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Risoluzione firmata dalle consigliere delle Regioni d’Italia

Risoluzione firmata dalle consigliere delle Regioni d’Italia

Confronto e scambio delle esperienze di contrasto alla violenza realizzate a livello locale; iniziative comuni di informazione e sensibilizzazione contro la discriminazione verso le donne e i minori; sostegno alle iniziative degli Enti locali

Lunedi, 19/10/2009 - Questi gli impegni che il 16 ottobre una trentina di consigliere regionali provenienti da tutta Italia, hanno assunto con una risoluzione a Torino, nella sede del Consiglio regionale, durante l’incontro nazionale “La violenza sulle donne: una rete per fermarla”, organizzato dalla Consulta delle Elette del Piemonte.

Dopo il saluto del presidente dell’Assemblea legislativa piemontese Davide Gariglio, il sottosegretario all’Interno Michelino Davico ha auspicato che l’indagine “Ti amo ... da morire?”, realizzata in Piemonte dalla Consulta delle Elette con l’Ordine dei giornalisti, possa essere estesa alle altre regioni. Davico ha poi confermato l’impegno del governo per arrivare ad una sorta di ‘federalismo statistico’ che consenta di raccogliere i dati sulla violenza in modo omogeneo e disaggregato, così da poter meglio conoscere la situazione ed attivare in modo più efficace gli interventi di contrasto.

La presidente della Consulta delle Elette del Piemonte Mariangela Cotto, vicepresidente del Consiglio regionale, ha sottolineato come risultato comune delle donne, trasversale rispetto alle diverse appartenenze politiche, le due recenti leggi regionali: la n. 11/2008 per la tutela legale delle donne vittime di violenza (una legge simile c’è solo in Basilicata e c’è un progetto di legge a livello nazionale) e la n. 16/2009, d’iniziativa popolare e fortemente sostenuta dalle consigliere regionali, per l’istituzione di case rifugio (in questa materia non ci sono leggi nazionali, ma ci sono altre sei leggi regionali: Lazio, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Campania, Liguria e Sardegna). “Dalla nostra indagine in Piemonte nel periodo 2005-2007 – ha ricordato Cotto – sono emersi 20mila casi di violenza sulle donne all’anno, anche se sono soltanto 7mila le denunce”.

Le iniziative di contrasto messe in atto dalla Regione Piemonte sono state illustrate dall’assessore alle Pari opportunità Giuliana Manica, che ha portato il saluto della presidente Mercedes Bresso ed ha sottolineato il raggiungimento degli obiettivi 2009 del Piano regionale – rete sanitaria con servizi negli ospedali, centro di coordinamento all’Ires, sportelli provinciali – annunciando per novembre “il Forum sulla violenza e un convegno con gli avvocati convenzionati, in base alla legge regionale, per assistere gratuitamente le donne non abbienti nella denuncia delle violenze”.



Le esperienze illustrate dalle consigliere delle altre Regioni vanno dalla Lombardia alla Sicilia.

“Anche noi abbiamo svolto quest’anno una ricerca sulla violenza contro le donne con dati ancora più preoccupanti di quelli del Piemonte – ha detto la consigliera regionale della Lombardia Ardemia Oriani – E’ auspicabile la creazione di una rete che possa davvero contrastare la violenza alle donne”.

La consigliera delle Marche, Adriana Mollaroli, ha presentato lo spot “Chi umilia le donne non è un uomo”, distribuito alle sale cinematografiche ed alle tv locali.

“L’Emilia Romagna ha aperto i suoi primi Centri antiviolenza quindici anni fa – ha detto la consigliera Laura Salsi – adesso ne abbiamo uno per ogni provincia, ma non c’è ancora una legge regionale in materia”.

La deputata della Regione Siciliana, Concetta Raia, ha invece portato una nota dolente: “In Sicilia non c’è nulla di tutto questo. Le poche strutture aperte in passato per aiutare le donne sono state chiuse per mancanza di finanziamenti. C’è un progetto di legge fermo in Commissione da tempo. Sono qui per conoscere le vostre iniziative”.

Le conclusioni del convegno sono state espresse da Paola Pozzi, vicepresidente della Consulta Elette, che ha partecipato al convegno con Graziella Valloggia (vicepresidente Consulta Elette) e le consigliere regionali Paola Barassi e Angela Motta.

“La risoluzione che abbiamo approvato oggi, verrà inviata a tutte le Regioni per essere sottoscritta dalle altre consigliere e infine sarà mandata al Parlamento e al Governo con la speranza che venga approvata in tempi brevi una legge nazionale di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza contro le donne”.



Queste le richieste avanzate nel documento:

“le Consigliere delle Regioni d’Italia riunitesi a Torino

INVITANO IL GOVERNO

- ad agevolare il lavoro delle Amministrazioni locali attraverso l’elaborazione di statistiche non generalizzate, ma documentate su base regionale e locale, con dati disaggregati, utili ad una più approfondita conoscenza del fenomeno della violenza su donne e minori e all’individuazione degli strumenti più appropriati a contrastarlo;

- a promuovere, attraverso le Prefetture, azioni di coordinamento tra forze dell’ordine, istituzioni locali e presidi sanitari al fine di consentire omogenei metodi di rilevazione dei dati e messa in comune degli stessi per più efficaci interventi.

INVITANO IL PARLAMENTO

ad approvare in tempi brevi una legge nazionale di prevenzione e di contrasto del fenomeno della violenza contro le donne”.

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