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Roma / I giochi di prestigio del sindaco Alemanno per non nominare donne in Giunta

Roma / I giochi di prestigio del sindaco Alemanno per non nominare donne in Giunta

Il sindaco Alemanno cambia la Giunta. Anzi, no! I Commenti di Monica Cirinnà, di Maria Gemma Azuni e di Se Non Ora Quando di Roma

Martedi, 17/01/2012 -

Si ventila che entro qualche ora il Sindaco di Roma Gianni Alemanno emetterà un'ordinanza con la quale annulla e contestualmente rinomina la Giunta Capitolina composta da 10 uomini e solo 2 donne. Lo scopo di quella che è più simile ad una infernale macchinazione che non ad un atto politico all'altezza delle aspettativa della Capitale, sarebbe di far decadere il ricorso presentato dalle Consigliere Comunali Monica Cirinnà e Gemma Azuni prima dell'esame del Tar, fissato per il 25 gennaio.

La Presidente della Commissione delle Elette all'Assemblea Capitolina, Monica Cirinnà, dichiara a proposito dell'imminente rimpasto di Giunta: “Il Sindaco non può fare giochi di prestigio. La presenza equilibrata di uomini e donne nella Giunta comunale per il Sindaco Alemanno è diventata un gioco di prestigio. Almeno così sembra da alcune notizie che da giorni vengono diffuse con insistenza. Se il Sindaco intende risolvere un problema politico e di equità della rappresentanza di genere attraverso un bieco trucco amministrativo se ne assumerà per intero la responsabilità non solo verso le donne del suo partito, che sono le prime ad essere disprezzate, ma anche verso tutte le donne e non solo romane, di quelle istituzioni e comuni che si attendono da una democrazia matura un trattamento quantomeno paritario. Non vorrei con rammarico dover constatare che Alemanno offende il ruolo istituzionale di Sindaco di Roma adottando un metodo truffaldino come si usa comunemente al gioco delle tre carte nei mercati e nelle fiere di paese.”

Rincara la dose Maria Gemma Azuni,consigliera comunale: "Avviso fin da ora il sindaco Alemanno, qualora queste notizie siano fondate, che noi donne non ci faremo certo intimidire da penose interpretazioni e meschini tentativi di non osservare le pronunce del giudice amministrativo e le chiarissime indicazioni dello Statuto, in spregio alla correttezza istituzionale e al rispetto dovuto alle donne di questa città. E’ proprio per loro che la battaglia proseguirà, e che, avviso fin da ora, sarà tenuta altissima l’attenzione su questa vicenda, e sarà percorsa qualsiasi strada giurisdizionale che sia imposta da eventuali manovre dell’ultima ora. E’ chiara la volontà di usare dei mezzucci, vergognosi dal punto di vista istituzionale, per tentare di arrivare al 2013 contando sui tempi lunghi della giustizia, e non affrontare le faide interne della ormai risicata maggioranza capitolina. Ripeto al Sindaco Alemanno: le consigliere e le donne di Roma non si fanno prendere in giro".


 

Ore 16,20. Il SIndaco Alemanno azzera e rinomina la Giunta. Elude il TAR per escludere le donne.

Pubblichiamo i commenti arrivati in redaizone.



Se Non Ora Quando di Roma.
"Il vento del cambiamento che è iniziato a soffiare nel nostro Paese a partire dal 13 febbraio non riesce a raggiungere il Campidoglio.  Il sindaco di roma avrebbe dovuto dar vita ad una nuova giunta con una presenza adeguata di donne autorevoli  così da poter essere realmente rappresentativa della realtà romana . In alternativa poteva attendere  l'esito del ricorso presentato al Tar, atteso ormai a giorni, per decidere sulla legittimità o meno di una giunta in cui ci sono soltanto due donne su dodici consiglieri.  Ma non poteva nè doveva ricorrere ad un trucchetto amministrativo che lascia inalterato il mumero delle donne e nel contempo impedisce la pronuncia del Tar , facendo decadere il ricorso.

Aggirare un tema fondamentale come la democrazia paritaria con questi artifici è assolutamente inaccettabile e provocherà l'indignazione e la protesta di tutte le donne nella nostra città".



Se non ora Quando nazionale: "E' questa la strada per la parità? Appello al ministro Fornero"Una città come Roma meriterebbe un'amministrazione all'altezza della sua storia. Non è accettabile che il primo cittadino della capitale con un escamotage amministrativo violi la normativa sulle pari opportunità prevista nello statuto capitolino, che prevede una presenza equilibrata tra donne e uomini”. E' quanto si legge in una nota del Comitato promotore Se non ora quando, che si rivolge al Elsa Fornero in qualità di ministro anche delle Pari Opportunità, perchè “intervenga in questo come in altri casi per garantire la rappresentanza femminile in tutti gli organismi di governo. A differenza di Milano,Torino, Bologna, Cagliari il sindaco Alemanno  ha non solo scelto di formare una giunta ampiamente in contrasto oltre che con lo statuto con la qualità della democrazia, che ha bisogno di donne e uomini al governo delle città, delle imprese, delle organizzazioni sociali, dei partiti, ma di perseverare nell'errore con un artificio  al di sotto della responsabilità che è lecito pretendere dalle istituzioni. Per questa ragione se non ora quando invita il sindaco a ritornare su suoi passi e a scegliere una giunta rappresentativa di uomini e di donne della città di Roma. Questa vicenda dimostra anche che non è sufficiente che gli statuti degli Enti Locali prevedano criteri di rappresentanza paritaria ove queste disposizioni non siano accompagnate da concrete misure risarcitorie o sanzionatorie. D'ora in avanti, dunque, in un'ottica di genere sarebbe auspicabile prevedere misure sanzionatorie che rendano efficaci queste disposizioni”.



