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Robert CAPA a ROVIGO ed un libro: 75 anni della MAGNUM PHOTOS, èdito da CONTRASTO

Robert CAPA a ROVIGO ed un libro: 75 anni della MAGNUM PHOTOS, èdito da CONTRASTO

Una mostra ed un libro dedicati alla nobile Arte della Fotografia e del 'Reportage', dal secolo scorso ad oggi

Sabato, 08/10/2022 - “Se le tue foto non sono abbastanza buone,
è perché non sei abbastanza vicino”.

(R.Capa)


Da poco è terminata l’ultima mostra a lui dedicata, “Robert CAPA. Fotografie oltre la guerra”, tenutasi a Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme, una splendida rassegna un po’ lontana dal suo solito notissimo 'cliché' come 'fotoreporter' di guerra, il primo, a testimonianza dei molti altri suoi interessi, delle sue pulsioni vitali, della sua empatia, tra l’affettuoso e lo psicologico, della sua arte visiva, insomma, a tutto tondo – pochi lo sanno – anche di cineasta e di fotografo di scena per grandi film, grandi registi, grandissime attrici e mitiche modelle, molti amori, più o meno consumati.

Ma altrettanto in pochi sanno – o, forse, pensano il contrario – che il grande lavoro da lui fatto in tutta la sua breve esistenza, gli era pro-venuto, letteralmente, dal meraviglioso rapporto d’amore e di imprenditorialità, un unìsono, a tutti gli effetti, tra lui e Gerda Taro, la donna della sua vita morta giovanissima, in modo orribile, ‘sul campo’, la prima ‘fotoreporter’ donna che davvero aveva creduto in tutti e due, ed in tempi così duri, per loro ‘ebrei erranti’ oltre ogni dire.
«Nessuno avrebbe potuto espropriarli di quella risorsa che li rendeva uguali, compagni, a partire dal modo di stare al mondo, che sfidava i nazisti» - afferma nel suo ‘docu-fiction’ cartaceo, Helena Janeczek, "La ragazza con la Leica"(Guanda ed., 2017).

Ed oggi, sabato 8 ottobre 2022, a Palazzo Roverella di Rovigo, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, affiancata dal Comune di Rovigo e dall’Accademia dei Concordi, è iniziata “Robert Capa. L’Opera 1932-1954”, una retrospettiva davvero imperdibile, a cura di Gabriel Bauret e gentile Signora (ottimo catalogo di Silvana Editoriale, sempre a cura di loro due), e pur tuttavia non pensata solo come tale: ciò a cui tende, è rivelare, attraverso le immagini proposte, circa 366, selezionate dagli archivi dell’agenzia Magnum Photos, le tappe principali della sua carriera, evidenziando alcune delle opere più iconiche che hanno simboleggiato la storia della fotografia del Secol Breve.

Così emergono le sfaccettature, i più intimi (e portati alla luce) punti di vista – a volte tra il visivo/filologico ed il cinematografico - di un personaggio passionale e mai completamente soddisfatto, forse per quella sua sete di vivere che lo indusse sempre a rischiare la sua vita stessa per i suoi 'reportages', il senso di quella nota erranza che da ebreo ungherese di nascita e di formazione in fuga perpetua da un regime nazista, si portò dentro per sempre, nella sua pur breve esistenza, insieme con il rimpianto per Gerda.

Ma il 17 aprile del 1947 Robert Capa inaugurò, ufficialmente – sua era stata l’iniziativa – la nascita della Magnum Photos, la principale, la più celebre e creativa Agenzia Fotografica internazionale che quest’anno festeggia i suoi primi 75 anni, ben celebrati nel sintetico ma puntuale ed irrinunciabile volume che Contrasto editore ha appena pubblicato per ricordare quell’evento memorabile.
In quel fatidico giorno del 1947, al ristorante dell’ultimo piano del MoMA, il Museum of Modern Art di New York, sulla 53a Strada, stavan seduti al fianco di Robert Capa, David “Chim” Seymour, William e Rita Vandivert e Maria Elsner.
Henry Cartier – Bresson e George Rodger non son presenti: il primo è in California, il secondo a Cipro, in viaggio verso l’Africa: non importa, le linee-guida della cooperativa eran già state tracciate. Il nome sarebbe stato scelto, quasi con leggerezza, perché Capa adorava lo 'champagne'.
Magnum Photos Inc. nasce ufficialmente il 22 maggio di quello stesso anno ed è ben viva ed attiva a tutt’oggi.
Le prime sedi apron i battenti al civico 21, sulla 10a Strada, a New York ed al numero 22 di Rue de Pontoise, a Parigi, l’unica, imprescindibile Ville Lumière, trampolino di lancio di molta grande Cultura ed innovazione per secoli: un altro pezzo di futuro era nato grazie ad ‘uno’ che aveva fotografato, documentato e tramandato per sempre un pezzo della Storia d’Europa e mondiale del Novecento.

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