Venerdi, 03/02/2023 - Fino al 19 marzo 2023, sempre in occasione dei 110 anni dalla nascita di Robert Capa (22 ottobre 1913) viene reso uno speciale omaggio al grande fotografo ungherese con una mostra personale che ripercorre i principali 'reportages' di guerra e di viaggio che Robert Capa realizzò durante i vent’anni della sua sfolgorante carriera, anni che coincisero con i momenti più decisivi della storia del Secol Breve. I suoi vari lavori sono analizzati ed esposti attraverso alcune sezioni, con un percorso diacronico in bianco e nero e realizzati dagli esordi a Berlino e Parigi (1932-1936) alla guerra civile spagnola (1936-1939); dall’invasione giapponese in Cina (1938) alla seconda guerra mondiale (1941-1945); dal 'reportage' di viaggio in Unione Sovietica (1947) a quello sulla nascita di Israele (1948-1950), fino all’ultimo incarico come fotografo di guerra in Indocina (1954). E’ stato realizzato in collaborazione con l’agenzia Magnum Photos che ha compiuto da poco i 75 anni di attività ininterrotta grazie a 'Maestri della Luce' quali Inge Morath, Elliott Erwitt, Henri Cartier-Bresson, per non citarne che alcuni (https://www.noidonne.org/articoli/robert-capa-a-rovigo-ed-un-libro-75-anni-della-magnum-photos-dito-da-contrasto-19108.php).
Il Mudec – Il Museo delle Culture di Milano, di cui 24 ORE Cultura gestisce in concessione gli spazi e i servizi, realizza con quella su Robert Capa la sua sesta grande mostra fotografica: dopo aver proposto Steve McCurry, Elliott Erwitt, Tina Modotti ed Henri Cartier-Bresson.
L’esposizione riunisce un eccezionale ‘corpus’ di fotografie: oltre 80 stampe originali, alcune delle quali mai esposte prima in una mostra italiana, accompagnate da alcuni documenti d’epoca provenienti dalla collezione della Magnum.
Queste le sezioni dell’esposizione nello specifico:
“1932-1937: gli esordi a Barlino e Parigi”, dalla famosa immagine di Trotsky all’ascesa di Hitler, quando si trasferisce a Parigi e conosce Henry Cartier-Bresson, David Seymour e Gerda Taro e documenta le manifestazioni, gli scioperi e la vittoria del fronte popolare.
“1936-1939: guerra civile spagnola”, dove fotografa assieme alla sua compagna Gerda Taro, che verrà uccisa durante la battaglia di Brunete, gli scontri armati contro i repubblicani e l’arrivo delle brigate internazionali. Documenterà anche l’avanzata di Franco e l’esodo dei repubblicani verso la Francia.
“1938: seconda guerra sino-giapponese” nella quale arrriva come assistente di regia per il progetto della moglie del generalissimo Chiang Kai-shek. In quell’occasione ritrae per la rivista internazionale Life i leader nazionalisti del Fronte unito e testimonia i bombardamenti dei giapponesi su Hankou.
“1944-1945: seconda guerra mondiale”, dallo sbarco a Omaha Beach alla liberazione di Parigi dove testimonia non solo la gioia delle manifestazioni, ma anche gli ultimi scontri con i cecchini tedeschi. Visita anche Lipsia e documenta quel che rimane di Berlino.
“1948-1950: nascita dello Stato di Israele” dove fotografa la fondazione ufficiale dello Stato e la prima seduta di Governo. Ma anche la guerra di indipendenza, gli scontri nel deserto del Negev e l’assedio di Gerusalemme.
“1954: guerra d’Indocina”, spedito da Life ad Hanoi, per immortalare l’evacuazione dei soldati francesi prigionieri durante la battaglia di Dien Bien Phu.
Fu la sua ultima battaglia.
Il 25 maggio, durante una missione, si trova coinvolto in una guerriglia e, durante una sosta, calpesta accidentalmente una mina antiuomo.
Fu il primo corrispondente americano a cadere in Vietnam.
La mostra su Robert CAPA, è curata da Sara RIZZO*, storica dell’arte e conservatore del Mudec, è realizzata in collaborazione con l’agenzia Magnum Photos.
All’interno del bookshop della mostra è disponibile il volume “Robert CAPA. Nella Storia”, èdito da 24 ORE Cultura.
* La Curatrice Sara Rizzo è laureata in Storia dell’Arte, diplomata alla scuola dell’Archivio di Stato di Milano ed ha conseguito un 'master' in Fotografia a Venezia. Ha lavorato nell’editoria fotografica ed artistica e curato mostre di arte contemporanea. Attualmente è conservatore presso il Mudec - Museo delle Culture, dove si occupa del coordinamento delle mostre e delle iniziative legate all'arte contemporanea.
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