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Roma, 13 marzo / Se non ora, quando? Si alle regole no ai trucchi - di Bruna Baldassarre

Roma, 13 marzo / Se non ora, quando? Si alle regole no ai trucchi - di Bruna Baldassarre

Il popolo viola nuovamente a Roma, in Piazza del Popolo, per un’emergenza democratica. Slogan chiarificatori sull’esigenza reale di cambiamento.

Domenica, 14/03/2010 - Dopo l’appello in rete del popolo viola la cittadinanza si ritrova in diverse città d’Italia. Il 13 marzo diventa una data di mobilitazione straordinaria con tanti NODI: al Sud contro la mafia, per la legalità -No Mafia Day-, al Centro, per la Costituzione e la democrazia, al Nord, per il lavoro e la libera informazione.“Gli eventi di questi giorni dimostrano che siamo realmente in un momento di emergenza democratica”…L’appello del popolo viola continua analizzando tutti i problemi di grave lacerazione istituzionale per il nostro Paese: l'approvazione del Legittimo Impedimento alla Camera ed il suo eventuale via libera al Senato, gli spazi eliminati di libera informazione, (bavaglio ai talk show di approfondimento politico), pur di non applicare ad essi le regole della par condicio.

Si rivendica un paese nel quale la "politica" diventi un impegno per il bene comune, di cui sentirsi orgogliosi. Ci si appella all’unità per affrontare con la giusta forza questa emergenza democratica. Scendere in piazza per manifestare la necessità di difendere la nostra Costituzione e le istituzioni che essa rappresenta è una essenziale necessità di ogni cittadino. La gente che scende in piazza, al di là delle presenze significative dei partiti di opposizione, è il popolo disgustato di tanta tracotanza pseudo istituzionale, sono i cittadini che pagano le tasse anche per chi non le paga, chi non ne può più di menzogne e abusi di tutti i tipi, da “regime di basso impero”. Come sempre, la creatività è variegata, dagli slogan dei giovanissimi ai vecchietti arrabbiati, fino alla nonnina quasi centenaria che sventola la bandiera italiana. C’è la bambina reginetta con una corona di lana cotta viola, che si regge in equilibrio sulle spalle forti del suo papà, c’è il vecchietto con gli slogan contro il premier e i suoi accoliti. Si stimano almeno duecentomila persone, ma molte di loro vengono per testimoniare e lasciano il posto ad altre più giovani. La piazza è in continuo movimento. La musica che accoglie la gente in arrivo è variegata, di alto livello. Subito dopo i primi due interventi c’è il quartetto jazz di Stefano Di Battista. Apre Nencini e chiude Bersani, che si appella all’alternativa da costruire: lavoro, onestà, serietà, regole. Insiste sulla giustizia sociale e sul lavoro, come gli altri leader della sinistra. Applausi per Nichi Vendola, per la sua capacità di infiammare gli animi. Altra musica di qualità tra gli interventi di Angelo Bonelli, Paolo Ferrero, Antonio Di Pietro, con la sua sciarpa viola che sventola insieme alle condanne contro “il piduista”, “novello Nerone che ride mentre l’Italia brucia”. Come sempre, non risparmia proprio nessuno, e la sua schiettezza, il suo senso della verità è molto apprezzato dalla piazza. Non mancano interventi di chi è stato toccato dalla mala sorte sociale, come un’operaia della Omsa, un’insegnante, un giornalista. Trionfa e chiude la qualità della musica con Simone Cristicchi. Tanti i politici presenti nel retropalco. La più acclamata è una donna, Emma Bonino, e le sue parole lasciano un segno nell’anima della gente, con ovazioni continue durante il suo intervento. Un intervento che chiarisce subito che la forza di questa campagna, non posseduta dalla RAI, né tanto meno da Mediaset, è invece di ogni singolo, che si sente “cittadino”. Nel vocabolo cittadini e cittadine è racchiusa la speranza e l’impegno che occorre avere nei prossimi mesi. Cittadini, non sudditi, consapevoli di diritti e di doveri per concepire e vivere la politica attraverso un nuovo inizio. Si appella anche a chi, deluso di aver votato altro, è confuso alla ricerca del decoro e della decenza istituzionale… Si appella al movimento, alla piazza, affinché continui ad esserci, come ora, una proposta e non una sterile protesta. La prepotenza e l’arroganza sono segno di debolezza e questo regime da basso impero la dimostrano tutta. Cita la famosa frase di M.Gandhi: “Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo”, ed elogia Bersani, per la sua dialettica e la capacità di evitare il conflitto, con discussioni forti. Chiede al popolo di essere militante in vista di queste elezioni: “Io sono con voi e voi siete candidati con me”. Cita Anna Politkovskaja: “I sentimenti tiepidi non bastano per conquistare la fiducia della gente..”, incitando così alla passione nel pensiero e nell’azione: “Questo è il movimento della riscossa democratica”!

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