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Riflessioni sul crocifisso

Riflessioni sul crocifisso

Un'insegnante di scuola media racconta la sua esperienza.

Venerdi, 06/11/2009 -
L'altro ieri l'ora di italiano che settimanalmente dedico al dibattito su tematiche di attualità, dalla commemorazione del 4 novembre, giornata delle forze armate, al contingente militare presente in Afghanistan, è scivolata sulla recente decisione della Corte europea di togliere il crocifisso dalle aule. Cercando di mantenermi il più possibile neutrale, ho moderato la discussione portando esempi di stati come quello francese dove i crocifissi non ci sono da più di un secolo, o di quelli dell’Europa protestante dove non esistono proprio, ma soprattutto lasciando parlare i miei alunni di prima e seconda media. Dalle bocche di ragazzini di un’età compresa fra i 10 e i 12 anni è uscita la conferma che – come spesso avviene – i piccoli riescono a comprendere più dei grandi con la semplicità della loro purezza d’animo”.

"A me non dà fastidio, perché vogliono toglierlo?" (un marocchino che non frequenta l'I.R.C.); “Non è giusto, ci stanno togliendo tutto” (un italiano che dichiara di non essere un cattolico praticante); "Ma non hanno altro a cui pensare?" (una bambina di 10, italiana); "A me fa compagnia" (un ragazzino albanese che non frequenta l'I.R.C.); “Non è giusto: se noi andiamo nei paesi di altra religione, loro non fanno così”(un ragazzino italiano di seconda); "Io sono di un'altra religione ma mi sento protetto anche da quello lassù" (un bambino marocchino di religione musulmana).

Quest'ultimo intervento - a mio avviso - coglie in pieno l'autentico messaggio cristiano di apertura e non di chiusura verso anche chi cristiano non lo è. Cristo è un "laico" straordinario che allarga le braccia verso tutti, senza alcun pregiudizio, è l’antesignano educatore “alla mondialità”.

Il crocifisso, che non spaventa i bambini con la drammaticità del supplizio rappresentato, è un simbolo di identità storica e culturale rivolto non solo ai cristiani (cattolici) ma a tutti gli uomini del mondo. Sono i “grandi” di Strasburgo che togliendo la croce dalle scuole mettono in croce i “piccoli”, confondendoli con un’improvvisa azione coercitiva, privandoli della libertà che il “laico”crocifisso rispetta.



Gabriella Bertizzolo

 





n.d.R.



per chi volesse approfondire, si consigliano i seguenti articoli:



Laicamente

No al Crocifisso: Principio laico già nella Costituzione

di Margherita Hack


 

 

 

Via il crocifisso dalle aule

Povero Cristo in mano a Berlusconi

di Paolo Farinella, prete

 

 

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di Enzo Mazzi

 

 

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di Giuseppe Giulietti



 

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