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Riflessione di un'operatrice anti violenza

Riflessione di un'operatrice anti violenza

Quando la morte di una donna ti porta a pensare "sarà stato il fidanzato o il marito o il compagno" speri di essere tu quella che pensa sempre- male - anziché dover ancora una volta aggiornare il numero delle donne uccise.

Martedi, 31/05/2016 -
I numeri si fanno sempre più grandi. Si conta l'anno. Si contano i mesi dell'anno. Si conta una ogni quanti giorni. Si contano le donne uccise da una cultura che da sempre ci narra di amori che ti devono possedere, controllare e mai lasciare.....fino a che morte non ci separi!

E la morte ormai sembra essere la sola opzione da prendere in considerazione per questi uomini che vivono la fine di quell'amore narrato come un'onta che solo il sangue può lavare!

Ogni giorno, presso il centro anti violenza nel quale opero come volontaria, accogliamo donne che a noi si rivolgono perché confuse dalle "narrazioni" su come sia giusto essere amate: " lo so che mi ama....anche se qualche volta mi insulta..." ti raccontano, si raccontano a noi "lo so che non è cattivo ma quando inizia a gridare ho paura perché so che poi mi picchia....ma non lo fa sempre"! "E comunque gli uomini sono un po' così...aggressivi...ed è normale che perdano la pazienza.....ma è normale appunto!".

Già normale! E su questa "normalità" inizia la nostra battaglia - che a volte sembra impari - contro quegli stereotipi culturali che tutto e tutti/e imprigionano come una sottile e setosa ragnatela dalla quale appare vano ogni tentativo di libertà.

Perché da che è mondo è mondo ci hanno insegnato che la nostra miglior virtù debba essere la sopportazione! Perché per amore si sopportano la violenza e la prevaricazione! Perché per la famiglia ....sempre e comunque unita....si sopportano le umiliazioni e le mortificazioni! Perché se non dovessi più avere la sopportazione e ti ammazzassero beh....te la sei cercata! Perché hai sopportato e te la sei cercata! Perché avresti dovuto lasciarlo prima ma non lo hai fatto! Perché hai sopportato in nome di quelle "narrazioni d'amore" che confondono, disorientano, ti prendono e quando tu vuoi lasciarle loro ti uccidono!

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