Roma / Concorso d'arte per i giovani - di Rossella Ciani

Lunedi, 21/03/2011 - Il concorso “ 6artista” è indetto ogni anno dalla Fondazione Pastificio Cerere* con il patrocinio del museo MACRO di Roma ed è rivolto agli artisti sotto i 30 anni che vivono in Italia. Il premio consiste nell'offrire al vincitore uno stage residenziale di sei mesi a Roma, presso il Pastificio Cerere e poi di tre mesi a Parigi presso la “Citè Internationale des Arts” per eseguire l’opera del progetto presentato al concorso. Entro la fine del 2011, al termine dei complessivi nove mesi di residenza, il Museo Macro presenterà le opere delle artiste, frutto del periodo di residenza.

Quest’anno la giuria ha premiato due artiste “… per il rigore della loro ricerca artistica e per la complessità dei progetti di ricerca che intendono svolgere nei mesi di stage“: Elisa Strinna (veneta, ventotto anni) ed Adelita Husni-Bey (venticinque anni, nata a Milano da madre italiana e padre libanese). Sono state scelte tra 90 partecipanti.

Adelita Husni-Bey, che attualmente si trova in Francia è stata selezionata “… per la sua attitudine ad utilizzare i diversi media artistici in modo trasversale e la forte propensione contestuale del progetto da svolgere a Roma ed a Parigi, che coinvolge le istituzioni educative di entrambe le città”.

La motivazione per Elisa Strinna è la seguente: “Per la capacità di avvalersi delle modalità espressive del video con poesia e visionalità e per la puntuale analisi sociale e politica del progetto di ricerca”.

Abbiamo raccolto le sue impressioni, dopo il riconoscimento ottenuto. “Ho studiato alla Accademia di Belle Arti di Bologna, poi ho fatto un biennio di studi artistici a Venezia. Finiti gli studi, non avevo ancora chiaro cosa fare nella vita, mi piaceva l’arte ma non avevo preso nessuna decisione. Dopo una mostra collettiva, nel 2007 al museo MAXXI di Roma, ho deciso che avrei fatto l’artista e mi sono avviata in questo percorso. Uso tutti gli strumenti espressivi: pittura, scultura, video ed installazioni sonore. Inizialmente sono stata interessata a come si trasmette la memoria attraverso i diversi linguaggi. Una mia opera sulla memoria è stata l’uso di una sezione trasversale di un albero in cui si vedono tutti i segni concentrici, che rappresentano la memoria dell’albero e che ho interpretato come un disco, installandolo su di un giradischi (è visibile su Google). Successivamente ho lavorato sui terremoti, traducendo in musica le tracce dei pennini, che rimangono come loro memoria grafica sulla carta dei sismografi. Ora sto lavorando sull’identità dell’emigrazione dal Veneto.

Questa grande emigrazione ha lasciato poca memoria, è stata quasi tutta rimossa ed ora in Veneto è assai poco accettato l’immigrato. Ho elaborato un video di una ragazza, figlia di emigrati, che ritorna nei luoghi dove vissero i suoi padri, ma viene poco riconosciuta e si trova quasi completamente estraniata. E’ frutto della mia fantasia, ma con tracce di episodi veri del ritorno, che ho raccolto tra le persone della mia città. Ancora prima ho fatto un video sull’utopia dal titolo 'Anatomia di un sogno'. E’ una poesia visiva, metafora del movimento politico degli anni ’60. Si vede una stella che emana una immensa luce, poi lentamente si rimpicciolisce fino ad arrivare al buio, che rappresenta il buio attuale rispetto alle utopie di allora. Il progetto che mi ha fatto selezionare come vincitrice di questo concorso, è un lavoro sull’identità e lo spostamento continuo di persone e di merci. Lo sto costruendo, tra cinque mesi sarà pronto”.



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* La Fondazione Pastificio Cerere è un ex pastificio nei cui locali industriali abbandonati si insediarono a lavorare, negli anni ’70, gli artisti romani. Successivamente questi luoghi industriali furono istituzionalizzati ed ora vengono ancora utilizzati per produrre ed esporre arte. Si trova a Roma in Via degli Ausoni 7 (quartiere San Lorenzo).