 

Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni: "Ordinanza miserabile e affronto per tutte le donne". “L’ordinanza appena firmata dal Sindaco Alemanno di azzeramento della Giunta per eludere l’imminente sentenza del TAR sulla rappresentanza di genere, a lui certamente sfavorevole, è una porcata e un affronto verso tutte le donne. Con l’escamotage odierno Alemanno si mette sotto i piedi la Costituzione, la normativa Europea,  i Giudici del Tribunale Amministrativo e l’art. 5 dello Statuto di Roma Capitale. Ricordiamo perfettamente come nel suo intervento in Assemblea Capitolina il giorno 19 luglio 2011, occasione della presentazione della Giunta oggi azzerata e immediatamente rinominata, il Sindaco ci fece la morale in aula definendo quelli sulla rappresentanza paritaria ‘principi seri e importanti. Ci chiediamo se con la miserabile mossa odierna, pensi davvero di dimostrare serietà e rispetto di quei principi. In quell’intervento Alemanno definì la nostra iniziativa strumentale e ideologica. Oggi a dimostrazione dell’assenza di qualsiasi interesse nostro alla nomina, lanciamo un appello alle donne e alle Elette del centro destra affinché facciano sentire forte la loro voce per rivendicare quei diritti di rappresentanza universalmente riconosciuti e non prerogativa di una sola parte politica. Alla Consigliera Mennuni, titolare alla delega delle pari opportunità, chiediamo almeno per una volta di volere esercitare questa delega. Chieda al Sindaco per quale motivo ritenga tutte le donne della sua coalizione incapaci di ricoprire il ruolo di Assessore; se non vuole candidare se stessa almeno si attivi per proporre una rosa di nomi o altrimenti rinunci alla delega. Il nostro ultimo triste pensiero va alle due Assessore beneficiarie di tale ruolo grazie al nostro precedente ricorso. Non comprendiamo l’assordante silenzio, che dimostra la loro totale omologazione ad un modello maschile e maschilista di politica che certamente non aiuta il percorso di tutte le donne nella richiesta di pari dignità e opportunità.

E’ evidente che davanti al comportamento inqualificabile del Sindaco ci vedremo costrette a riproporre il ricorso, poiché la via giudiziaria alle pari opportunità a Roma rimane l’unica praticabile.”



Marina D'Ortenzio, coordinatrice di Sinistra Ecologia Libertà di Roma area metropolitana e responsabile delle politiche di genere: "Sindaco, più rispetto per le donne!". "E' inaccettabile l'ennesimo inganno  messo in atto dal sindaco di Roma con l'ordinanza che azzera e rinomina la giunta senza modificarne i componenti. Ancora un trucco per tentare tenere in piedi la 'baracca', un governo della città inattendibile e incapace; ancora uno stratagemma che rende evidente il disprezzo del primo cittadino nei confronti delle donne e della loro partecipazione alla vita pubblica, oltre alla indegnità di chi non sa accettare sentenze che lo penalizzano e per evitarle agisce di soppiatto. Le cittadine di Roma sono stanche di subire umiliazioni; questa volta non basterà una campagna elettorale cucita su misura sulla pelle delle donne sbandierando l'emergenza 'sicurezza'. Abbiamo toccato con mano  di quali menzogne e sotterfugi è stato capace il primo cittadino. Roma e le donne romane meritano di meglio".




Vittoria Franco, senatrice PD: "Alemanno espone Roma al ridicolo. Cosa teme il sindaco dalle donne?".
"Cosa teme il sindaco Alemanno dalle donne? Perché questo accanimento contro l'aumento di assessori 'rosa' nella sua giunta? Pensa davvero di aver risolto la questione attribuendo una manciata di deleghe in più a Sensi e Belviso, che a questo punto, di ricorso in ricorso, possono ambire alla poltrona di primo cittadino?". Lo dice la senatrice del Pd vittoria Franco. 

"Quello del sindaco della Capitale Gianni Alemanno - prosegue Vittoria Franco - non solo è un giochino da furbetti in spregio delle leggi, ma è anche un'azione politica che nasconde una visione assai miope. E' molto chiaro, infatti, che la sentenza del Tar parla di più donne in giunta, non di maggiori deleghe. In democrazia, i numeri fanno la differenza. In questo modo Alemanno sta solo esponendo Roma al ridicolo di un circolo vizioso di ricorsi e pronunciamenti, forse per proteggere i piccoli interessi degli uomini che siedono nella sua giunta. La partita non è finita e le elettrici sapranno valutare anche questo suo gesto". 

 


 


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