegno alle coppie in crisi…



che l’intervento concernente le richieste di interruzione volontaria di gravidanza rappresenta solo una minima parte del lavoro consultoriale e che i dati d’attività registrano negli anni una flessione di richieste da parte delle donne italiane, e un incremento di richieste delle donne immigrate, per l’emersione di una domanda prima destinata al mercato clandestino e sottratta ad ogni possibilità di prevenzione ed educazione sanitaria;



VALUTATO



che nella proposta di legge non si fa alcun riferimento ai compiti di informazione e prevenzione rispetto alla salute della donna ed alla contraccezione;



che la proposta suddetta, in un quadro di piano di rientro rispetto alla sanità nel Lazio, in cui le risorse sono già scarse, sottrae ulteriori finanziamenti alla rete consultoriale pubblica per finanziare strutture private il cui fine pubblico non può essere supposto, ma va attentamente verificato;



IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA XVI

IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA

 



a rappresentare al Presidente della Regione Lazio e al Presidente del Consiglio Regionale i rilievi critici formulati dal Consiglio del Municipio Roma XVI alla proposta di legge regionale n. 21 di riforma dei consultori di iniziativa della Consigliera Regionale Olimpia Tarsia, chiedendo inoltre al Presidente dalla Commissione regionale che esamina le proposte in materia di essere auditi, come Municipio;



a chiedere che siano stanziati idonei finanziamenti finalizzati ad adeguare, anche nel Municipio Roma XVI, il numero dei Consultori agli standard previsti dalla normativa vigente (1 ogni 20.000 abitanti), ed adeguarne gli organici, le sedi, e le attrezzature;



ad organizzare sul proprio territorio una riflessione sul ruolo e i compiti dei servizi consultoriali con la Azienda USL Roma D, coinvolgendo le proprie cittadine e cittadini, l’associazionismo, le organizzazioni professionali, sindacali e gli operatori dei servizi.





(30 novembre 2010)

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